lunedì 30 dicembre 2013

Celebrating the new year coming inside my beloved dolls house - Mrs Abbegale and Miss Rebecca 'Angels at the Hearth'.


" Da molte ore Mrs Abbegale stava preparandosi per festeggiare l'arrivo del nuovo anno, anzi, per meglio dire, del nuovo anno e del nuovo secolo, il XX°.
Era ormai stanco il vecchio anno e, compiuto il suo naturale percorso stava per cedere il passo a quello nuovo, tra manifestazioni di gioia e di entusiasmo.

Poneva tanto amore in ogni sua faccenda, Mrs Abbegale, 





era precisa, attenta e desiderava che in casa ogni cosa fosse al proprio posto, come aveva letto sul manuale di Mrs.Beeton che nel tardo ottocento effigiava la perfetta donna di casa, o per dirla usando le parole dei vittoriani, 'The Angel in the House', 'l'Angelo della Casa' e che era diventato per ogni donna sposata un vero e proprio 'abecedario':

« La pulizia, la puntualità, l'ordine ed il metodo sono essenziali nel carattere di una buona donna di casa. Senza la prima, nessuna famiglia può dirsi ben gestita. La seconda è ugualmente importantissima [...] L'ordine, ancora, è indispensabile, perché è da esso che ci auguriamo venga compreso che " ci dovrebbe essere un posto per ogni cosa e ogni cosa al suo posto." Anche il metodo, è oltremodo necessario, perché quando il lavoro è eseguito correttamente, e ciascun compito è disposto in successione regolare, sarà fatto più rapidamente ed in modo più efficace.»1


I vecchi ritratti di famiglia appesi alle pareti,






volti tanto amati che continuavano a proteggere e governare la casa con il loro amore erano ben spolverati, ogni luce era accesa, anche l'ultima lampada brillava di vita





il camino era acceso e stava irradiando il suo calore






dando al vecchio salone un tocco di calda accoglienza; l'odore della legna che ardeva vivace si mischiava con il profumo del pane ancora caldo appena tagliato 





e rendeva l'atmosfera così accogliente che chiunque avrebbe voluto poterne godere, soprattutto in una giornata di fine Dicembre, così tanto gelida e pungente.

Il Natale stava ancora avvolgendo con la sua atmosfera questi ambienti, 





il clima di gioia che da sempre qui ne accompagnavano i festeggiamenti era ancora così presente, e la neve fuori continuava a scendere lieve ... 




Era in piedi dall'alba Mrs Abbegale per gli ultimi dettagli, anzi, ad essere onesti si era destata prima ancora del giorno, il sole era ancora sopito quando aveva sentito muovere al piano di sopra qualche lieve passo e quindi scendere giù dalle scale della soffitta, con la sua inconfondibile grazia, la mamma; al piano di sopra Agatha, l'anziana mamma condivideva con Rebecca, Becky, la sorella più giovane, una stanza a tetto, dal fascino indescrivibile: 









il tepore che saliva dai piani di sotto, il suono della pioggia sui vecchi travi di legno del sottotetto, le voci che lievi giungevano dabbasso e piccoli abbaini che permettevano di gettare lo sguardo fuori ... 





Questa gioconda dimora era davvero splendida: immersa in verdi praterie e brughiere che il vento volentieri accarezzava profumando nella bella stagione l'aria delle dolci note dell'erica selvatica era il frutto di grandi sacrifici; costruita ancora dal nonno di Mrs Abbegale da sempre rappresentava per lei la sua più grande gioia: qui era nata e tra le pareti di questo caldo ed accogliente focolare ella trascorreva ogni giorno, avvolta dall'amore dei suoi cari, i suoi giorni più sereni... amava prendersi cura della casa, cucinare ed accudire i suoi figlioli, Malcom, il primogenito ed Elisabeth, nata da pochi mesi, mentre Becky, nel vano accanto l'ingresso, vendeva uova, latte e formaggi fatti in casa a tutto il vicinato ed anche ai villaggi del circondario.
Becky era inoltre molto abile nel ricamo e nel cucito: spesso trascorreva lunghe ore nello stanzino al piano di sopra dove teneva la sua macchina da cucire,





una delle prime macchine che si siano mai viste in commercio, proprio dove ora sta ultimando di prepararsi l'abito per la serata di festa.





