I
went to Heaven, -
'Twas
a small Town -
Lit - with a Ruby -
Lathed - with Down -
Stiller - than the fields
At
the full Dew -
Beautiful - as Pictures -
No Man drew.
People - like the Moth -
Of Mechlin - frames -
Duties - of Gossamer -
And Eider - names -
Almost - contented -
I - could be -
'Mong
such unique
Society -
Andai
in Cielo -
una piccola Città
da un rubino illuminata,
piastrellata di piume -
Più
silente dei campi
quando è al colmo la rugiada -
splendida come quadri
Che
mai uomo dipinse.
I cittadini, simili a falene,
non ossa nei corpi, ma pizzi -
occupazioni tenui come velo
e nomi delicati, morbidissimi.
Di certo non potevo ch'esser lieta
in tale straordinaria compagnia -
Emily Dickinson, 374 (1862 - 1863), 1
Quanti sono i motivi per cui ammiro la cultura anglosassone ...
Persino i camposanti hanno un che di ammirevole per me, soprattutto quelli legati al culto anglicano, ancor più se vecchi, luoghi questi che esprimono il più alto concetto di umiltà e di democrazia, dove una lapide quasi non si distingue dall'altra, essendo
[...] eretta quale semplice memoriale
Con rime semplici e scultura di poco prestigio,
a implorare il tributo di un sospiro al viandante.2 *
Thomas Gray, Elegy written in a Country Churchyard, 1751
dove il corpo eternamente riposa coperto dal verde spontaneo che la Natura sceglie di donargli, in sintonia all'alternarsi delle stagioni ed allo scorrere del tempo, che per chi rimane, continua a fluire con una sua cadenza.
Non riesco a vedere quali fiori siano ai miei piedi,
Né quale incenso morbido sia appeso ai rami,
Ma, nella profumata oscurità, indovino ogni dolcezza
Con le quali ogni mese delizia ogni stagione
L'erba, il boschetto, e il selvaggio albero da frutto;
Il biancospino, e la pastorale rosa canina;
Le violette,che veloci sfioriscono,ricoperte di foglie;
Ed figlio maggiore di metà maggio,
La rosa muschiata, che giungerà, colma di vino rugiadoso,
Mormoreggiante dimora di mosche nelle serate estive.
John Keats, Ode to a Nightingale, 1819, 3
E' questo per me la concretizzazione in immagine del più elevato concetto di Fede, dove non esiste la tomba del ricco accanto a quella del povero, dove fiori sgargianti non testimoniano una visita appena ricevuta, mentre altri, sciupati, attestano la dimenticanza o l'assenza di congiunti in vita ... non siamo forse tutti uguali innanzi alla morte ?
Ebbene, dai cimiteri anglosassoni questo lo si evince pienamente, i cimiteri anglosassoni non a caso vengono definiti campestri perché accolgono con la più spontanea ed originaria naturalezza le spoglie dei defunti, spesso accanto a praterie o pascoli.
[...] Non ombra di cipresso
Sopra le sue ossa intessono una ghirlanda di fiori perenni.
Oscar Wilde, THE GRAVE OF KEATS, 1881, 4
( Vi ricordo che Keats morì il 24 febbraio del 1821 a Roma dove si recò nel tentativo estremo di trovare giovamento alla sua salute dopo essere stato colpito nel 1820 da un primo attacco di tubercolosi; le sue spoglie riposano nel cimitero acattolico della nostra capitale e la sua lapide ne attesta la provenienza anglosassone.)
La ghisa e così la pietra, materiali su cui il tempo sembra non avere potere alcuno, ci appaiono quali segno tangibile dell'eternità ....
solo i licheni, ricamando lentamente preziosi trini,
riescono a carpirne qualche stilla di rugiada e a trovarvi albergo, nel tentativo di strapparli alla loro immobile staticità,
Spesso, forse dirà Pastor canuto,
La rugiada crollar giù da l’erbetta,
Frettoloso in su l’alba i’ l’ho veduto,
Per incontrare il Sol su l’alta vetta.
Thomas Gray, Elegy written in a Country Churchyard, 1751 5
Provengono queste incantevoli immagini da un piccolo antico cimitero anglicano situato nei pressi di Cirencester nei Cotswolds,
una delle regioni più verdi dell'Inghilterra di cui tale piccolo centro è il caratteristico, fascinoso capoluogo.
