Ogni anno quando esplode la primavera dei colori e dei profumi, veloce corre il mio pensiero a quando anni, molti anni fa, muovevo i miei primi passi tra i fili d'erba di un prato: i colori, i profumi, gli insetti, il canto degli uccelli, i nonni …
.. I nonni ... i nonni sono “senza tempo”, ormai per loro il tempo è già passato, non hanno fretta, vivono di un tempo solo loro, preoccupati unicamente di donare amore ed io che ero l'unica loro nipote del loro amore sono stata avvolta, nutira; sono stati per me il sole della mia infanzia ed io credo di esserlo stata della loro età matura.
Tra Aprile e Maggio si lasciava la città per la campagna ed essendo nata in Febbraio, già a pochi mesi cominciai con il subire il fascino del gioco della natura e a desiderare di farne parte.
Temprato, anche con asprezza, dalla storia, nato quando la Grande Guerra stava per volgere al termine, visse l'infanzia e l'adolescenza nel duro periodo a cavallo tra i due conflitti mondiali e poi la giovinezza nel periodo più .. atroce che la nostra memoria storica possa ricordare, quello segnato dal nazismo e dal fascismo, e, probabilmente sono stati gli eventi della sua esistenza a fare di lui una persona dall'animo così gentile, nobile, così umile, compassionevole, con un prezioso mondo interiore che lo rendeva amabile a tutti.
Lo ritrovo in me ogni qualvolta mi accorgo della gioia che mi danno le piccole cose, ogni mattina, nella luce del sole, nel ritorno delle rondini che quasi rabbuiano il cielo tante sono quando gioiose, ogni anno, svolazzano così vicine per salutarci che quasi ci sembra di toccarle, nei primi pigolii di un pulcino appena nato in un nido, quando accarezzo un animale, nello sbocciare dei fiori che insieme raccoglievamo, durante le nostre lunghe passeggiate, da portare alla mamma che ci aspettava a casa.
Di carattere decisamente più forte del nonno ma non per questo meno affettuosa e protettiva, la nonna imparò l'arte del cucito quando era ancora bambina e divenne presto una ricercata pantalonaia, precisa e meticolosa, abile un po' in tutti i lavori con l'ago; paziente nel cercare di trasmettermi la sua arte, è riuscita a comunicarmi questa sua passione, anche se non la sua bravura, e me ne servo soprattutto per arredare la casa con tendaggi e cuscini ed applicandola al bricolage, con un po' di manualità, mi diverto a tappezzare divani e poltrone e .. quando impugno le sue forbici è come se mi guidasse e mi seguisse nel lavoro che sono in procinto di fare.
Le persone che ci hanno amato di un amore intenso non smettono di amarci solo perchè i nostri sguardi non s'incontrano più: quando, tra l'800 ed il '900 fratelli, figli, amici si separavano per cercare lavoro, una vita migliore, fortuna in terre lontane e le comunicazioni rendevano difficili od impossibili qualsiasi forma di contatto, il legame che li univa non per questo si dissolveva, ma, anzi, la distanza lo irrobustiva, lo consolidava … loro sono stati “chiamati altrove” alcuni anni or sono, a volte penso che mi darebbe così tanta gioia potere incontrarli, anche per poco, e questa gioia tenta di donarmela il sogno, ma onestamente, se mi soffermo a pensare, sento che non sono, poi, così tanto lontani da me, sento che continuano ad essermi vicini come un tempo ...
E concludo questo mio piccolo "viaggio" tra i ricordi d'infanzia ricorrendo ai versi di Eugenio Montale, il poeta della nostra cultura letteraria che più amo.. suonano quasi come un epitaffio da dedicare a loro che così tanto mi hanno dato
“Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue. ”
(Eugenio Montale, 1967, da Satura, 1971)
A presto ♥
Dany
Every year when spring of colors and scients explodes, fast my thoughts runs back to the years, many years ago, when, in the grass of a meadow, I moved my first steps: the colors, the smells, insects, birdsong, grandparents ...
- (picture 1)
Every year when spring of colors and scients explodes, fast my thoughts runs back to the years, many years ago, when, in the grass of a meadow, I moved my first steps: the colors, the smells, insects, birdsong, grandparents ...
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.. Grandparents ... grandparents are "timeless", time for them has already passed, they're not in a hurry, they live in a time that's only theirs, concerned only to give love and I, their only grandchild, have been wrapped and feeded with their love; they were the sunshine of my childhood and I think I was the sunshine of their mature age.
Between April and May we were leaving the city for the countryside and being born in February, at the age of few months l already began to be fascinated with the game of nature and to eager to be part of it.
Grandfather ♥
- (picture 2)
Hardened, even harshly, from history, born when the Great War was drawing to a close, spent his childhood and adolescence in the tough period between the two World Wars and then the youth in the period more .. atrocious that our historical memory can remember, the one marked by Nazism and fascism, and probably just the events of his life made him a person so deeply kind, noble, humble, compassionate, with a precious interior world that made him lovable to all.
I find him in me whenever I feel the joy that little things give to me, every morning, in the light of the sun, in the return of the swallows that almost darken the sky when they, so many and so joyous, each year, flutter so close to greet us that we almost seem to touch them, in the first chirps of a newborn chick in a nest, when I caress an animal, in the blossoming of the flowers that we gathered together, during our long walks, to bring to Mummy who was waiting for us at home.
Grandmother ♥
- (picture 3)
With a decidedly stronger personality than the grandfather but no less affectionate and protective, grandmother learned the art of sewing when she was still a child and became soon a sought tailoress specialized in making trousers, very precise and meticulous, very skilful in all the work with needle; patient in trying in sending me her art, has been able to transmit me this passion, though not her talent, and I use it mainly to decorate the house with curtains and pillows and applying it, with a little of manuality and creativity, to upholster sofas and armchairs and .. when I wield her scissors I feel as if she guides and follows me in the work I'm going to do.
People who have loved us with deep love doesn't stop loving us just because our eyes don't meet anymore: when, between 800 and 900 brothers and sisters, children, friends were leaving to look for a work, for a better life, for fortune in distant lands and communications made it difficult or impossible any form of contact, the bond between them didn't dissolved for this, but, on the contrary, it grew, the distance consolidated it ... My grandparents were called elsewhere a few years ago, sometimes I think that it would give me so much joy to meet them, even for a moment, and dreams try to give this joy to me but honestly, if I stop to think, I feel that they aren't so far away, I feel that they are continuing to be close to me as a time ...
- (picture 4)
And I'm ending my little journey in the memories of childhood land using the verses of Eugenio Montale, the poet of our literary culture that I love most; they sound almost like an epitaph for them that they gave me so much
"I went down at least one million of stairs, giving you my arm,
and now that you're not there is a vacuum at each step.
Even so our long journey was short.
My lasts to this day, and I need no
coincidences, reservations,
traps, the scorn of those who believe
that reality is what you see anymore.
I went down millions of stairs giving you my arm
not because with four eyes maybe you see more.
With you I've got because I knew that the two of us
whose only real eyes, though much obfuscated,
were yours. "
(Eugenio Montale, 1967 from Satura, 1971)
See you soon ♥
Dany
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