martedì 30 settembre 2014

Daisy Daisy, Give me your answer do ! - Riding a bicycle in history.






Daisy Daisy,
Give me your answer do!
I'm half crazy,
All for the love of you!
It won't be a stylish marriage,
I can't afford a carriage,
But you'll look sweet on the seat
Of a bicycle built for two !







Tre incantevoli fotografie d'epoca che ritraggono altrettanti modelli di biciclette per due, concepite tra il 1886 ed il 1890, per introdurre l'argomento ed accompagnare i versi della canzone che Henry Dacre compose nel 1892, quando ormai la bicicletta era uno spettacolo quasi quotidiano di cui godere nelle città tardo vittoriane: si tratta di una canzone che divenne immensamente popolare, sia nei locali pubblici di Londra che in quelle d'oltremare il cui testo tratta di un tandem - una bicicletta fatta per due - e la Daisy in questione si suppone fosse la contessa di Warwick, Frances Evelyn 'Daisy' Greville, 


Daisy Greville ritratta nel 1890



donna affascinante conosciuta per il suo essere attivamente coinvolta nella lotta per la conquista dei diritti femminili nonchè per essere l'amante del Principe di Galles ... e noi che abbiamo un animo romantico accettiamo con piacere questa versione, anche se sembra non fortemente supportata da sicure testimonianze, e la facciamo nostra !

Era l'inizio del secolo, esattamente il gennaio del 1818 quando in Germania, a Mannheim il barone Karl Drais brevettò la Laufmaschine termine che in tedesco significa velocipede



- pedestrian curricle verrà definito in inglese - una simpaticissima bicicletta con un manubrio particolare, fatto per appoggiarvisi il petto onde farvi forza per potenziare la spinta delle gambe, poichè il velocipede, come si intuisce dal termine stesso, si valeva non ancora di pedali per muoversi, bensì dei piedi .... su di esso, in pratica, si correva seduti, tanto per intenderci !

Un anno dopo, la versione inglese fu brevettata da Denis Johnson e divenne al tempo davvero una mania nonostante Keats ebbe a definirla 'il nulla del giorno'; era considerato il cavallo dei dandies in quanto erano spesso i frivoli giovani del tempo a guidarla e Keats aveva ragione quando ipotizzava che la sua popolarità sarebbe stata di breve durata: la costante spinta lungo il terreno logorava velocemente le suole degli stivali dei 'signorini', che spesso venivano fermati mentre sfrecciavano pericolosamente ai lati delle strade e multati due pounds, una somma decisamente considerevole considerato che stiamo parlando dei primi anni del 1800.

La prima macchina a pedale si crede sia stato costruito nel 1839 dal fabbro scozzese, Kirkpatrick MacMillan ma fu solamente nel 1861 che il produttore di carrozze francese, Pierre Michaux, inventò la prima bicicletta che aveva i pedali direttamente collegati alla ruota anteriore; non credo fosse molto comoda da guidare tanto che venne soprannominata Boneshaker ( letteralmente scuoti - ossa )


a causa delle terribili vibrazioni causate dal fatto che le ruote di legno erano avvolte da cerchi di ferro e le strade erano ancora tutte completamente sterrate, dissestate e notevolmente sassose.



Ad essa subentrò perciò il modello denominato High Wheeler o Penny Farthing




in cui la ruota anteriore ruota molto più grande della posteriore tentava di ovviare al disagio dello scuotimento consentendo anche le ampie dimensioni della stessa di non entrare nelle buche che sovente erano presenti sulle strade; dal 1870 al 1890 questi veicoli crebbero notevolmente in popolarità perchè consentiva di muoversi più velocemente che per mezzo del cavallo ed offriva una maggiore libertà per chi abitava in città. 
Inutile dire che la bicicletta, così concepita, continuava a rimanere un mezzo di locomozione scomodo e persino malsicuro fino a che nel 1885 John Kemp Starley, nipote di James, concepì con successo la safety bicycle, la 'bicicletta sicura' conosciuta come Rover, che mai fu brevettata, caratterizzata da due ruote di eguali dimensioni, di cui quella anteriore sterzante, con una catena dentellata che consentiva la trasmissione del movimento alla ruota posteriore.  
Diffusa con enorme successo sia nel Nord America che nel vecchio continente, la "safety bicycle" soppiantò definitivamente i modelli precedenti, ancor più quando solamente tre anni più tardi John Dunlop pensò di rivestire le ruote con una camera d'aria per attutire le vibrazioni originate dall'irregolarità del selciato.

