Quando mi trovo a pensare alle rose antiche, la mia mente corre subitanea a due affascinanti figure femminili protagoniste della storia europea del XIX secolo figlia di Francia l'una, l'altra di Gran Bretagna, dalle sorti e dai ruoli storici ben differenti, ma con una grande, radicata passione in comune .. sto parlando dell'Imperatrice Giuseppina, al secolo Joséphine Tascher de la Pagerie, meglio conosciuta come Joséphine de Beauharnais, prima moglie di Napoleone Bonaparte, e della Regina Vittoria, salita al trono ancor giovanissima e costretta a divenire velocemente donna matura capace di guidare con carattere e risolutezza le sorti di un intero, importante impero.
Cosa può accomunare due personalità così tanto differenti se non qualcosa che trascenda la realtà di tutti i giorni, in grado di gratificare il loro spirito estraniandole dai doveri che la storia impose loro .. Ma certo, la smisurata passione per le rose !!
Entrambe amavano circondarsi di rose, rose allora recenti, ancora sconosciute, e rose già antiche, con un passato, amavano abbandonarsi all'estasi del loro avvolgente profumo, coltivarle, curarle, conservare le specie più datate ed incentivare l'ibridazione di nuove rose con caratteristiche da perpetuare o da migliorare e a loro dobbiamo la nascita delle rose di cui, noi, oggi, da cultrici di giardini d'altri tempi, più amiamo bearci.
- GIUSEPPINA E LA MALMAISON.
Joséphine De Beaurhanais, Portrait engraved by Gouttière, 1838
Nata in una piantagione di zucchero dell'isola della Martinica nel 1763 da genitori entrambi europei ma, come voleva il costume, essendo all'epoca l'isola una colonia francese, considerata “creola”, Marie – Joseph – Rose , chiamata da tutti “Joséphine”, dai familiari “Yeyette” ( da Rosette), ancora adolescente, era così descritta nelle parole del conte di Montpaillard: ”Senza essere bella e neppure graziosa, si faceva notare per un fascino, un’espressione del volto da cui era difficile difendersi. Vi era voluttà e grazia indefinibile nel suo sguardo, che carezzava, giungeva all’anima, soprattutto parlava ai sensi. La sua figura era quella delle ninfe; tutta la persona portava l’impronta della vivacità, della mollezza, dell’abbandono che solo le creole sanno unire nel passo, nei modi, nel tono della voce, fino nei silenzi.”
A soli sedici anni fu data in sposa al figlio del governatore dell'isola, Alessandro di Beauharnais in un matrimonio che, come spesso accadeva quando erano le famiglie a decidere, non rese felici nessuno dei due, ma da cui nacquero due figli che saranno sempre vicini a Joséphine, Eugenio, poi divenuto Vicerè d'Italia per nomina napoleonica ed Ortensia, futura madre di Napoleone III e fu proprio l'incontro tra Napoleone ed Eugenio che diede a Joséphine l'opportunità di conoscere il futuro Imperatore dei Francesi: Napoleone s'innamorò presto della graziosa e civettuola fanciulla cui nel 1798 si unì in matrimonio, legato a lei, secondo le fonti storiche, da un amore profondo, molto passionale, ma viziato dal carattere ribelle di entrambi e soprattutto dalla ragion di stato che lo costrinse a divorziare nel 1814 dalla sua Joséphine per sposare Maria Luisa d'Asburgo onde rendere più “sentita” l'alleanza con l'Austria.
Ma torniamo alla Malmaison,
acquistata da Joséphine nel 1799 per assecondare il desiderio di Napoleone di possedere una residenza di campagna, acquisto forse non molto indovinato, secondo le parole della duchessa D'Abrantès, poiché trattavasi di “ una casa di campagna, graziosa, gradevole per i dintorni, ma, come abitazione, del tutto scomoda e, in più, molto malsana”. Joséphine nell’acquisto avrebbe agito “come una bambina che compra una bambola che le piace, senza sapere se se ne divertirà a lungo. Il parco non era grande - un grazioso giardino all’inglese - e il Castello cascava a pezzi da ogni parte.. .”
Il prezzo fu inoltre di duecentocinquantarnila franchi, che Joséphine non aveva ma che le furono procurati.