Esso si trova sul crocevia di tre strade romane ed a quel tempo, quando il suo nome era Corinium Dobunnorum, si estendeva per oltre 250 ettari ed era secondo, quanto ad importanza commerciale, solamente a Londra in qualità di centro più prosperoso della Britannia Romana; con le invasioni sassoni del VI secolo le sue sorti cambiarono al punto da essere addirittura distrutto, ma fu durante il periodo medioevale che grazie alla fiorente produzione di lana e al conseguente commercio riconquistò importanza e prestigio, come attestano con orgoglio i fregi che si possono ammirare sulle facciate della Chiesa Parrocchiale di St.John Baptist, che tutt'oggi si affaccia su quella che è si è conservata quale piazza del mercato.
Ma diamo un ultimo sguardo al piccolo camposanto, luogo di pace e serenità sconfinata, prima di salutarci definitivamente
e torniamo là dove il silenzio governa da secoli e tanto la pace quanto la serenità sempiterno custodisce ...
Quelli - che morivano allora,
Sapevano dove andare -
Andavano alla Destra di Dio -
Quella Mano è amputata ora
E Dio non lo si riesce a trovare -
E Dio non lo si riesce a trovare -
L'abdicazione della Fede
Rende l'Agire meschino -
Meglio un fuoco fatuo
Del buio totale -
Emily Dickinson, J1551 (1882) / F1581 (1882), 6
Vi saluto, quindi, con il cuore colmo di gioia e di gratitudine, e vi auguro ogni bene ... ah, dimenticavo, ancora un grazie particolare a Cristina che mi ha fatto dono di buona parte delle immagini che hanno ispirato e popolano questo mio post, scattate sempre con occhio maestro ed attento ai dettagli.
A presto ♥
Bibliografia
Emily Dickinson, EMILY DICKINSON TUTTE LE POESIE, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1997,
Oscar Wilde, Poesie, Lorenzo Barbera Editore, Srl, Siena, 2006
Citazioni e Note:
1 - Emily Dickinson, EMILY DICKINSON TUTTE LE POESIE, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1997, pag. 409
2 - Thomas Gray, Elegy written in a Country Churchyard, 1751
4 - Oscar Wilde, Poesie, Lorenzo Barbera Editore, Srl, Siena, 2006, pag. 94
6 - Emily Dickinson, op.cit., pag. 1479
* - Sul finire del settecento, tra neoclassicismo e romanticismo, si andò definendo in letteratura un filone cosìdetto sepolcrale: Thomas Parnell con A Night-Piece on Death fu il primo e l'ispiratore di questo filone, cui fece seguito appunto Thomas Gray con la celeberrima Elegy Written in a Country Churchyard del 1751, Robert Blair con il suo The Grave del 1743, William Collins, James Hervey, con le sue Meditations among the tombs in prosa, il Reverendo Anthony Moore of Cornwall (1727-1760), autore di un Soliloquy written in a Country Churchyard, a imitazione di Gray, e di una Elegy written among the Ruins of a Nobleman's Seat in Cornwall, e soprattutto Edward Young con Night Thoughts del 1742.
I poeti sepolcrali inglesi arrivano a essere molto conosciuti e apprezzati in italia grazie alle traduzioni che ne furono fatte e sulla scia delle quali, ma talora con evidenti contaminazioni dantesche e col contributo di certa poesia secentesca, alcuni poeti preromantici scrissero opere di chiara ascendenza cimiteriale. Esse si ritrovano in alcune delle poesie giovanili di Ugo Foscolo, ( il componimento meno cimiteriale di tutti, contrariamente a quanto si possa pensare è il carme Dei Sepolcri ) in alcuni componimenti del classicista Vincenzo Monti, ma l'autentico fondatore della poesia sepolcrale in Italia fu Ippolito Pindemonte con I Cimiteri, I Sepolcri (in qualche passo del quale si può forse individuare una conoscenza del The Grave, dello scozzese Robert Blair ) e il Lamento di Aristo in morte di Giuseppe Torelli, la cui vena recupera molto proprio dal Gray e dalla sua soffice malinconia. In Pindemonte, più che immagini tetre e inquietanti alla Young, troviamo paesaggi colmi di quiete, dove il tempo sembra fermarsi in un istante particolare e rifiutarsi di avanzare per dare adito alla vita; si avverte spirare dai suoi versi un dolce senso di malinconia, certo crepuscolare, ma ancora fortemente arcadica, perciò egli è stato definito il poeta "più romantico dei preromantici".