In epoca edoardiana, l'hobby del ciclismo divenne molto popolare, soprattutto presso il pubblico femminile, 




Un 'cycling club' della fine del XIX secolo 




  Edwardian ladies in 1906



tanto che venne creata una linea di abbigliamento appositamente studiata per conciliare i dettami della moda del tempo con l'esigenza di muovere le gambe per articolare i pedali:




 la biancheria intima constava di una gonna pantalone, e così pure l'abito







e per rendere tutto ancor più semplice ed agevole Amelia Bloomer (1818 - 1894) creò un modello di pantaloni prettamente femminili adatti per praticare ogni tipo di attività sportiva per la nuova donna edoardiana, la Gibson Girl
( se ancora non lo avete letto vi suggerisco il post di My little old world in cui ne trattai: http://sweetlydreamingofthepast.blogspot.it/2014/05/charles-dana-gibson-e-lideale.html )



Bambola di carta con abiti per ciclismo





... ma di Amelia Bloomer e del Bloomerism vi parlerò in una delle prossime occasioni !

Miei carissimi ed affezionati compagni di viaggio, questi nostri appuntamenti sono sempre più entusiasmanti e preziosi per me, vi lascio con un abbraccio colmo di affetto e di gratitudine... e con le note della canzone DAISY BELL che mi ha ispirato questo mio scritto.




click





A presto 














- picture 1


Daisy Daisy,
Give me your answer do!
I'm half crazy,
All for the love of you!
It won't be a stylish marriage,
I can't afford a carriage,
But you'll look sweet on the seat
Of a bicycle built for two !



- picture 2

- picture 3


Three charming vintage photographs depicting a few models of bicycles for two, belonging to the years between 1886 and 1890, to introduce this topic and accompany the lyrics of the refrain of the song which in 1892 Henry Dacre wrote, when the bicycle was an almost daily sight of which enjoy in the late Victorian cities: it is a song that became immensely popular, both in music halls of London that in those overseas, the text of which is about a tandem - a bicycle made for two - and the Daisy in question is supposed to be the Countess of Warwick, Frances Evelyn 'Daisy' Greville,


- picture 4 - Daisy Greville portrayed in 1890


charming woman known for being actively involved in the struggle for women's rights as well as to be the mistress of the Prince of Wales ... and we, who have a romantic soul, with pleasure accept this version, although it seems not strongly supported by secure evidence, and make it our own! 

It was the beginning of the century, exactly January 1818 when in Mannheim, Germany, Baron Karl Drais patented the Laufmaschine term which in German means velocipede


- picture 5


- Pedestrian curricle it'll be defined in English - a very nice bike with a particular handlebar, made to lean against one's chest in order to force it and to increase the thrust of the legs, as the velocipede, as you can imagine from the term itself, moved thanks to one's feet .... on it, in practice, people ran sitting, so to speak! 

A year later, the English version was patented by Denis Johnson and became a craze of the time in spite Keats had to call it 'the nothingness of the day'; it was considered the dandies's horse as they were often such frivolous youth to ride it and Keats was right when he suggested that its popularity was short-lived: the constant push along the ground quickly wore out the soles of the boots of these 'gentlemen', which were often stopped while darting dangerously to the side of the road and fined two pounds, a very substantial sum considering that we are talking about the early 1800's. 

The first foot machine is believed to have been built in 1839 by the Scottish blacksmith Kirkpatrick MacMillan, but it was only in 1861 that the French manufacturer of carriages, Pierre Michaux, invented the first bicycle that had the pedals attached directly to the front wheel; I think it wasn't very comfortable to drive in fact it was nicknamed Boneshaker 


- picture 6


because of the terrible vibrations caused by the fact that the wooden wheels were wrapped by iron hoops and the streets were still all completely unpaved, bumpy and considerably rocky.


- picture 7


So it took over the model called High Wheeler or Penny Farthing,


- picture 8

- picture 9


in which the front wheel much larger than the rear one attempting to remedy the discomfort of the shaking also because of the large size of the wheel that didn't easily enter in the holes that were often present on the roads; during the years 1870-1890 these vehicles grew greatly in popularity because they allowed to move faster than by horse and offered more freedom for those who lived in the city. 
Needless to say that bikes, so conceived, continued to remain a means of locomotion uncomfortable and even unsafe until in 1885 John Kemp Starley, grandson of James, conceived a successful safety bicycle also known as Rover, which was never patented, characterized by two wheels of equal size, of which the front one steerable, with a toothed chain which allowed the transmission of the movement to the rear wheel. 
Spread with enormous success both in North America than in the old continent, the safety bicycle definitively supplanted the previous models, especially when only three years later John Dunlop thought to coat the wheels with an air chamber to absorb vibrations arising by the irregularity of the paving. 

