lunedì 28 aprile 2014

"E la mia anima è così piena da scoppiare" - Il Diario Poetico di Elisabetta d'Austria.







E la mia anima è così piena da scoppiare
non le basta il silenzioso meditare, 
quel che la agita, deve mutarsi in versi,
li affido ora a questo diario.

Si conserveranno per generazioni
al sicuro da chi adesso non li può capire; 
anni pieni di vicissitudini ci vorranno
soltanto dopo, questi canti fioriranno.

Oh possan poi raggiungere la meta del maestro,
essere un conforto al lamento e al vostro pianto
per chi lottando per la libertà e morto
e sul cui capo splende la corona del martirio !

O cari che vivete in tempi lontani a venire
e ai quali oggi parla l'anima mia,
spesso sarà in vostra compagnia: 
rivivrà quando avrete letto una poesia. 1



Prossima al raggiungimento della soglia della mezza età, delusa e sempre più amareggiata dalla vita - nonostante gli sforzi volti a conservare la propria giovinezza, una forma d'invecchiamento precoce, probabilmente ereditata dalla madre, stava mutando i tratti e le movenze della amabile Imperatrice il cui fisico, minato da una forma di gotta, non poteva più permettersi le lunghe cavalcate cui ella era votata dall'infanzia e che l'avevano resa celebre amazzone in tutta l'Europa - e dalle persone che la circondavano, sempre più incompresa nei moti del proprio animo, orfana dell'erede al trono che aveva dato agli Asburgo e all'Austria ed in grado di comunicare più solo con Maria Valeria ( sempre più intima diveniva in quegli anni l'amicizia dell'Imperatore con l'attrice Katharina Schratt ) Sissi, sempre più dedita a forme di appagamento di natura intellettuale, ripresi gli studi classici e le lezioni di greco moderno, comincerà con il coltivare una passione che già allietava le sue giornate quando, ancora quindicenne, 






vagheggiava d'amore e quando a sedici anni, giovane Imperatrice, dava espressione alla nostalgia per la sua amata Baviera ed al distacco che avvertiva tra le pareti dei freddi palazzi imperiali di Vienna: la poesia.





Con l'inizio degli anni ottanta del secolo XIX° ella inizierà con il curare in gran segreto un intenso diario personale in cui annotava quotidianamente appunti e versi, scritti non già dall'Imperatrice, ma dalla donna storica dall'animo sensibile, l'Elisabetta che più amo, quella resa ancor più bella dalle ferite inferte dalla vita, quella autentica, vera, quella che soffriva nel carcere delle imposizioni legate al suo ruolo, quella che languiva perchè legata ad anime che l'avevano lasciata prematuramente con le quali cercava in ogni modo di poter ancora comunicare, che avvertiva stretta la propria epoca storica, che cercava in un possibile contatto con il futuro l'unica via per poter ancora realizzare sè stessa ed uscire così dal proprio isolamento ... Anche se cammino fra gli uomini, / non sono pari loro 2




23 AGOSTO 1887 -  [ ... ] A parte le idee della mamma, che spesso la agitano in modo orribile, credo che il poetare sia tuttavia una fortuna per lei ... Il fine per il quale lavora la mamma - me lo ha confidato come un segreto - è talmente bello che può davvero essere felice nel suo impegno, che dovrà giovare ai posteri ... strana vita quella di mia madre - i suoi pensieri sono occupati dal passato, il suo impegno guarda al futuro. Il presente è per lei un'ombra irreale, il suo più grande orgoglio, che nessuno immagini che è poetessa ... 3

Ma affidiamoci alle parole di Costantin Christomanos che fu per un breve ma intenso periodo il suo lettore di greco, che le visse accanto osservandola da vicino, per immaginarla mentre scrive:





L'Imperatrice scrive molto in fretta, e nel reggere la penna tiene le dita piegate, evidentemente per un'abitudine presa da bambina che deve aver conservato proprio perchè gli insegnanti la rimproverano. In generale tutto il suo atteggiamento, quando scrive, ha qualcosa d'infantilmente grazioso e maldestro che contrasta col suo maestoso contegno in mezzo ai fiori e agli alberi. Fissa il foglio e la punta della penna, e sembra che voglia costringere il pennino a vergare tratti sottili e netti. Accade invece che le lettere sgorghino irruenti e precipitose, libere da ogni convenzione. 





" Voi ammirate la mia brutta calligrafia. E' fatta come me, " mi ha detto " non vuole lasciarsi domare ". Ogni tanto fa delle grosse macchie d'inchiostro viola, l'unico che usa. Ha davanti a sé un calamaio d'oro; attorno a lei sono sparsi i sottili fogli di carta assorbente con cui asciuga ogni pagina, picchiettandovi sopra con la mano serrata a pugno. 4 





Dorati giorni di quiete silente,
solitudine claustrale!
Nel profondo del cuore
riconoscente vi ho scolpiti !