Gli architetti Percier e Fontaine , più tardi Lapère, lavorarono per risanare, ristrutturare ed ampliare il castello e la proprietà fu negli anni notevolmente estesa con l'acquisto del bosco del Butard e della Mélannière, del parco e del castello di Buzenval e della Chaussée, del bosco di Saint - Cucufa e del Bois – Préau.
Joséphine amò molto la Malmaison dove trascorse gran parte del suo tempo e dove si ritirò dopo il divorzio e Napoleone vi trascorreva con lei i fine settimana
quando, spesso, erano organizzati giochi e ricevimenti,
o incontri privati.
Alla Malmaison Joséphine aveva fatto allestire grandi spazi per gli uccelli più rari, molto amati dell'Imperatrice, tra cui numerosi fagiani dorati importati dalla Cina, due prestigiosi cigni neri che si dice, si acclimatarono molto bene alla Malmaison tanto da fare più nidiate, uno struzzo, cicogne e libere per il parco giravano gazzelle, un camoscio, canguri e scimmie di ogni specie, ma la sua grande, intima, vera passione erano i fiori
e qui ne fece importare di ancora sconosciuti: rododendri, mirti, hibiscus, hydrangea, flox, camelie, ma soprattutto rose, tante rose per quello che doveva diventare uno dei giardini più belli e prestigiosi d'Europa .. e fu sicuramente la rosa il fiore che Joséphine amò di più. Abbiamo visto che uno dei suoi nomi di battesimo era Rose .. in "Nomen omen" dicevano i Latini, nel nome vi sarebbe un presagio, l'indizio di un destino e la passione di Joséphine per le rose assunse proporzioni tali da divenire proverbiale.
e qui ne fece importare di ancora sconosciuti: rododendri, mirti, hibiscus, hydrangea, flox, camelie, ma soprattutto rose, tante rose per quello che doveva diventare uno dei giardini più belli e prestigiosi d'Europa .. e fu sicuramente la rosa il fiore che Joséphine amò di più. Abbiamo visto che uno dei suoi nomi di battesimo era Rose .. in "Nomen omen" dicevano i Latini, nel nome vi sarebbe un presagio, l'indizio di un destino e la passione di Joséphine per le rose assunse proporzioni tali da divenire proverbiale.
Ella asssunse l'ideatore del roseto dei Giardini del Lussemburgo di Parigi per raccogliere tutte le specie conosciute di rose con il risultato di rendere quello della Malmaison il giardino più famoso e prestigioso dell'epoca e chiamò al suo servizio i più noti botanici e giardinieri tra cui Aimé Bonpland, che supervisionò i suoi giardini a partire dal 1806; molti ibridatori, inoltre, spinti dal patrocinio imperiale, in particolare i francesi André Dupont e Jacques-Louis Descemet iniziarono a dare vita a diverse centinaia di nuove cultivar dei gruppi europei (‘Gallica’, ‘Damascena’, ‘Alba’, ‘Centifolia’...).
L'imperatrice, infine, incaricò Pierre - Joseph Redouté di immortalare le varie specie di rosa che popolavano il parco, cosa che gli fece guadagnare enorme prestigio e per cui ancor oggi è celebrato con frequenti pubblicazioni.
Anche durante le ostilità, le rose potevano passare incolumi: se fosse stata catturata una nave addetta al trasporto di piante o semi per la Malmaison, i tesori botanici avrebbero dovuto essere consegnati immediatamente.
John Kennedy del Vivaio Vineyard di Hammersmith, nei pressi di Londra, fu convocato dall'Imperatrice quale consigliere per il suo giardino, e, nonostante le guerre in corso, egli viaggiò spesso tra Londra e la Francia, munito di uno speciale lasciapassare, come incaricato d'affari per acquistare rose per Joséphine che spese, come possiamo immaginare, con la complicità di Napoleone, enormi somme di denaro per il suo giardino (si disse che lasciò debiti superiori ai 2.500.000 franchi !!).