Quella giovane aveva una dedizione, una pazienza ed un senso artistico non comune, guardate le decorazione di questi dolci, sono tutte opera sua !




Nella sua stanzetta il piccolo Malcom sta giocando con Hettie, la cuginetta che abita in una casa vicino, e le mostra i doni ricevuti la notte di Natale ...









amo questa piccola stanza, con il letto posto sotto la finestra, 






colma di giochi e di tanta allegria; accanto vi è quella di Mrs Abbegale e MrTobias con una piccola anticamera, ma guardate chi c'è, nonna Agatha che culla la piccola Elisabeth, 







non trovate anche voi che sia un quadretto dolcissimo ?

Non saprei dirvi in quale angolo di questa casa mi risulti più gradevole soffermarmi .. 
scendendo la scala, per tornare al piano di sotto ci si trova accanto il piccolo stanzino da bagno,






ed il piccolo vano dove lavano e asciugano i panni





e poi percorrendo gli ultimi gradini (ma quanti cuccioli vivono qui ?) 












lo sguardo si posa sul sottoscala adibito alla preparazione e alla stagionatura dei formaggi 







con il piccolo negozietto,






ma la cucina è davvero accogliente, 





arredata con tante piccole utilissime cose .. in questo momento sul fuoco, in un vecchio tegame di rame, sta finendo di cuocere lo stufato di carne e verdure,





mentre Mrs Abbegale sta ultimando di preparare la tavola .. questa dimora era condotta da due giovani donne che erano veri 'Angeli del Focolare', come voleva la cultura vittoriana."


Vi era allora infatti decisamente molta differenza tra il metodo con cui venivano educati i maschi e quello in cui veniva impartita l'educazione alle femmine che già da fanciulle sapevano, qualsiasi fosse la loro estrazione sociale, che il maggior successo che la vita avrebbe potuto riservare loro sarebbe stato quello di trovar marito.

Si leggeva in un articolo apparso sul The Saturday Review of politics, literature, science, and art (un settimanale londinese fondato nel 1855 da A.J.B. Beresford Hope ) nel 1867, in piena epoca Vittoriana, che ci rende edotti di come della femminilità al tempo avessero una immagine piuttosto triste e riduttiva:

« E' doveroso insegnare alle giovani donne già dall' infanzia che il matrimonio rappresenta il culmine della loro carriera, ed è inevitabile che ad esso debbano dedicare tutte sè stesse al fine di conseguire questo scopo e questo fine sublime, anche a costo di sottrarre tanto alla propria vita.[...] Visto così, l'universo di una giovane ragazza è spesso rappresentato da una collezione di ricchi scapoli in cerca di moglie e di odiose rivali che con lei si contengono questi premi di scarso valore. Ella pensa a null'altro se non ai propri affari privati​​. E' indifferente alla politica, alla letteratura - in una parola, di tutto ciò che richiede il pensiero. Legge sì i romanzi, solo perché nei romanzi si tratta d' amore, e l'amore ha probabilmente qualcosa a che fare con il matrimonio, suo unico grande interesse. La mente di una fanciulla non si spinge al di là di questo.»