Tutta sola con i miei pensieri,
mai interrotti da voci stonate
giorno e notte il silenzio più profondo -
felice è chi appartiene solo a sé, 5


Seppur sposa all'Imperatore dell'Impero Austroungarico Francesco Giuseppe, Sissi era di idee antimonarchiche e repubblicane, figlia ed Imperatrice di un paese arcanamente e sinceramente religioso ed animata da profondo senso cristiano, nutriva un orientamento anticlericale, nulla del suo presente storico le apparteneva, sentiva di dover volgere lo sguardo più lontano dei limiti della propria epoca e così fece consegnando alla sua penna le proprie aspirazioni per lasciarle ai lettori del futuro, i soli che sarebbero stati in grado di comprenderla e di ridare, con la loro lettura, giustificazione e compimento alle sue più intime ed inconfessate passioni e tensioni emotive.


Cara anima del futuro !
Ti affido questi scritti. Il grande maestro * che li ha ispirati mi ha suggerito anche cosa farne: potranno essere pubblicati solo quando saranno trascorsi sessant'anni a partire dal 1890 ed i proventi dovranno essere impiegati per aiutare i perseguitati politici e i loro familiari bisognosi. Anche fra sessant'anni la felicità e la pace ovvero la libertà continueranno infatti a non essere di casa su questo nostro piccolo pianeta così come non lo sono state ai miei tempi. Forse lo saranno un giorno in un mondo diverso. Oggi non sono in grado di dirlo, forse però quando leggerai queste righe ... Un saluto di cuore. Ti sento vicino, 

Titania ** 





Alla poesia perciò Elisabetta affidava il compito di renderle quella pace intima, quella consolazione, quella serenità che, era certa, la vita non potesse ormai far altro che negarle.



Odo laggiù nella calura dell'estate
mormorare le acque azzurre;
là sento invece la frescura
nella muta quiete di ghiacciai eterni.

In entrambi i luoghi fiorisce la poesia, 
la calura non potrà soffocarla
nè raggelarsi essa potrà mai,
è il mio conforto a tutte le tristezze. 7 


Pensò quindi di pubblicare i propri versi, come anni prima, in gran segreto, aveva fatto il principe Rudolf con i propri scritti politici, facendone consegnare una copia trascritta da una persona fidata all'editore di Corte; nell'estate del 1890, un anno e mezzo dopo Mayerling, Sissi decise di dare ai propri scritti, però, un destino differente rispetto a quello che vi diede il principe ereditario, le cui riflessioni trascritte sono andate smarrite: chiuse la copia stampata dei Nordsee Lieder - Canti del Mare del Nord, dei Winterlieder - Canti d'Inverno ed il manoscritto ( Drittes Buch ) ancora incompleto in una cassetta e poi ancora in un'altra apponendovi la seguente clausola dopo il sigillo:

Questa cassetta deve essere aperta 60 anni dopo il 1890. Dopodiché la cassetta in essa contenuta va inoltrata all'indirizzo indicato sopra di essa. ( l'indirizzo era quello del principe Lichtenstein a Brno)

Dopo una serie di vicissitudini che sarebbe prolisso e noioso elencare qui di seguito, cui si aggiunsero anche i due conflitti mondiali, la suddetta cassetta, una volta aperta alla data prestabilita ed appuratone il contenuto ( si supponeva che contenesse la lettera d'addio indirizzata dal principe Rudolf alla madre prima della tragedia di Mayerling, ma quando si scoprì che non custodiva altro che volumi di poesie non vi fu data grande importanza ) venne custodita in archivio dal presidente della Confederazione Elvetica finchè la più grande biografa di Elisabetta, Brigitte Hamann, conducendo ricerche con finalità di studio sulla vita dell'Imperatrice, non s'imbattè nel 1977 in modo del tutto fortuito in questi plichi e, pubblicandoli, diede così al fine piena realizzazione al volere di 'Titania'.





Noi che oggi leggiamo questi scritti facciamo la conoscenza di una donna completamente isolata dai propri contemporanei, critica nei confronti della storia e dell'etica imperiale, talvolta persino giudice sagace e severo di certi eccessi, una donna liberale che precorse i tempi, non compresa e perciò spesso non amata quanto meritava, una donna moderna, una donna contemporanea, potremmo quasi dire, che in vita, non fu riconosciuta di buon grado dall'Austria Imperatrice e mai si sentì all'altezza di quel ruolo e che, una volta superata la giovinezza e divenuta donna, si elesse piuttosto regina esclusivamente del proprio mondo interiore.







Solitaria vago in questo mondo,
alla gioia, alla vita da tempo ho voltato le spalle;
con nessuno condivido la mia vita,
mai vi fu alcuno che mi abbia capito.

Certo, negli anni di entusiasmo in gioventù
intrecciavo corone su qualche bel capo,
ma ahimè, ora che il tempo le ha sfrondate, 
mi accorgo che di spirito e di anima eran privi !