In the Edwardian era, the hobby of cycling became very popular, especially among the female people,


- picture 10 - A 'cycling club' of the late XIXth century

- picture 11 - Edwardian ladies portrayed in 1906


so much so that it was created a line of clothing specifically designed to reconcile the dictates of the fashion of the time with the need to move legs to articulate the pedals:


- picture 12


the underwear consisted of a divided skirt, and so was the gown


- picture 13

- picture 14


and to make things even more simple and easy Amelia Bloomer (1818 - 1894) created a model of purely feminine pants suitable for every kind of sporting activity for the new Edwardian woman, the Gibson Girl ( If you haven't already read it I suggest you the post from My little old world in which I treated about it



- picture 15 - Paper doll with suits for cycling

- picture 16


But... about Amelia Bloomer and Bloomerism I'm going to tell you in a future occasion ! 

My dear and precious traveling companions, these appointments of ours are always more and more exciting and valuable for me, I leave you with a hug full of love and gratitude ... and with the DAISY BELL notes, the song that inspired me my writing.


 - picture 17 - click  DAISY BELL  to listen to the original song


See you soon 









mercoledì 24 settembre 2014

The Godey's Lady's Book and Magazine.






“Fashion is the voluntary slavery which leads us to think, act, and dress according to the judgment of fools and the caprice of coxcombs.”


 Godey’s Lady’s Book, 10 June 1835




Fashion plate, June 1855



Ho già avuto modo di raccontarvi di quanto fosse fiorente, in epoca vittoriana, la pubblicazione di riviste femminili, divulgate con l'intento di fornire suggerimenti per la cucina, la casa, i lavori di cucito e di ricamo, la famiglia, diffondere romanzi d'appendice e rendere famosi nuovi scrittori, ed indiscutibilmente il primato in materia lo si deve al Godey's Lady's Book, altrimenti conosciuto come Godey's Magazine and Lady's Book, periodico mensile pubblicato da Louis A.Godey a Philadelphia, negli Stati Uniti dal 1830 al 1898; a partire dal 1837 per la durata di quarant'anni ne fu editrice Sarah Josepha Hale, divenuta famosa per aver istituito il Thanksgiving Day, la Festa del Ringraziamento e numerosi sono gli autori, divenuti in seguito celebri, che agli inizi della loro carriera letteraria hanno qui trovato pubblicazione ai loro primi lavori, da Edgard Allan Poe che sul Godey's pubblicò nel 1834 uno dei suoi primi racconti "The Visionary" (in seguito rinominato "The Assignation" ) ed altri ancora fino alla seconda metà degli anni '40 dell'ottocento, a Nathaniel Hawthorne, Washington Irving, Frances Hodgson Burnett, James Kirke Paulding, William Gilmore Simms, etc.

La caratteristica che rendeva di così tale pregio questo mensile, tanto da divenire il più venduto ed apprezzato durante il periodo antecedente la guerra di secessione, era la stampa di moda - Fashion plate -, acquerellata a mano, con cui si apriva ogni numero



Fashion plate, September1859





Fashion plate, 1848 - © 2012 Historial Society of Pennsylvania






Fashion plate, 1840





 Fashion plate, August 1863.





Fashion plate, 1840





Fashion plate, 1848 - © 2012 Historial Society of Pennsylvania





Fashion plate, May 1859




 ( Louis Godey si vantava del fatto che nel 1859, gli costò 105.200 $ la pubblicazione del suo libro di cui $ 8.000 per la sola colorazione dei figurini ) - che ci consente oggi di vedere in progressione le modifiche subite nel tempo dagli abiti femminili nei minimi dettagli - quasi sempre seguita da un esempio e da un cartamodello con le misure per confezionare un abito o un indumento a casa, 

























e lo spartito per pianoforte per poter suonare l'ultimo valzer, polka o galop in voga che veniva inserito nelle ultime pagine del volume.






I lavori pratici, dal ricamo al lavoro a maglia, occupavano inoltre una buona parte delle centinaia di pagine che componevano il volume,



Modello per collare saldacollo in lana




Giacchino alla zuava da confezionare all'uncinetto




Modelli per calze e scarpe per bambini




Modello per una 'poche' porta tabacco




Modello per sciarpina per bambina



ma potevano mancare, secondo voi, consigli circa le acconciature femminili ?






In ogni numero pubblicato vi erano inoltre suggerimenti anche in fatto di architettura, in accordo con gli stili che l'epoca vittoriana combinava in modo eclettico, con un risultato di sicuro, armonioso, effetto







oltre alla citazione per intero di testi poetici ... insomma, si trattava di una rivista volta a soddisfare ogni tipo di curiosità, a sondare ogni ambito del sapere pratico, ma sicuramente anche ad elevare il livello culturale medio.

Dimenticavo di aggiungere infine che preziose stampe d'arte sommavano indubbio prestigio ad un già ben prestigioso testo, la cui celebrità, una volta diffuso, crebbe quasi a dismisura, basti pensare che nel 1840 si stima che del Godey's siano giunte a circolare circa 70.000 copie, per arrivare, con il 1860, a raggiungere la cifra di 150.000 !



 Bird Vivarium for Godey’s Lady’s Book, by W. E. Tucker (1800’s). 