Durante il regno dell regina Victoria era imperante l'ideale della donna 'angelo del focolare' che appariva come un fragile fiore delicato, una creatura debole ed indifesa, devota alla casa e ai figli, docile e sottomissiva nei confronti del marito, incapace di prendere decisioni che si spingessero al di là del menu e del garantire alla numerosa prole l'insegnamento degli importanti valori morali; ella doveva far sì che la casa fosse un luogo di conforto per la famiglia ed il marito, spesso bisognoso di essere sollevato dal 'surmenage' conseguente all'avanzare dell' industrializzazione della Gran Bretagna. L'ammodernamento dei processi produttivi rendeva infatti quasi indispensabile che la moglie portasse avanti una grande famiglia e vi mantenesse un clima di serenità in cui ad un uomo non fosse necessario doversi preoccupare di null'altro che di guadagnare denaro.

Diffusa anzi, diffusissima la produzione letteraria che divulgava questa immagine femminile incarnata innanzitutto dalla sovrana stessa che magistralmente, per la prima volta nella storia, riusciva a conciliare impegni di stato e famiglia divenendo esempio per eccellenza di una femminilità incentrata sulla maternità, sulla famiglia e sulla rispettabilità ( sempre accompagnata dall'amato marito Albert e circondata dai numerosi figli nei dintorni sontuosi ma accoglienti del castello di Balmoral, Victoria divenne un'icona della femminilità e della domesticità borghese del tardo XIX° secolo ): dal romanzo per bambini scritto da Susan Coolidge What Katy Did (1872) a The Awakening di Kate Chopin (1899), a The Return of the Native di Thomas Hardy (1878), per giungere infine a quello che forse fu al tempo più importante, The Angel in the House, un poema narrativo scritto da Coventry Patmore, pubblicato per la prima volta nel 1854, ma divenuto enormemente popolare durante il seguito del XIX° secolo ed anche con gli inizi del XX° in cui l'autore racconta in modo idealizzato il corteggiamento della prima moglie, Emily, che per lui, e non solo, corrispondeva alla donna perfetta, e tale fu l'eco sollevato da quest'immagine da giungere ad ispirare persino la pittura del tempo.




Sir John Everett Millais ( 1829 - 1896 ), Emily Augusta Patmore,  1851


E' certo questa forzatura non fece che alimentare reazioni da parte degli spiriti più ribelli tanto che quella del femminismo vittoriano emerse come una potente forza politica (basti pensare al Movimento delle Suffragette che al di là del diritto di voto rivendicavano i diritti della femminilità in senso lato).

Facendo un discorso di carattere generale possiamo dire che nell'epoca vittoriana la maggior parte delle donne accudivano la casa e la famiglia, e solamente una piccola percentuale aveva altre occupazioni: circa il 3% di tutte le donne bianche ed il 25% di tutte le donne di colore facevano parte della forza lavoro e lavoravano come lavandaie, cameriere, infermiere, insegnanti, psichiatre, o assistenti sociali per portare a casa denaro, e perciò solamente una famiglia su dieci necessitava di un aiuto domestico per le pulizie. Oltre a questi lavori le donne che abitavano in campagna traevano guadagno anche dalla vendita di burro, latte e altri prodotti agricoli che provenivano dalla loro fattoria.


Ovviamente le 'ladies' appartenenti alla sfera facoltosa avevano una vita ben meno difficile. Una moglie benestante doveva trascorrere il suo tempo a leggere, cucire, ricevere gli ospiti, recandosi in visita ad amici, parenti, poveri del vicinato, scrivere lettere, sorvegliare il lavoro della servitù e vestirsi adeguatamente per rappresentare il livello sociale del marito; non era difficile, infatti, comprendere quale fosse la classe sociale di appartenenza di una donna, bastava osservarne gli abiti, poichè più era facoltosa e più vestiva in modo avvenente e spesso utilizzava carrozze aperte per spostarsi proprio per esibire la propria opulenza.