Sono circondata da parenti,
ma soltanto al corpo e al sangue sono vicini;
dieci volte sprangata è la mia interiorità
e ben chiuso è ogni accesso. 8 





Quanto più le sto vicino, tanto più mi convinco che vive a metà tra due mondi. Quando camminiamo per ore lungo la spiaggia omerica, e lei sfiora come un'ombra che ha preso corpo la sponda luminosa della vita, e le onde eterne ci mandano il loro richiamo, ho sempre la sensazione che ella simboleggi qualcosa che sta tra la vita e la morte o che appartiene contemporaneamente a entrambe. [ ... ] Non riesco ad immaginare che una creatura come lei possa lasciare questa vita al modo degli altri mortali, dal momento che non appartiene alla vita reale. Vive in un'atmosfera diversa da quella in cui noi respiriamo. Ai nostri occhi la sua vita è un non vivere. Si potrebbe dire che, ancora da viva, si trova in uno stato che esclude la vita. Questo mistero che la circonda, che per tutti la rende un'enigma, è per lei una fonte di certezze: vi si avvolge come in una corazza, per difendere il contenuto della propria anima, affinché non svanisca e non sia offeso dai rapporti con gli esseri umani ... 9 







Anche oggi il nostro tempo credo si sia concluso, ormai sapete che certi argomenti mi prendono la mano e non smetto più di scrivere, non vogliatemene ... 

Vi abbraccio con affetto e vi ringrazio di cuore per tutto ciò che mi date, 


A presto 










Bibliografia:

Hellmut Andics, Die Frauen der Habsburger, WILHELM HEYNE VERLAG, München1995

Elisabetta d'Austria, Diario poeticoMGS PRESS SAS, 1998

ELISABETTA D'AUSTRIA NEI FOGLI DI DIARIO DI COSTANTIN CHRISTOMANOS, Adelphi edizioni S.p.A., Milano, 1989

Maria Valeria d'Asburgo, La prediletta - Il diario della figlia di Sissi, a cura di Martha e Horst Schad, traduzione di Flavia Floradini, MGS PRESS, 2001


Brigitte Hamann, Elisabeth. Kaiserin wieder Willen, Amalthea Verlag, Wien, München, 1982

Gabriele Praschl - Bichler, L'Imperatrice Elisabetta, Longanesi & C., Milano, 1997



Citazioni e note:

* - L'Imperatrice Elisabetta considerava il poeta tedesco Heirich Heine il proprio maestro ed ispiratore e nelle sue liriche è facile 'ritrovarlo' sia per gli elementi stilistici che per i toni realistici ed ironici con cui ella descrive la corte di Vienna; ella di Heine divenne non solo ammiratrice, ma persino la più grande conoscitrice ed esperta. 

** - Nel mondo della propria produzione poetica l'Imperatrice s'identificava in Titania, la regina delle fate del suo dramma shakespeariano preferito, "Il sogno di una notte di mezza estate" e spesso si rivolgeva al suo imperiale consorte chiamandolo Oberon, che nel suddetto dramma del regno delle fate è il re. 

1 - Elisabetta d'Austria, Diario poeticoMGS PRESS SAS, 1998, pag 169

2 - Ibidem, ANCHE SE CAMMINO, pag. 263

3 - Maria Valeria d'Asburgo, La prediletta - Il diario della figlia di Sissi, a cura di Martha e Horst Schad, traduzione di Flavia Floradini, MGS PRESS, 2001, pag. 112

4 - ELISABETTA D'AUSTRIA NEI FOGLI DI DIARIO DI COSTANTIN CHRISTOMANOS, Adelphi edizioni S.p.A., Milano, 1989, pag. 52

5 - Elisabetta d'Austria, Diario poetico, op. cit, TITANIA III, pag. 67

6 - Ibidem, pag. 13

7 - Ibidem, DOVE ANDARE ?, pag. 173

8 - Ibidem, ALLE ANIME DEL FUTURO, pag. 163 

9 - ELISABETTA D'AUSTRIA NEI FOGLI DI DIARIO DI COSTANTIN CHRISTOMANOS, op. cit., pag. 141












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And my soul is so full to bursting
it's not enough the silent meditation anymore,
what shake it, I must change in verse,
I entrust them now to this journal.

It will keep them for generations
safe from those who cannot understand them now;
years full of ups and downs will take
only later, these songs will flourish.

Oh may they then reach the goal of the teacher,
be a comfort to the whine and to the crying of yours
for those who died fighting for freedom and
and on whose head the crown of martyrdom shines!

