The
production of the Meissen porcelain, the first European hard-paste
porcelain, also known as Dresden porcelain, dates back to 1708,
thanks to the collaboration of Ehrenfried Walther von Tschirnhaus
(1651-1708) mathematician, physicist and inventor and of Johann
Friedrich Böttger (1682-1719) chemist and alchemist.
They were
the exploration trips to the Orient which brought the precious and
ancient Chinese porcelains to the Old Continent that tempted and
spurred scholars to try to obtain this material which was then new to
us. The XIXth century had just begun when Böttger believed he
had solved the ancient dream of the alchemists, that is to say that
he had found the way to transform raw materials into gold. When the
ruler of Saxony (Dresden was the capital of the kingdom) became aware
of his project, he invited Böttger to his Court to show him what he
was capable of, but the experiment failed. At the same time,
Tschirnhaus, who had begun to make experiments with glass, had the
opportunity to meet Böttger and to establish a collaborative
relationship with him. After Tschirnhaus’ death, his partner
continued the business: the first laboratory and the "Royal
Porcelain Factory" were established in 1710 inside the
Albrechtsburg castle owned by the ruler of Meissen and the first
manufactures were bowls, jugs and figurines that had as subjects
those belonging to the animal world. But it was with the late XIXth
century, just in the middle of the Victorian period, that the Meissen
figurines became truly prestigious, that is when ladies, often with
their partners or gentlemen, and skits of aristocratic or rural life
began to be produced.
Above all, the statuettes depicting ladies
with dresses trimmed with fluffy laces, which were made in the
Dresden manufacturing plant not far from Meissen, were sought after:
this is why this lace took the name of "Dresden lace". In
the process of bringing these intricate figures to life, lace or
tulle was truly used: it was dipped in a compound made of clay mixed
with water - the ratio was adequate when the consistency of melted
ice cream was reached. 'Baked' in the oven, the lace steamed leaving
intact the sometimes very fragile porcelain coating, so much so that
in some modern-day statuettes it has not been perfectly preserved
intact.
I am literally fascinated by these ‘ladies’: I’m
going to show you some of them, produced during the Victorian age,
and then you, dear readers of mine, will tell me whether they are
authentic masterpieces or not.
In the hope to have entertained you with delight, I'm sending much love to each of you, dear readers and friends!
See you soon 💕
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Aggiungo una piccola parentesi riguardo al mio libro: chi fosse interessato ad acquistarlo ora lo trova in vendita presso:
Data 1708 l’inizio della produzione della porcellana di Meissen, conosciuta anche come porcellana di Dresda, la prima porcellana dura realizzata in Europa, grazie alla collaborazione di Ehrenfried Walther von Tschirnhaus (1651-1708) matematico, fisico ed inventore e di Johann Friedrich Böttger (1682-1719) chimico ed alchimista.
Furono i viaggi di esplorazione in Oriente, che portarono nel Vecchio continente le preziose ed antiche porcellane cinesi - la cui produzione risaliva al 1200 - che spronarono gli studiosi a tentare di ricavare questo materiale per noi allora nuovo.
Era appena cominciato il XVIII° secolo quando Böttger credette di aver risolto l'antico sogno degli alchimisti, ossia di aver trovato il modo di trasformare materiali grezzi in oro. Quando il regnante di Sassonia (Dresda ne era la capitale) venne a conoscenza di questo suo progetto, invitò Böttger presso la sua Corte perché mostrasse di cosa era capace, ma l’esperimento non riuscì. Contemporaneamente, Tschirnhaus, che aveva iniziato ad effettuare esperimenti con il vetro, ebbe l'occasione di conoscere Böttger e di stringere con lui un rapporto di collaborazione. Alla morte di Tschirnhaus, il suo socio continuò l'attività: il primo laboratorio e la "Real Fabbrica di Porcellane" furono istituiti nel 1710 all’interno del castello di Albrechtsburg di proprietà del regnante di Meissen e le prime manifatture furono ciotole, brocche e statuine che avevano come soggetti quelli facenti parte del mondo animale. Ma fu con il tardo XIX° secolo, ossia in pieno periodo vittoriano, che le statuine di Meissen divennero davvero prestigiose, ovvero da quando cominciarono a venir prodotte dame, cavalieri e scenette di vita aristocratica o di vita agreste.
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Erano ricercate soprattutto le statuine raffiguranti dame con gli abiti guarniti di vaporosi pizzi che venivano realizzate nello stabilimento manifatturiero di Dresda non lontano da Meissen: ecco perché questo pizzo assunse il nome di "Merletto di Dresda". Nel procedimento tramite cui dar vita a queste figure intricate veniva realmente utilizzato il pizzo o il tulle: esso veniva immerso in un composto fatto di argilla mescolato con acqua - il rapporto era adeguato quando veniva raggiunta la consistenza del gelato sciolto. 'Cotto' in forno, il pizzo vaporizzava lasciando intatto il rivestimento in porcellana a volte fragilissimo, tanto che in alcune statuine dei giorni nostri non si è conservato perfettamente intatto.
Da queste 'damine' io sono letteralmente affascinata: ve ne mostro alcune prodotte durante il periodo vittoriano e poi mi direte voi, miei cari lettori, se non si tratta di autentici capolavori.
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Nella speranza di avervi intrattenuti piacevolmente auguro ogni bene a ciascuno di voi e vi do appuntamento a presto 💕