Ma della moda femminile e del costume dell'epoca vittoriana mi piace trattare più diffusamente in un'altra occasione, ora credo che il nostro tempo stia volgendo al termine e desidero perciò ringraziarvi per avermi seguita in questa visita nella mia casa delle bambole per la concretizzazione della quale sono grata a mio marito che con tanta pazienza e tanto amore, con la sua ormai nota abilità e precisione nel lavorare il legno, mi ha aiutata costruendola e realizzando la maggior parte degli arredi, un 'gioco' da adulti cominciato anni fa e che ci ha donato tanti momenti di divertimento e di gioia e che mi ha ispirato questo breve, semplice racconto.




Ed ancora una volta ho scelto le parole di Charles Dickens, colui che diede anima e vita al periodo natalizio e che meglio di chiunque altro ancora ne rappresenta lo spirito, per salutarvi insieme con Mrs Abbegale e Miss Rebecca ed augurare a tutti voi, miei cari amici e lettori, un Anno Nuovo prodigo di gioia, di letizia, di salute.


Possa l'anno nuovo essere un anno felice per te e felice per 

tutti gli altri la cui felicità dipende da te. Possa ciascun anno 

essere più felice del precedente, e possa anche il più umile dei 

nostri fratelli e sorelle non essere privato della sua legittima parte 

di quel che il nostro Creatore ha creato per il suo godimento.2



A presto 










Fonti bibliografiche:

Mrs. Beeton Household Management1861

Charles Dickens, Racconti di Natale ( titolo originale dell'opera The Christmas Books ), traduzione di E.Grazzi, ARNOLDO MONDADORI EDITORE, Milano, 1990 

Barbara Weletr, The Cult of True Womanhood: 1820–1860 , 1966


Citazioni:

1 - Mrs. Beeton Household Management, 1861, capitolo 2 paragrafo 55

2 - Charles Dickens, Racconti di Natale ( titolo originale dell'opera The Christmas Books ), traduzione di E.Grazzi, ARNOLDO MONDADORI EDITORE, Milano, 1990, Le campane, pag 424









" For several hours Mrs Abbegale was preparing to celebrate the arrival of the new year, maybe it's better to say the new year and the new century, the XXth.
It was tired, the old year, and made ​​its natural course it was going to give way to the new one, among demonstrations of joy and enthusiasm.

Mrs Abbegale put so much love into every household chore 


- photo 1


she was precise, attentive and wanted everything was in its place at home, as she had read in the Mrs.Beeton's manual that depicted the perfect housewife of the late XIXth century, or to put it in the Victorians' words, 'the Angel in the House', and which had become for every married woman a real 'hornbook':

« Cleanliness, punctuality, order, and method, are essentials in the character of a good housekeeper. Without the first, no household can be said to be well managed. The second is equally all-important [...] Order, again, is indispensable; for by it we wish to be understood that “there should be a place for everything, and everything in its place.” Method, too, is most necessary; for when the work is properly contrived, and each part arranged in regular succession, it will be done more quickly and more effectually.» 1

The old family portraits hanging on the walls,


- photo 2


beloved faces who continued to protect and govern the house with their love were well dusted, every light was on, the last lamp shone of life


- photo 3


the fireplace was lit and was radiating its heat


- photo 4


giving the old living room a warm feeling, the smell of lively burning wood mingled with the scent of warm bread freshly cut


- photo 5


made ​​the atmosphere so welcoming that everyone would want to enjoy it, especially on a day in late December, so much frosty.

Christmas was still wrapping up with its atmosphere these rooms,


- photo 6


the climate of joy that has always accompanied the festivities here was still so alive, and the snow continued to fall slightly outside ...


- photo 7


She was standing in since the dawn, Mrs.Abbegale, for the latest details, indeed, to be honest, she had awakened before the day, the sun was still dormant when she heard slight step moving upstairs and then go down the stairs of the attic, with her unmistakable grace, her mother; upstairs Agatha, her elderly mother, shared with Rebecca, Becky, her younger sister, a room in the roof, from the indescribable charm:


- photo 8

- photo 9



the warmth rising from the floors below, the sound of the rain on the old wooden beams of the roof, voices that softly came from downstairs and small dormers which allowed to throw out the look ... 