O my beloved living in distant times to come
and whom my soul speak to
it will often be in your company:
will live again when you'll read a poem. 1





Next to reach the threshold of the middle age, more and more disappointed and embittered by life - in spite of efforts to maintain her youth, a form of premature aging, probably inherited from her mother, was changing the traits and movements of the lovely Empress whose physical, undermined by a form of gout, could no longer afford the long rides to which she was devoted from her childhood and that had made her a famous rider in the whole Europe - and by people around her, increasingly misunderstood in the motions of her own soul, orphaned by the heir to the throne that she had given to the Habsburgs and to Austria and only able to communicate with Maria Valeria ( in those years the Emperor's friendship with the actress Katharina Schratt became more and more intimate ) Sissi, increasingly devoted to forms of fulfillment of intellectual nature, resumed her classical studies and lessons of modern greek, start by cultivating a passion that already cheered her days when she was still fifteen 



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and dreamed of love, and when, as a young Empress aged sixteen, gave expression to the longing for her beloved Bavaria and the loneliness felt among the cold walls of the imperial palaces of Vienna: poetry.



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With the beginning of the 80's of the XIXth century she will start with taking care of a secret Diary in which she wrote down daily words and verses, written not by the Empress, but by the historical woman from the sensitive soul, the Elizabeth that I love more, the one made even more beautiful by the wounds inflicted by life, the authentic, true, the one who suffered in the prison of the charges related to her role, the one that languished because linked to the souls who had left her prematurely with which she sought in every way still to communicate, the one who felt too narrow her historical era, who sought in a possible contact with the future the only way to realize herself and go out from her isolation  ... though I walk among men, / I'm not like them 2



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August 23rd, 1887 - [...] Apart from the ideas of my mother, who often shake so horrible, I think that poetry is however a fortune for her ... The purpose for which Mam's working - she told me as a secret - it's so good she can really be happy in her commitment, which should be useful to posterity ... It's strange my mother's life - her thoughts are occupied by the past, her commitment to the far future. The present is to her an unreal shadow, her greatest pride, that no one imagines that she's a poet ... 3

But let's consider Constantine Christomanos's words, who was for a brief but intense period her greek reader, who lived next to her watching her closely just to imagine her while writing:



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The Empress writes very quickly, and holding the pen she keeps her fingers bent, evidently because for a habit taken as a child that she must have kept just because the teachers complained. In general, her whole attitude when she writes, has something pretty childish and clumsy that contrasts with her majestic demeanor amid among the flowers and the trees. She fix the paper and the pen tip, and seems to want to force the nib to pen thin and net strokes. It happens instead that letters pour forth impetuous and precipitous, free from any convention.



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"You are admiring my bad handwriting. It's made like me," she said, "it doesn't want to let to tame." Every so often makes big stains with the purple ink, the only one she uses. She has in front a gold inkstand; around her are scattered the thin sheets of blotting paper with which she dries every page, patting above  with her hand clenched in a fist. 4


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Golden days of silent stillness,
cloistered solitude!
Deep in the heart
grateful I carved you!

All alone with my thoughts,
never interrupted by discordant voices
day and night the deepest silence -
happy is he who belongs only to itself. 5




Although married to Franz Joseph,  Emperor of the Austro-Hungarian Empire, Sissi was animated by antimonarchical and republican ideas, daughter an Empress of a sincerely religious country and animated by profound Christian feeling, joined an anti-clerical orientation, nothing of her historical present belonged to her, she felt she had to look back farther than the limits of her age and so she did by delivering to her pen her aspirations to leave them to the readers of the future, the only people who would be able to understand them and to give back, with their reading, justification and fulfillment to her most intimate and untold passions and emotional tensions.


Dear soul of the future!
I entrust to you these writings. The great teacher * who inspired them suggested me also what to do with them: they could be published only when they will pass sixty years from 1890 and the proceeds will be used to help the victims of political persecution and their families in need. Even if in sixty years  happiness and peace that is the freedom will continue not to be at home on our small planet as well as they haven't been in my time. Maybe they will one day  in a different world. Today I am not able to say it, but maybe when you'll read these lines ... A fondly greeting. I feel you near,

Titania ** 6





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To the poetry Elizabeth therefore entrusted the task of giving her that inner peace , that joy , that serenity that she was certain, life couldn't do anything but deny her.



I hear there in the heat of summer
murmur the azure waters;
there instead I feel the coolness
in the silent stillness of the eternal glaciers .

In both places blooms poetry,
the heat won't be able to suffocate it
nor will it ever freeze itself,
it's my comfort to all the sadnesses. 7




So she thought then to give her verses publication, as, years before, in great secrecy, Prince Rudolf with his political writings did, which made over a copy transcribed by hand by someone he trusted to give to the publisher of the Court; in the summer of 1890, a year and a half after Mayerling, Sissi decided to give her writings, however, a different fate than what Crown Prince gave to hs thoughts in words, whose transcribed reflections went missing: she shut the printed copy of the Nordsee Lieder - North Sea Songs, of the Winterlieder - North Sea Songs ( Drittes Buch ) and the still incomplete manuscript Drittes Buch ) in a box and then again in another under the following clause after sealing them:


This box must be opened 60 years after 1890. Afterwards the box contained therein must be sent to the address indicated here above. ( the address was that of the Prince Lichtenstein in Brno )


After a series of events that would be long-winded and boring to list below, to which have to be added the two world wars, the aforementioned box, after be opened at the agreed date and ascertain its content ( it was supposed to contain the farewell letter addressed by Prince Rudolf to her mother before the tragedy of Mayerling, but when it was discovered that it kept merely volumes of poetry, they gave it no great importance ) was kept on file by the President of the Swiss Confedereation until the Elizabeth's greatest biographer, Brigitte Hamann, conducting researches with the purpose of study some details about the Empress's life, in 1977 found thse envelopes in a completely fortuitous case and publishing them, she gave finally full realization of the will of ' Titania '.