Alla sua morte il roseto della Malmaison contava più di 250 specie e varietà diverse; 167 Galliche, 27 Centifolia, 22 Chinensis, 9 Damascena, 8 Alba, 4 Spinosissima e dozzine di altre specie, comprese Rosa moscata; da non dimenticare che furono questi giardini a dare, nel 1808 - 1809, i natali alle Rosa x odorata o Rosa Thea, così chiamata per il profumo delle foglie, vagamente simile a quello del Tè.L'imperatrice, infine, incaricò Pierre - Joseph Redouté di immortalare le varie specie di rosa che popolavano il parco, cosa che gli fece guadagnare enorme prestigio e per cui ancor oggi è celebrato con frequenti pubblicazioni.
Anche durante le ostilità, le rose potevano passare incolumi: se fosse stata catturata una nave addetta al trasporto di piante o semi per la Malmaison, i tesori botanici avrebbero dovuto essere consegnati immediatamente.
John Kennedy del Vivaio Vineyard di Hammersmith, nei pressi di Londra, fu convocato dall'Imperatrice quale consigliere per il suo giardino, e, nonostante le guerre in corso, egli viaggiò spesso tra Londra e la Francia, munito di uno speciale lasciapassare, come incaricato d'affari per acquistare rose per Joséphine che spese, come possiamo immaginare, con la complicità di Napoleone, enormi somme di denaro per il suo giardino (si disse che lasciò debiti superiori ai 2.500.000 franchi !!).
"Les Roses" furono l’ultima commissione di Joséphine, ormai non più Imperatrice, al “Raffaello dei fiori”, come venne soprannominato Redouté, ma ella non vide mai tale opera, ultimata tre anni dopo la sua scomparsa, dalla quale furono poi tratte le immagini di 169 rose pubblicate in un’edizione in folio composta di tre volumi di soli cinque esemplari tra il 1817 e il 1824, la maggior parte delle quali tratte proprio dal roseto della Malmaison (oggi si trovano in commercio numerose riedizioni di tale pubblicazione).
Nel 1843 Béluze, per celebrare l'Imperatrice dei Francesi che tanto amò le rose ed il suo castello, creò la rosa Souvenir de la Malmaison, una delicatissima e fascinosa Bourbon i cui soffici petali spaziano cromaticamente dalle varietà del rosa cipria fino al grigio madreperla
molto profumata e rifiorente regala corolle divise quasi perfettamente in quarti che assumono contorni sempre più .. morbidi e quasi compassati con il trascorrere delle stagioni per donare splendide fioriture fino all'autunno.
Ci sono numerose storie sulla sua origine, inclusa quella che fu da lui inviata anonimamente alla Malmaison nel 1843, dopo la morte dell'Imperatrice, quando i giardini erano ormai trascurati. Un granduca russo in visita ne fu colpito e la riportò con sè in patria come ricordo ai Giardini Imperiali di San Pietroburgo.
Il parco della Malmaison, che un tempo si estendeva per 1726 ettari, è ora molto ridotto, ma una parte continua ad essere riservata alle rose.
A presto ♥
Ci sono numerose storie sulla sua origine, inclusa quella che fu da lui inviata anonimamente alla Malmaison nel 1843, dopo la morte dell'Imperatrice, quando i giardini erano ormai trascurati. Un granduca russo in visita ne fu colpito e la riportò con sè in patria come ricordo ai Giardini Imperiali di San Pietroburgo.
Il parco della Malmaison, che un tempo si estendeva per 1726 ettari, è ora molto ridotto, ma una parte continua ad essere riservata alle rose.
A presto ♥
Dany
Mi permetto di suggerirvi una lettura - Se come me amate la complessa personalità ed il destino passionale e turbolento di Giuseppina Bonaparte vi invito a leggere questo che forse è improprio definire romanzo storico, perchè qui le vicende private della vita dell'Imperatrice vengono talvolta reinventate e colorite a rendere la trama ancor più avvincente e realistica, quasi avventurosa .. Io l'ho trovato dolce ed avvincente, cosa che non sempre si può dire di un romanzo.