- picture 1
I went to Heaven, -
'Twas a small Town -
Lit - with a Ruby -
Lathed - with Down -
Stiller - than the fields
At the full Dew -
Beautiful - as Pictures -
No Man drew.
People - like the Moth -
Of Mechlin - frames -
Duties - of Gossamer -
And Eider - names -
Almost - contented -
I - could be -
'Mong such unique
Society -
Emily Dickinson, 374 (1862 - 1863), 1
- picture 2
How many are the reasons why I admire the British culture ...
Even cemeteries have something admirable to me, especially those related to the Anglican worship, even more if ancient, these are places expressing the highest concept of humility and democracy, where a grave is almost no different from the other,
[...] Some frail memorial still erected nigh,
With uncouth rhymes and shapeless sculpture deck'd,
Implores the passing tribute of a sigh. 2
Thomas Gray, Elegy written in a Country Churchyard, 1751
where the body rests eternally covered by green and spontaneous flowers that Nature chooses to give him, according to to the alternation of the seasons and the passage of time, for those who remain, still flowing with its cadence.
- picture 3
I cannot see what flowers are at my feet,
Nor what soft incense hangs upon the boughs,
But, in embalmed darkness, guess each sweet
Wherewith the seasonable month endows
The grass, the thicket, and the fruit-tree wild;
White hawthorn, and the pastoral eglantine;
Fast-fading violets covered up in leaves;
And mid-May's eldest child,
The coming musk-rose, full of dewy wine,
The murmurous haunt of flies on summer eves.
John Keats, Ode to a Nightingale, 1819, 3
And this is for me the realization in image of the higher concept of Faith, where there isn't the tomb of the rich next to that of the poor, where there are bright flowers testifying a recent visit, while others, wasted, attest forgetfulness or the absence of relatives still living ... are we all equal in front of the death?
Well, in the Anglo-Saxon cemeteries this it can be seen fully, the Anglo-Saxon cemeteries not by chance are defined Country Churchyards because they welcome, with the most spontaneous and original naturalness, the remains of the deceased, often next to grasslands or pastures.
- picture 4
The culture of the old continent, except for the German-speaking countries, associates the cemetery to a gloomy funeral, macabre place, with cold marble tombs, different one from another, with cypresses and yew, trees that the classical tradition associates to death, because even our religion remains bound to the cult of the ancestors belonging to the ancient Roman traditions, it doesn't belong to us, the concept of the cemetery as the place of the natural return to the earth and of its peaceful marriage with the remains of the dead body ....
No cypress shades his grave, no funeral yew,
- picture 5
But gentle violets weeping with the dew
Weave on his bones an ever-blossoming chain.
Oscar Wilde, The Grave of Keats, 1881, 4
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(I remind you that Keats died on February 24th, 1821 in Rome, where he went in an attempt to find beneficial to his health after he was shot in 1820 by a first attack of tuberculosis; his remains rest in the Protestant Cemetery of our capital and his tombstone certifies its Anglo-Saxon origin.)
The cast iron and so the stone, inert matters on which time seems to have no power, appear to us as a tangible sign of eternity ....
only lichens, embroider slowly tracery-works of embroidery,
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- picture 8
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managing to steal a few drops of dew and find a hotel, in an attempt to snatch their property static,
- picture 10
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while the mantle of the lawn beginnning to come back to life after the winter slumber, gives us, conversely, the idea of the time which for us goes flowing ... inexorably ...
These beautiful images come from a small old Anglican cemetery located near Cirencester in the Cotswolds,
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one of the greenest regions in England of which this small town is the charming chief town.
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It is located on the crossroads of three Roman roads and at that time, when its name was Corinium Dobunnorum, it stretched for more than 250 acres and was second, as for commercial importance, only to London being he most prosperous center of the Roman Britain; with the Saxon invasions of the 6th century its fortunes changed to the point that it was even destroyed, but it was during the medieval period that, thanks to the flourishing wool production and the consequent trade, it regained importance and prestige, as proudly attested by the friezes that we can admired on the facades of the Parish Church of St. John Baptist, which still overlooks on what has been preserved as the market square.