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When we today read these writings we meet a woman completely isolated from her contemporary, critics of her history and of the Imperial ethics, sometimes even shrewd and sever judge of certain excesses, a liberal woman ahead of her time, misunderstood and therefore often not loved as much as she deserved, a modern woman, a contemporary woman, we might almost say, that, in her life, wasn't not willingly recognized Empress by Austria and never felt herself to belong to that role and who, once went beyond the youth and become a woman, she elected herself rather queen of her inner world.



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Lonely I vague in this world, 
to joy, to life from the time I turned my back; 
I share my life with no one, 
ever there was none that has understood me. 

Of course, in the years of enthusiasm in youth 
I weaved crowns on some nice head 
but alas, now that the weather has strip them of their leaves, 
I realize that of spirit and soul they were empty ! 

They are surrounded by relatives, 
but only in the body and blood are neighbors; 
ten times is bolted my inner world
and each access is tightly closed. 8



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The more I'm beside her, the more I am convinced that she lives halfway between two worlds. When we walk for hours along the Homeric beach, and she, like a shadow that took shape, touches the bright side of life, and the eternal waves send us their call, I always get the feeling that she symbolizes something that is between life and death or which belongs simultaneously to both. [...] I cannot imagine that such a creature as she is can leave this life in the manner of other mortals, since she doesn't belong to real life. She lives in an atmosphere different from that in which we breathe. In our eyes, her life is not a life. We could say that, still alive, she's located in a state that excludes life. This mystery that surrounds her, which makes her a conundrum to everybody, is for her a source of certainty: she wound herself in it like in an armour, to protect the contents of her soul, so it doesn't vanish and isn't offended by relationships with humans ... 9



Even today I feel that our time has ended , you know that certain subjects take my hand and I do not stop to write, please forgive me ...
I do embrace you with much love and I thank you for everything you are giving me !


See you soon 












Bibliography:

Hellmut Andics, Die Frauen der Habsburger, WILHELM HEYNE VERLAG, München1995

Elisabetta d'Austria, Diario poeticoMGS PRESS SAS, 1998

ELISABETTA D'AUSTRIA NEI FOGLI DI DIARIO DI COSTANTIN CHRISTOMANOS, Adelphi edizioni S.p.A., Milano, 1989

Maria Valeria d'Asburgo, La prediletta - Il diario della figlia di Sissi, a cura di Martha e Horst Schad, traduzione di Flavia Floradini, MGS PRESS, 2001


Brigitte Hamann, Elisabeth. Kaiserin wieder Willen, Amalthea Verlag, Wien, München, 1982

Gabriele Praschl - Bichler, L'Imperatrice Elisabetta, Longanesi & C., Milano, 1997



Quotations and notes:

* - The Empress Elizabeth considered the German poet Heinrich Heine her teacher and the inspirer of her lyrics and it's easy to 'find him' in her poems for both stylistic elements and for the realistic and ironic tone with which she describes the court of Vienna; of Heine she became not only an admirer, but even the largest and expert connoisseur.

** - In the world of her own poetic production the Empress identified herself in Titania, the Queen of fairies of her favorite Shakespearean play, "The Dream of a Midsummer Night" and often turned to his imperial consort calling him Oberon, who in the drama mentioned above of the fairy kingdom is the king; since then, in every room of the castles that will accomodate her, there will be a painting of Titania with beside the donkey, symbol of the suitors surrounding her.

1 - Elisabetta d'Austria, Diario poeticoMGS PRESS SAS, 1998, p. 169

2 - Ibidem, ANCHE SE CAMMINO, p. 263

3 - 3 - Maria Valeria d'Asburgo, La prediletta - Il diario della figlia di Sissi, a cura di Martha e Horst Schad, traduzione di Flavia Floradini, MGS PRESS, 2001, p. 112

4 - ELISABETTA D'AUSTRIA NEI FOGLI DI DIARIO DI COSTANTIN CHRISTOMANOS, Adelphi edizioni S.p.A., Milano, 1989, p. 52

5 - Elisabetta d'Austria, Diario poetico, op. cit, TITANIA III, p. 67

6 - Ibidem, p. 13

7 - Ibidem, DOVE ANDARE ?, p. 173

8 - Ibidem, ALLE ANIME DEL FUTURO, p. 163 

9 - ELISABETTA D'AUSTRIA NEI FOGLI DI DIARIO DI COSTANTIN CHRISTOMANOS, op. cit., p. 141



giovedì 24 aprile 2014

Shades of mauve, joys of Spring.