September 1857, Sheet and Toe


Oggi un testo del genere non lo chiameremmo di certo rivista mensile, quanto piuttosto compendio culturale !

Se avete piacere di approfondire l'argomento qui potete trovare una copia del volume del gennaio del 1851 e qui un sito web in cui sono contenute le immagini selezionate dai volumi pubblicati tra il 1855 ed il 1858.


Con un velo di nostalgia, per non aver potuto godere a suo tempo di un così esaustivo compendio, ma speranzosa di essere riuscita almeno a farvene apprezzare la ricercatezza ed il valore, invio a voi tutti il mio più sentito ringraziamento ed un augurio, l'augurio di ogni bene e di tanta serenità.


A presto 




















- picture 1 - cover


“Fashion is the voluntary slavery which leads us to think, act, and dress according to the judgment of fools and the caprice of coxcombs.”


 Godey’s Lady’s Book, 10 June 1835




- picture 2 - Fashion plate, June 1855 


I've already had the chance to tell you about how much flourishing, in the Victorian era, the publication of women's magazines was, widespread, with the intent to provide suggestions for cooking, home, sewing and embroidery, family, spread novels d 'appendix and let new writers to be known, and arguably the primacy in the matter should be given to the Godey's Lady's Book, otherwise known as Godey's Magazine and Lady's Book, a monthly periodical published by Louis A.Godey in Philadelphia, in the United States, from 1830 to 1898; since 1837, for a period of forty years, its editor was Sarah Josepha Hale, famous for having instituted the Thanksgiving Day, and several are the authours, who later became famous, that at the beginning of their literary career have found publication of their first pen- works here, such as Edgar Allan Poe who on Godey's published in 1834 one of his first short stories, "The Visionary" (later renamed "The Assignation") and others until the second half of the 40's of the century, Nathaniel Hawthorne, Washington Irving, Frances Hodgson Burnett, James Kirke Paulding, William Gilmore Simms, etc.

The characteristic that made this monthly so prestigious, so as to become the most sold and appreciated during the period before the Civil War, it was the fashion plate, watercolored by hand, with which each issue opened


- picture 3 - Fashion plate, September 1859

- picture 4 - Fashion plate, 1848 - © 2012 Historial Society of Pennsylvania

- picture 5 - Fashion plate, 1840

- picture 6 - Pink dress with flounced detailing, Fashion plate, August 1863.

- picture 7 - Fashion plate, 1840

- picture 8 - Fashion plate, 1848 - © 2012 Historial Society of Pennsylvania

- picture 9 - Fashion plate, May 1859


( Louis Godey boasted that in 1859 the publication of his book cost him $ 105,200, $ 8,000 of which only for colouring the fashion plates ) - which now allows us to see the progression in the changes that occured over time in women's clothes even in the smallest details - almost always followed by an example and a pattern with measures to make a suit or garment at home,


- picture 10

- picture 11

- picture 12

- picture 13

- picture 14

- picture 15

- picture 16

- picture 17

- picture 18

- picture 19

- picture 20

- picture 21


and the music sheet for piano in order to play the last waltz, polka or galop in vogue that was inserted in the last pages of the book.


- picture 22

- picture 23


Practical work, from embroidery to knitting, also occupied a good part of the hundreds of pages that made up the volume,


- picture 24

- picture 25

- picture 26

- picture 27

- picture 28


but could be missed, in your opinion, some advices about women's hairstyles?


- picture 29

- picture 30

- picture 31


In each issue, there were also suggestions in terms of architecture, in agreement with the styles that the Victorian era combined in an eclectic way, with a result of sure, harmonious effect


- picture 32

- picture 33

- picture 34


in addition to the quotation in full of poems ... well, it was a magazine aimed at satisfying every kind of curiosity, to explore every area of practical knowledge, but certainly also to raise the medium level of culture. 

I forgot to add, finally, that precious art prints added up undoubted prestige to an already very prestigious text, the celebrity of which, once widespread, almost grew out of proportion, considering that in 1840 it is estimated that of the Godey's have come to circulate 70,000 copies, to arrive, in the 1860, to reach the number of 150,000 !


- picture 35 - Bird Vivarium for Godey’s Lady’s Book, by W. E. Tucker (1800’s). 

- picture 36 - September 1857, Sheet and Toe


Today, we wouldn't certainly call such text 'monthly', but rather 'cultural compendium' ! 

If you like to know more about it here you can find a copy of the book of January 1851 and here a website which contains some selected images from the volumes published between 1855 and 1858.

With a hint of nostalgia, for not having been able to enjoy at its time of such an exhaustive compendium, but hopeful to have managed, at least, to let you appreciate its refinement and value, I'm sending you all my most sincere thanks and best wishes, my best wishes of much serenity.

See you soon














This post is linked up to the lovely blog