- photo 10



This joyous abode was really beautiful: surrounded by green meadows and moors that the wind caressed gladly in the good season perfuming the air with the sweet notes of wild heather was the result of great sacrifices, yet built by the Abbegale's grandfather it has always represented to her her greatest joy, she was born here, and between the walls of this warm and welcoming home she spent every day, surrounded by her family's love, her most happy days ... she loved to take care of the house, cook and look after her children, Malcolm, the eldest son and Elisabeth, born a few months ago, while Becky, in a vain beside the entrance, sold eggs, milk and homemade cheese to the neighborhood and to the villages in the surrounding areas too.
Becky was also very skilled in embroidery and sewing and often spent long hours in the closet upstairs where she kept her sewing machine,


- photo 11


one of the first machines that have ever been seen on the market; right now she's finishing to prepare her dress for the evening party.



- photo 12


In his room the little Malcolm was playing with Hettie, her cousin who lived in a house nearby, and showed her the gifts received on Christmas night ..


- photo 13

- photo 14


- photo 15



I love this little room with its bed placed under the window


- photo 16


full of games and of joy; next to it there's that of Mrs.Abbegale and Mr.Tobias with a small hall, but look who's there, grandmother Agatha cradling the little Elisabeth,


- photo 17

- photo 18



don't you also think it to be a far too sweet picture?


I cannot tell which corner of this house I like more to dwell ..
going down the staircase to get back downstairs, we go next to the small bathroom,


- photo 19

- photo 20



and the little room where they wash and dry clothes


- photo 21


and then walking the last few steps (but how many puppies live here?)


- photo 22

- photo 23


- photo 24


- photo 25


the gaze alights on the subscale used for the preparation and the maturing of cheeses 


- photo 26

- photo 27



and on the little shop,


- photo 28



but the kitchen is really cozy,


- photo 29


furnished with many small useful things .. right now, in an old copper saucepan on the fire, a stew with meat and vegetables is finishing to cook,


- photo 30


while Mrs. Abbegale is completing to set the table .. this residence was conducted by two young women who were true 'Angels at the Hearth', as the Victorian culture wanted."

There was then in fact quite a lot of difference between the method by which males were educated and the one in which education was imparted to females who already knew since as little girls, whatever their social background was, that the most successful thing that life could have given them was to find a husband.

We read in an article appeared in The Saturday Review of politics, literature, science, and art (a London weekly newspaper founded in 1855 by A.J.B. Beresford Hope) in 1867, in full Victorian era, that makes us acquainted of how about femininity at the time they had a rather sad and reductive image:

« Teach young women from their childhood upwards that marriage is their single career, and it is inevitable that they should look upon every hour which is not spent in promoting this sublime end and aim as so much subtracted from life. [...] As it is, the universe to her is only a collection of rich bachelors in search of wives, and of odious rivals who are contending with her for one or more of these two wary prizes. She thinks of nothing except her private affairs. She is indifferent to politics, to literature - in a word, to anything that requires thought. She reads novels of a kind, because novels are all about Love, and love had once something to do with marriage, her own peculiar and absorbing business. Beyond this her mind does not stir. » 

- picture 31 on the left - During Queen Victoria's reign it was dominant the ideal of the woman 'Angel at the Hearth' who looked like a delicate and fragile flower, a weak and helpless creature, devoted to her home and children, docile and submissive to her husband, unable to take decisions that went beyond the menu and teaching to her numerous offspring the important moral values; she had to make sure that the house was a place of comfort for the family and for her husband, often in need of being lifted from 'overwork' resulting in the advance of the industrialization of Great Britain. The modernization of manufacturing processes made ​​it almost imperative that the wife would bring forward a large family and maintaining a climate of serenity in which a man wasn't necessary to have to worry about nothing more than to earn money.