La primavera che è giunta ora fino a noi significa assai più che la nascita di ciò che è verde e germogliante; ora di nuovo la corrente di vita che scorre intorno all'Inghilterra si è sciolta dal suo gelo invernale, e nella nostra piccola isola tutti avvertiamo pulsare la marea contro le spiagge [ ...] E in questa stagione l'anima si riempie di desiderio e di speranza anche se il corpo ha da restare immobile. Le sere si fanno più lunghe ed una nuova luce sembra traboccare da Occidente sicchè ci si può immaginare che una luce d'altro genere, nuova e più bianca si distenda sopra le terre; e la senti che ti ferisce le palpebre mentre cammini o sei china sul tuo ricamo.

Virginia Woolf, Il Diario di Joan Martyn  ( titolo originale The Journal of Mistress Joan Martyn )





Primavera, sinonimo di risveglio della Natura tutta, quando fare una passeggiata nei prati ed in giardino dona momenti che rinfrancano lo spirito e rallegrano l'anima, quando il dovere rimanere chiusi tra le pareti di casa rappresenta quasi una privazione perchè tutti i sensi sembrano volersi appagare di ogni istante che velocemente scorre e sopraggiunge a sovrapporsi alla lentezza del fluire del tempo nei seppur brevi giorni d'inverno.

Da che vivo immersa nella Natura mi scopro sempre più affascinata dalle gioie che dona nell'alternarsi delle stagioni e nel prendersi cura delle piante e tutte, proprio tutte rappresentano per me motivo di grande serenità e distensione dell'animo, ma devo ammettere che quelle che più mi appartengono sono quelle che fioriscono in primavera nelle sfumature che partendo dal bianco vanno al rosa, al viola, al blu.




Iris sibirica 'Dance Ballerina Dance'



E' come se al mio occhio le tonalità fredde lasciassero trasparire la vera essenza del fiore, espressività ed amorevolezza, quasi come se il colore, come un vetro, un corpo diafano, non esistesse, ma al suo posto vi fosse solamente una sfumatura, un velo ...




 Ceanothus 'Puget Blue'





Erysimum 'Bowles's Mauve'





Lithodora ( sullo sfondo Lavandula Stoechas 'Butterfly' )



... i colori caldi colmano lo sguardo ed anche se non fossero di gradevole foggia corolle gialle o rosse appagherebbero comunque l'occhio per la vivacità ed il calore che cromaticamente effondono, quelle lilla, azzurro tenue, oppure colorate di blu cupo devono essere perfette nella loro forma, perchè la freddezza delle loro sfumature ne lascia trasparire anche la benchè minima imperfezione ....

Mi lascio affascinare dagli "azzurri appartamenti  / per le farfalle e me "  ( Emily Dickinson, 1338 ) del vecchio Glicine ( Wisteria floribunda ) che sovrasta la tettoia del forno, i cui fiori a grappolo, dai petali colorati di blu lavanda e di lieve turchino che diventa quasi azzurro polvere, avvolgono chi si trova a percorrere i prati vicini con il loro lieve ma penetrante profumo; simbolo di disponibilità ed amicizia, è conosciuto in estremo oriente fin dall'antichità da ben 2000 anni prima di giungere in Europa, si dice attraverso i semi portati quali rarità da Marco Polo.





Pensate che l'invasività del Glicine e la sua tendenza ad avvilupparsi e propagarsi con estremo vigore in epoca vittoriana era letta come metafora dell'amore ossessivo e passionale, che può generare forte dipendenza al punto da divenire quasi soffocante.












Mi lascio sopraffare dal dolce e cipriato profumo dei Lillà ( Syringa vulgaris ) da quella che Oscar Wide definiva "pesante fragranza" ( Lo studio era pieno dell'intenso odore delle rose e, quando il dolce vento d'estate serpeggiava fra gli alberi del giardino, per la porta aperta entrava la pesante fragranza dei Lillà o il profumo più sottile dei rovi in fiore. OSCAR WILDE, Il ritratto di Dorian Gray) .. il Lillà, da sempre per me cespuglio tra i più amati, con le sue infiorescenze, riunite in pannocchie piramidali dall'aspetto morbidamente cadente che virano dal bianco rosato, al turchino, al rosa, al lilla che, nelle sfumature più tenui, vengono tradizionalmente utilizzate come addobbi floreali quali simbolo di purezza; è tra i miei favoriti in questo periodo, spesso meta di momenti ambiti e sospirati di piccole soste, quando mi trovo in giardino, per attimi che mi trasportano lontano nel tempo ... 





narra un'antichissima leggenda che il popolo delle Fate amasse stare tra i fiori di Lillà e che dove credevano fosse annidato il male, solessero piantarne un cespuglio affinchè il luogo venisse dai suoi fiori purificato ... chissà se quando non c'è nessuno ad osservarle vengono a sedere qui ...!