Carolly Ericksson; LA VITA SEGRETA DI GIUSEPINA BONAPARTE , Mondadori, Milano, 2011
H. Walter Lack; JARDIN DE LA MALMAISON: EMPRESS JOSEPHINE'S GARDEN , Prestel Publishing, 2004
Jill Duckess of Hamilton; NAPOLEON; THE EMPRESS AND THE ARTIST - The story of Napoleon, Josephine's garden at Malmaison, Redouté and Australian plants, Simon and Schuster Ltd., 2000
JOSEPHINE, AN EMPRESS AND HER ROSES - SOUVENIR DE LA MALMAISON.
When I find myself thinking about old roses, my mind races sudden two amazing female protagonists of European history of the nineteenth century daughter of France, the first, the other from Britain, with very different fate and historical roles, but with a great, deep-rooted passion in common .. I'm talking about Empress Josephine, born Josephine Tascher de la Pagerie, better known as de Beauharnais, the first wife of Napoleon Bonaparte, and Queen Victoria ascended the throne still very young and forced to become rapidly a mature woman capable of leading with character and resolve the fate of a whole, major empire.
What can bring together such different personalities if not something that transcends the reality of every day, able to gratify their spirit estranging them from the duties that history gave them .. Of course, the huge passion for roses! Both loved to be surrounded by roses, recent roses, and yet unknown, and also ancient roses, roses having already a past, they loved to indulge in the ecstasy of their enveloping scent, cultivate, cure, preserve and encourage the older species hybridization of new roses with characteristics to perpetuate or improve and we owe them the birth of the roses that, today, as lover of gardens of the past, more love to dlight.
Josephine and Malmaison
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Born in a sugar plantation on the island of Martinique in 1763 by parents who both were European, but, as the costume wanted, being at that time the island a French colony, considered "Creole", Marie - Joseph - Rose, called from all "Joséphine" , by family members "Yeyette" (from Rosette), still a teenager, was so described in the words of the Earl of Montpaillard: "Without being beautiful and graceful even it was observed for a charm, a facial expression from which it was difficult to defend. There was delight and indefinable grace in her eyes, caressing, caming to the soul, especially spoke to the senses. Her figure was that of the nymphs; whole person bore the imprint of brightness, of tenderness, abandonment that only they know creole join in step, in the manner, tone of voice, right down to the silences. "
At the age of sixteen she was given in marriage to the son of the governor of the island, Alexander de Beauharnais in a marriage that, as often happened when they were the families to decide, did't make happy either, but from which were born two sons who would have been always close to Josephine, Eugene, who later became Viceroy of Italy for the appointment of Napoleon and Hortense, the future mother of Napoleon III, and it was the meeting between Napoleon and Eugene, that gave the opportunity to Josephine to know the future Emperor of the French; Napoleon soon fell in love with the pretty and flirtatious girl to whom he married in 1798, tied to her, according to historical sources, from a deep, very passionate love, but spoiled by the rebellious nature of both and especially for reasons of state which forced him to divorce in 1814 from his Josephine to marry Marie Louise of Habsburg in order to make more "felt" the alliance with Austria.
But let's come back to Malmaison,
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purchased by Josephine in 1799 to accommodate the desire of Napoleon to own a country house, shopping maybe not much guessed in the words of the Duchess d'Abrantes, as was a matter of "a country house, a nice, pleasant to the surroundings, but , as a dwelling, completely uncomfortable and, in addition, very unhealthy ". Josephine would act "like a little girl who buys a doll that she likes, without knowing if it entertained for a long time. The park was not great - a lovely garden - and the castle he fell to pieces on all sides .. . "The price was also 250.000 francs, that Josephine didn't have but theywas caused.The architects Percier and Fontaine, later Lapere, worked to rehabilitate, renovate and expand the castle and the property was significantly extended over the years with the purchase of the forest and the Butard Mélannière, the park and the castle of Buzenval and Chaussee, the forest of Saint - Cucufa and Bois - Préau.
Josephine loved Malmaison such a lot, she spent there most of her time and she retired there after the divorce and Napoleon spent the weekend there with her
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where, often, were organized games and receptions,
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or private meetings.