But let's take one last look at the little cemetery, a place of peace and boundless serenity, before saying goodbye
- picture 14
and let's come back to where the silence rules for centuries and both peace and serenity everlasting guards ...
Those - dying then,
Knew where they went -
They went to God's Right Hand -
That Hand is amputated now
And God cannot be found -
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The abdication of Belief
Makes the Behavior small -
Better an ignis fatuus
Than no illume at all -
Emily Dickinson, J1551 (1882) / F1581 (1882), 5
I'm greeting you, with my heart filled with joy and gratitude, and wish you all the best ... ah, I was going to forget ... once more a special thank to Cristina that made me the gift of the most part of the images that have inspired and populate my post, always taken with a master eye, always attentive to details.
See you soon ♥
Bibliography
Emily Dickinson, EMILY DICKINSON TUTTE LE POESIE, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1997
Oscar Wilde, Poesie, Lorenzo Barbera Editore, Srl, Siena, 2006
Emily Dickinson, EMILY DICKINSON TUTTE LE POESIE, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1997
Oscar Wilde, Poesie, Lorenzo Barbera Editore, Srl, Siena, 2006
1 - Emily Dickinson, EMILY DICKINSON TUTTE LE POESIE, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1997, page 408
2 - Thomas Gray, Elegy written in a Country Churchyard, 1751
3 - 1819, ODE TO A NIGHTINGALE, John Keats
4 - Oscar Wilde, The Grave of Keats, 1881
5 - Emily Dickinson, op.cit., page 1478
* - At the end of the eighteenth century, between neoclassicism and romanticism, it went in defining in literature a trend so-called burial: Thomas Parnell with A Night-Piece on Death was the first and the inspiration for this line, which was followed precisely just with Thomas Gray with his famous Elegy Written in a Country Churchyard of 1751, with Robert Blair's The Grave of 1743, William Collins, James Hervey with his Meditations Among the tombs in prose, the Rev. Anthony Moore of Cornwall (1727-1760), author of Soliloquy written in a Country Churchyard, in imitation of Gray, and an Elegy written among the ruins of a Nobleman's Seat in Cornwall, and especially with Edward Young's Night Thoughts of 1742.
The English sepulchral poets became very well known and appreciated in Italy thanks to the translations that were made and in the wake of which, but sometimes with obvious contamination from Dante and with the contribution of some seventeenth-century poetry, some pre-romantic poets wrote works clearly burial. We may fnd thos kind of inspiration in some of the early poems by Ugo Foscolo, ( the less burial among all, contrary to what we might think, is the poem Dei Sepolcri) in some compositions of the classicist Vincenzo Monti, but the real founder of the burial poetry in Italy was Ippolito Pindemonte with I Cimiteri, I Sepolcri (in some steps of which which we can identify a knowledge of The Grave, by the Scottish Robert Blair) and the Lamento di Aristo in morte di Giuseppe Torelli, whose very own vein recovers from Gray's poetry and from his soft melancholy. In Pindemonte, more than Young's bleak and disturbing images we may find landscapes full of tranquility, where time seems to stop in a particular moment and refuse to move forward to give rise to life; by his verses we may feel a sweet sense of melancholy, certainly crepuscolar, but still strongly Arcadian, that's why he has been called the "most romantic of pre-romantic" poets.
The English sepulchral poets became very well known and appreciated in Italy thanks to the translations that were made and in the wake of which, but sometimes with obvious contamination from Dante and with the contribution of some seventeenth-century poetry, some pre-romantic poets wrote works clearly burial. We may fnd thos kind of inspiration in some of the early poems by Ugo Foscolo, ( the less burial among all, contrary to what we might think, is the poem Dei Sepolcri) in some compositions of the classicist Vincenzo Monti, but the real founder of the burial poetry in Italy was Ippolito Pindemonte with I Cimiteri, I Sepolcri (in some steps of which which we can identify a knowledge of The Grave, by the Scottish Robert Blair) and the Lamento di Aristo in morte di Giuseppe Torelli, whose very own vein recovers from Gray's poetry and from his soft melancholy. In Pindemonte, more than Young's bleak and disturbing images we may find landscapes full of tranquility, where time seems to stop in a particular moment and refuse to move forward to give rise to life; by his verses we may feel a sweet sense of melancholy, certainly crepuscolar, but still strongly Arcadian, that's why he has been called the "most romantic of pre-romantic" poets.
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