Upon a Lilac Sea
To toss incessantly
His Plush Alarm
Who fleeing from the Spring
The Spring avenging fling
To Dooms of Balm -







Su di un mare di Lillà
Scuotere senza tregua il suo allarme vellutato
Che via fuggendo dalla Primavera
La Primavera spinge per vendetta
A condanne di balsami -

Emily Dickinson, 1337







Sì, questi giorni sono un tripudio di colori e fragranze che sembrano volerci far nascere a nuova vita, effluvi, tinte e sfumature che, quasi a compimento di un disegno di perfetta armonia, rispecchiano in terra le sfumature delle volte celesti


“Fiori che spumeggiavano sui muri, rosa, bianchi come un velo, una nuvola leggera che, lanciata in aria sia rimasta impigliata tra i pioppi e le cupole azzurre”.

Vita Sackville West, Passaggio a Teheran




Tamarix gallica



Non meno affascinanti o meno perfetti di quelli botanici dai nomi più noti sono i fiori che crescono in questi giorni spontanei nei prati e nei boschi che disegnano sprazzi di azzurro rubati al turchino del cielo o ai tramonti di una primavera ancora giovane e insicura 




Geranium sylvaticum





Veronica chamaedrys ( Veronica dei prati )





Deutzia 'Magicien'



... dopotutto ogni fiore, che possieda un nome altisonante o no, ogni fiore che guarda il cielo pur nella sua profonda umiltà, dona gioia ad ogni sguardo che lo coglie e si presenta come sublime esempio di modesta fierezza e dignità ed in cuor mio credo davvero, citando ancora una volta le lievi parole di Emily Dickinson, giardiniera prima ancora che poetessa, che quella di 'essere un fiore sia profonda responsabilità' !




Orchis mascula



Bloom — is Result — to meet a Flower
And casually glance
Would scarcely cause one to suspect
The minor Circumstance

Assisting in the Bright Affair
So intricately done
Then offered as a Butterfly
To the Meridian —

To pack the Bud — oppose the Worm —
Obtain its right of Dew —
Adjust the Heat — elude the Wind —
Escape the prowling Bee

Great Nature not to disappoint
Awaiting Her that Day —
To be a Flower, is profound
Responsibility —




 Vinca minor


Fiorire - è il Fine - chi incontra un Fiore
Con uno sguardo distratto
Stenterà a sospettare
Le minime Circostanze

Coinvolte in quel Luminoso Fenomeno
Costruito in modo così intricato
Poi offerto come una Farfalla
Al Mezzogiorno -

Colmare il Bocciolo - combattere il Verme -
Ottenere quanta Rugiada gli spetta -
Regolare il Calore - eludere il Vento - 
Sfuggire all'Ape ladruncola

Non deludere la Natura Grande
Che l'attende Proprio quel Giorno -
Essere un Fiore, è profonda
Responsabilità.


Emily Dickinson, 1058




Saluto con affetto tutti i cari amici ed i lettori nuovi e vecchi con la gioia profonda nel cuore che solamente ogni primavera riesce ogni anno a donarci, e vi ringrazio tutti per avermi fatto compagnia in questi istanti rubati alla Natura.



A presto 











Fonti bibliografiche:

 EMILY DICKINSON - TUTTE LE POESIE, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano, 1997

Tutti i racconti di Virginia Woolf, a cura di Susanna Dick, La Tartaruga edizioni, Milano, 1988, Il Diario di Joan Martyn, pag. 52 )

Vita Sackville West, Passaggio a Teheran, Il Saggiatore, Milano, 2003












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The spring that has come down to us till now means much more than the birth of what is green and budding; now again the stream of life flowing around England has melted from his winter frost, and in our little island we all feel the pulsing tide against the beaches [...] And in this season the soul is filled with desire and hope, even if the body has to remain immobile. The evenings are getting longer and a new light seems to overflow from the West so that you can imagine that a light of another kind, new and whiter, goes lying down on the lands; and you feel that it hurts your eylids as you walk or sit bending on your embroidery.

Virginia Woolf, Il Diario di Joan Martyn - titolo originale The Journal of Mistress Joan Martyn




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Spring, synonymous with the awakening of Nature all, when taking a walk in the meadows and in the garden gives moments that encourage the spirit and cheer the soul, when to remain closed between the walls of the house is almost a deprivation because all the senses seem to want to satisfy of every moment that quickly passes and comes to overlap the slow flow of time of the even short days of winter. 

Since I live immersed in Nature I find myself increasingly fascinated by the joys that gives the alternation of the seasons and in taking care of the plants and all, just all represent for me a source of great serenity and relaxation of the mind, but I must admit that among all , those which belong to me are those blooming in Spring in shades that starting from white go to pink, to purple, to blue.