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At Malmaison Joséphine had set up large spaces for the rarest birds, much beloved from the Empress, including several golden pheasants imported from China, two prestigious black swans they said, were acclimatized very well to Malmaison to do more broods, one ostrich, storks and free for the park turned gazelles, a chamois, wallabies and monkeys of all kinds, but her great, intimate, passion were flowers
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and here she made import of still unknown: rhododendron, myrtle, hibiscus, hydrangea, phlox, camellias, but especially roses, many roses for what had to become one of the most beautiful and prestigious gardens in Europe .. and it was definitely the rose that Josephine loved the most. We have seen that one of her Christian names was Rose .. in "Nomen Omen" said the Latins, in the name there would be an omen, a sign of the fate of Josephine and passion for roses assumed such great dimensions to become proverbial. She engaged the creator of the rose garden of the Luxembourg Gardens in Paris to collect all the known species of roses with the result of making the Malmaison one of the most famous and prestigious gardens of the era and called to her service the best known among botanists and gardeners such as Aimé Bonpland, who oversaw the gardens from 1806; many breeders also driven by imperial patronage, in particular the French André Dupont and Jacques-Louis Descemet, began to give birth to several hundreds of new cultivars of European roses ('Gallica', 'Damask', 'Sunrise', 'Centifolia '...).
Finally, the Empress appointed Pierre - Joseph Redouté to capture the various species of rose that lived in the park, which earned him enormous prestige and for which even today is celebrated with frequent publications.
John Kennedy from the Vineyard Nursery in Hammersmith, near London, was summoned by the Empress as director for her garden, and, despite the ongoing wars, he traveled frequently between London and France, equipped with a special pass, as instructed business to buy roses for Josephine who spent, as we can imagine, with the complicity of Napoleon, huge amounts of money for her garden (it was said that she left debts exceeding 2,500,000 francs!)
At her death, the rose garden of Malmaison had more than 250 different species and varieties; 167 Gallic, centifolia 27, 22 Chinensis, 9 Damask, Alba 8, 4 Spinosissima and dozens of other species, including Rosa nutmeg, not to forget that these gardens were to give, in 1808 - 1809, the birth to Rosa x odorata or Rosa Thea, so called because of the smell of the leaves, vaguely similar to that of tea.
"Les Roses" were the last commission of Josephine, no more Empress, to the "Raphael of flowers", as was nicknamed Redouté, but she never saw such a work, which was completed three years after her death, from which they were taken images published in an edition of 169 roses in folio consists of three volumes of only five specimens between 1817 and 1824, most of which are taken right from the rose garden of Malmaison (now you can find many editions of such publication in commerce) .
In 1843, Beluze, to celebrate the Empress of the French who loved roses so much and her castle, created the Souvenir de la Malmaison, a very delicate and charming Bourbon rose whose petal soft range chromatically from varieties of powder pink to gray mother of pearl
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gives very fragrant and flourishing blooms almost perfectly divided into quarters that take on the shape more and more .. soft and almost prim with the passing of the seasons to give beautiful blooms until fall.
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There are numerous stories about its origin, including the one that was anonymously sent to Malmaison in 1843, after the death of the Empress, when the gardens were almost neglected. A visiting Russian grand duke was struck and brought it with him at home as a souvenir at the Imperial Gardens in St. Petersburg.
The park of Malmaison, which once stretched for 1,726 acres, is now much reduced, but some is still reserved for the roses.
See you soon ♥
Dany
Allow me to suggest you a reading - If as me you love Josephine Bonaparte's complex personality and passionate and turbolent destiny I invite you to read this that perhaps isn't appropriate to define historical novel, because here the Empress's private life is sometimes reinvented and more colorful to make the story even more compelling and realistic, almost adventurous .. I found it fresh and exciting, something that you cannot always say about a novel.
Bibliographic sources:
Carolly Ericksson; L'IPERATRICE CREOLA. Amori e destino di Giuseppina di Beauharnais, la prima moglie di Napoleone, Mondadori, Milano, 2003
Carolly Ericksson; LA VITA SEGRETA DI GIUSEPINA BONAPARTE , Mondadori, Milano, 2011
H. Walter Lack; JARDIN DE LA MALMAISON: EMPRESS JOSEPHINE'S GARDEN , Prestel Publishing, 2004
Jill Duckess of Hamilton; NAPOLEON; THE EMPRESS AND THE ARTIST - The story of Napoleon, Josephine's garden at Malmaison, Redouté and Australian plants, Simon and Schuster Ltd., 2000
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