Quite diffuse, rather widespread, was the literary production that depicted this feminine ideal embodied above all by the same sovereign who masterfully, for the first time in history, was able and competent to reconcile the commitments of state and of family and becoming a prime example of womanhood focused on motherhood, amily and respectability (always together by her beloved husband Albert, encompassed by the many children in the sumptuous but welcoming surroundings of Balmoral Castle, Victoria became an icon of the bourgeois of the late XIXth century femininity and domesticity): from the children's novel written by Susan Coolidge What Katy Did (1872) The Awakening by Kate Chopin (1899), The Return of the Native by Thomas Hardy (1878), to finally arrive at what was perhaps the most important at that time, The Angel in the House, a narrative poem written by Coventry Patmore, published for the first time in 1854, but became enormously popular during the later XIXth century and even the beginnings of the XXth in which the author recounts of an idealized courtship of his first wife, Emily, that for him, and not only, matched the perfect woman, and such was the echo raised from this image from reaching to inspire even the painting of the time.


- picture 32 - Sir John Everett Millais (1829 - 1896), Emily Augusta Patmore, 1851


It's sure that this override feed reactions from the most rebellious spirits so much that the Victorian feminism emerged as a potent political force ( just think of the Suffragette Movement that beyond the right to vote claimed the rights of femininity in a broad sense ). 
Making a general speech we can say that during the Victorian era most of the women looked after their home and family, and only a small percentage had other occupations: about 3% of all white women and 25 % of all black women were part of the labor force and worked as laundresses, maids, nurses, teachers, psychiatrists, and as social workers to bring home money, and therefore only one out of ten family needed a maid for cleaning. In addition to this works, the women who lived in the countryside also derived gain from the sale of butter, milk and other agricultural products that came from their farm.


Obviously the 'ladies' belonging to the wealthy sphere had a much less difficult life. A wealthy wife had to spend her time reading, sewing, receiving guests, going visiting friends, relatives and the poor of the neighborhood, writing letters, supervising the work of the servants and dress appropriately to represent the social status of her husband; it wasn't difficult, in fact, to understand what was the social class of a woman, it was enough to observe her clothes: as more wealthy she was as more she wore sligtly and charming and often used open carriages to move just to show off her opulence.

- picture 33 on the right - But about women's fashion and costume of the Victorian era I like to treat more fully on another occasion, I now believe that our time is coming to an end and therefore I want to thank you for having followed me during this visit in my dollhouse, for the realization of which I am grateful to my husband who, with so much patience and love, with his well-known precision and skillness in working wood, helped me building it and making the most of the furniture, in a 'game' as adults began years ago and which has given us so many moments of fun and joy and that inspired me this short, simple story.


And once again I've chose the words of Charles Dickens, who gave life and soul to the Christmas season better than anyone else and of which undoubtedly still represents the Spirit, to greet you together with Mrs Abbegale and Miss Rebecca, and wish all of you, my dear friends and readers, a joyful, happy and healthy New Year.



May the new year be a happy year for you and happy for

all those whose happiness depends on you. May each year

be happier than the last, and can even the humblest of

our brothers and sisters not to be deprived of his legitimate share

of what our Creator has created for his joy and fruition.2



See you soon










Bibliographic sources:

Mrs. Beeton Household Management, 1861

Charles Dickens, Racconti di Natale ( titolo originale dell'opera The Christmas Books ), traduzione di E.Grazzi, ARNOLDO MONDADORI EDITORE, Milano, 1990 

Barbara Welter, The Cult of True Womanhood: 1820–1860 , 1966


Quotations:

1 - Mrs. Beeton Household Management, 1861, capitolo 2 paragrafo 55

2 - Charles Dickens, Racconti di Natale ( titolo originale dell'opera The Christmas Books ), traduzione di E.Grazzi, ARNOLDO MONDADORI EDITORE, Milano, 1990, Le campane, pag 424




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martedì 24 dicembre 2013

Edgar Albert Guest - At Christmas.