- picture 3 - Iris sibirica 'Dance Ballerina Dance'


It is as if to my eye the cool shades let reflect the true essence of the flower, expressivness and loveliness, almost as if the color, such as a glass, a diaphanous body, didn't exist, but in its place there was only a nuance, a veil ...


- picture 4 - Ceanothus 'Puget Blue'


- picture 5 - Erysimum 'Bowles's Mauve'


- picture 6 - Lithodora ( sullo sfondo Lavandula Stoechas 'Butterfly' )


Warm colors fill the glance and even if they weren't pleasing in their shape, yellow or red corollas would satisfy however the eye because of the liveliness and warmth that chromatically they effuse, those lilac, pale blue, or dark blue must be perfect in their shape, because the coldness of their shades reveals even the slightest imperfection .... 

I let myself be enchanted by the "blue flats / for butterflies and me" ( Emily Dickinson,1338 ) of the old Wisteria (Wisteria floribunda) above the roof of the oven, whose cluster flowers, with petals coloured of blue lavender and light blue that almost reaches the powder blue, embrace those who come to walk the nearby meadows with their gentle but penetrating aroma; a symbol of disposability and friendship, it is known in the Far East since ancient times even 2000 years before coming to Europe, it's said by seeds brought by Marco Polo as rarity.


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You have to know that the invasiveness of Wisteria and its tendency to wrap itself and to spread with extreme force, during the Victorian times was viewed as a metaphor for obsessive and passionate love, which can generate strong dependence to the point of becoming almost suffocating.


- picture 8


- picture 9


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I let myself be overwhelmed by the sweet and 'powdery' scent of the Lilacs (Syringa vulgaris), from what Oscar Wide called " heavy fragrance " ( The studio was filled with the intense smell of roses, and when the sweet summer wind snaked through the trees of the garden, through the open door entered the heavy scent of the Lilac, or the more subtle scent of blackberry bushes in bloom. OSCAR WILDE , The Picture of Dorian Gray ) .. the Lilacs, since ever I've considered it among the most beloved bush, with its inflorescences, grouped in pyramidal panicles looking falling softly, which go from pinkish white to blue, to pink, lilac , that in thepaler shades are traditionally used as floral decorations as a symbol of purity; it's among my favorites in this period of the year, often the destination of longed times of small breaks when I'm in the garden, for precious moments taking me back in time ...


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An old legend has that the ancient people of the Fairies loved being among the flowers of Lilac and where they believed it was nestled the evil, they used to plant a bush of it for the site would have been purified by its flowers ... I wonder if when there is no one to observe them they come and sit here ... !


- picture 12




Upon a Lilac Sea
To toss incessantly
His Plush Alarm
Who fleeing from the Spring
The Spring avenging fling


To Dooms of Balm -

Emily Dickinson, 1337



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- picture 14



Yes, these days are a riot of colors and fragrances that seem to want to give us birth to a new life, scents, colors and shades, almost to completion of a plan of perfect harmony, reflect on the earth the tones of the heavenly spaces 



"Flowers frothing on the walls, pink, white as a veil, a light cloud that is tossed in the air entangled amongst the aspen and blue domes." 

Vita Sackville West, Passanger in Tehran




- picture 15 - Tamarix gallica 



No less fascinating or less perfect than those with the best-known botanical names are the flowers growing wild in these days in the meadows and woods that create flashes of blue stolen from the sky or from the sunsets of a spring still young and insecure



- picture 16 - Geranium sylvaticum


- picture 17 - Veronica chamaedrys 


- picture 18 - Deutzia 'Magicien'



... After all every flower, owning a fancy name or not, every flower that looks at the sky despite its profound humility, gives joy to every look that captures it and introduces itself as a sublime example of modest pride and dignity and in my heart I truly believe, citing once again the mild words of Emily Dickinson, gardener before than poet, that 'to be a flower is a great responsibility' !



- picture 19 - Orchis mascula




Bloom — is Result — to meet a Flower
And casually glance
Would scarcely cause one to suspect
The minor Circumstance

Assisting in the Bright Affair
So intricately done
Then offered as a Butterfly
To the Meridian —

To pack the Bud — oppose the Worm —
Obtain its right of Dew —
Adjust the Heat — elude the Wind —
Escape the prowling Bee

Great Nature not to disappoint
Awaiting Her that Day —
To be a Flower, is profound
Responsibility —






- picture 20 - Vinca minor



I affectionately greet all my dear friends and readers new and old with the deep joy in my heart that only Spring can every year give us, and I thank you all for making me company during these moments stolen from Nature. 



See you soon 











Bibliographic sources:

 EMILY DICKINSON - TUTTE LE POESIE, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano, 1997

Tutti i racconti di Virginia Woolf, a cura di Susanna Dick, La Tartaruga edizioni, Milano, 1988, Il Diario di Joan Martyn, pag. 52 )

Vita Sackville West, Passaggio a Teheran, Il Saggiatore, Milano, 2003