A man is at his finest
     towards the finish of the year;
He is almost what he should be
     when the Christmas season is here;
Then he's thinking more of others
     than he's thought the months before,
And the laughter of his children
     is a joy worth toiling for.
He is less a selfish creature than
     at any other time;
When the Christmas spirit rules him
     he comes close to the sublime.


When it's Christmas man is bigger
     and is better in his part;
He is keener for the service
     that is prompted by the heart.
All the petty thoughts and narrow
     seem to vanish for awhile
And the true reward he's seeking
     is the glory of a smile.
Then for others he is toiling and
     somehow it seems to me
That at Christmas he is almost
     what God wanted him to be.


If I had to paint a picture of a man
     I think I'd wait
Till he'd fought his selfish battles
     and had put aside his hate.
I'd not catch him at his labors
     when his thoughts are all of pelf,
On the long days and the dreary
     when he's striving for himself.
I'd not take him when he's sneering,
     when he's scornful or depressed,
But I'd look for him at Christmas
     when he's shining at his best.


Man is ever in a struggle
     and he's oft misunderstood;
There are days the worst that's in him
     is the master of the good,
But at Christmas kindness rules him
     and he puts himself aside
And his petty hates are vanquished
     and his heart is opened wide.
Oh, I don't know how to say it,
     but somehow it seems to me
That at Christmas man is almost
     what God sent him here to be.










Un uomo è al suo meglio
     verso la fine dell'anno;
E' quasi ciò che dovrebbe essere
     quando la stagione del Natale è qui;
Pensa più agli altri
     di quanto facesse mesi prima,
E le risate dei suoi figli
     sono una gioia per cui vale la pena faticare.
E' la creatura meno egoista 
     in assoluto;
Quando lo spirito del Natale lo governa
     egli si avvicina al sublime.


Quando è Natale l'uomo è più grande
     ed è meglio nella sua parte;
Egli è più capace nel fare ciò
     che gli viene dettato dal cuore.
Tutti i pensieri meschini e angusti
     sembrano scomparire per un po'
E la vera ricompensa che cerca
     è la gloria di un sorriso. 
Poi, per altri si affatica e
     in qualche modo mi sembra
Che a Natale sia quasi
     ciò che Dio voleva che fosse.


Se dovessi dipingere un quadro di un uomo
     Penso aspetterei
Fino a che abbia combattuto le sue battaglie egoistiche
     e abbia messo da parte i suoi rancori.
Non lo ritrarrei al suo lavoro
     quando i suoi pensieri sono tutti presi dal denaro,
O in lunghi e tristi giorni
     in cui lotta per se stesso.
Io non lo ritrarrei quando è beffardo,
     quando è sprezzante o depresso,
Ma cercherei di farlo a Natale
     quando risplende del proprio meglio.


L'uomo è sempre in lotta
     ed è spesso frainteso;
Ci sono giorni in cui il peggio che è in lui
     è padrone del bene 
Ma a Natale la bontà lo governa
     e si fa da parte
E i suoi odi meschini sono vinti
     e il suo cuore si spalanca.
Oh , non so come dirlo,
     ma in qualche modo mi sembra
Che a Natale l'uomo sia quasi
     ciò che Dio volesse che fosse quando lo ha mandato qui. 



 Edgar Albert Guest (1881– 1959)





Con tanto amore 








Edgar Albert Guest (1881 - 1959) fu un prolifico poeta anglo-americano popolare nella prima metà del XX° secolo e divenne noto come poeta del popolo. Dal suo primo lavoro pubblicato sul Detroit Free Press fino alla sua morte nel 1959, Guest scrisse circa 11.000 poesie, pubblicate in circa 300 giornali e raccolti in più di 20 libri; fu insignito del titolo di Poeta Laureato del Michigan e a tutt'oggi rimane il solo ad aver ricevuto tale riconoscimento.


Il dipinto è del pittore tedesco Felix Schlesinger (1833 - 1910)