lunedì 26 settembre 2016

Lazy days of Fall.



That time of year thou mayst in me behold
When yellow leaves, or none, or few, do hang
Upon those boughs which shake against the cold,
Bare ruined choirs, where late the sweet birds sang.

William Shakespeare, Sonnet 73, 1609





Che tu possa scorgere in me quel periodo dell'anno 
Quando le foglie gialle, o nessuna, o poche, sono appese
A quei rami che scuotono contro il freddo,
Quando risuonano cori di nude rovine, 
dove prima i dolci uccelli cantavano.

William Shakespeare, Sonnet 73, 1609




Se la primavera delizia i nostri cuori con il risveglio della Natura che si fa palese in ogni dove, il principio dell'autunno, con le giornate che impercettibilmente si accorciano, si fanno vieppiù tiepide lasciandosi alle spalle il caldo torrido dei mesi estivi, e la campagna assume quelle tonalità ambrate, sui dorsi delle vallate, nei prati avvolti da un sole che sembra farsi sempre più dorato, a mano a mano che si allontana dal pianeta preparandosi lentamente alla stagione più fredda e nei tramonti che tingono il cielo di sfumature glauche imperlate dal biancore della luce sprigionata dalla luna, è per il mio temperamento il periodo più idillico e suggestivo dell'anno.









I frutti raccolti durante l'estate, particolarmente generosa, sono divenuti preziose conserve per l'inverno, ormai tutti custoditi in dispensa secondo le più vecchie tradizioni 





... gesti antichi che si rinnovano ogni anno come un rituale che ha del sacro, da preservare e trasmettere ...





Le temperature mitigate dalla stagione ci invitano a godere del vecchio forno a legna che Tenuta Geremia da secoli conserva ...






prezioso non solo per cuocere pane e deliziose, profumatissime focacce, ma anche, alle temperature più basse, per cuocere i dolci che tanto amo preparare ... il cessare del caldo ha fatto sì che Bea ricominciasse a fare le sua gustosissime uova 



che sono un ottimo ingrediente per dolci di ogni tipo !




Gli effluvi delle ultime fioriture dell'anno si fanno sempre più intensi e godibili, quasi volessero salutare la bella stagione con l'intensità delle loro fragranze ... 





ed anche gli animali che vivono liberi in natura assaporano questo momento di riposo, che si colloca tra l'intenso periodo della riproduzione e quello del lungo letargo invernale, tra le foglie che sempre più numerose ingialliscono e cadono al suolo, rasserenati dal canto degli uccelli che hanno fatto ritorno dai boschi per ritrovare i loro nidi vicino a casa ...




Prima di prendere congedo da voi, e farlo con la massima gratitudine, vi lascio con una citazione di George Eliot pseudonimo di Mary Anne ( Marian ) Evans (1819 – 1880 ) - che ho nel cuore




“Is not this a true autumn day?
 Just the still melancholy that I love - that makes life and nature harmonise.
 The birds are consulting about their migrations, the trees are putting on the hectic or the pallid hues of decay, and begin to strew the ground, that one's very footsteps may not disturb the repose of earth and air, while they give us a scent that is a perfect anodyne to the restless spirit. Delicious autumn! 
My very soul is wedded to it, and if I were a bird I would fly about the earth seeking the successive autumns."

[Letter to Miss Eliot, Oct. 1st, 1841]



*´¨`*•♥• *´¨`*•♥•


"Non è forse questa una vera giornata autunnale? 
Proprio quella malinconia che ancora amo - capace di armonizzare la vita con la natura.
Gli uccelli si stanno consultando per le loro migrazioni, 
gli alberi stanno vivendo momenti di frenesia o vestono le tinte pallide che connotano il loro decadimento,
 e iniziano a cospargere il suolo di foglie, 
che le loro orme non possono disturbare il riposo della terra e dell'aria, mentre ci donano un profumo che è un anodino perfetto per il nostro spirito inquieto. 
Autunno di Delizie !
La mia anima è la sua sposa,
e se fossi un uccello volerei intorno alla terra alla ricerca di un nuovo autunno".

[Lettera a Miss Eliot, 1 ottobre 1841] "



E che il vostro autunno sia sereno come non mai !

A presto 💕














That time of year thou mayst in me behold
When yellow leaves, or none, or few, do hang
Upon those boughs which shake against the cold,
Bare ruined choirs, where late the sweet birds sang.


William Shakespeare, Sonnet 73, 1609




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If Spring delights our hearts with the awakening of Nature that becomes apparent everywhere, the beginning of Autumn, when days are getting imperceptibly shorter, and become increasingly milder leaving behind the scorching heat of the Summer months, and the country takes amber tones, on the backs of the valleys, on the meadows surrounded by a sun that seems golden more and more, as it, little by little, moves away from the planet preparing us slowly to the colder weather and in the sunsets, coloring the sky of blue-green shades perled by the light emitted by the moon, it's for my temperament the most idyllic and charming period of the whole year.


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The fruits harvested during the Summer, particularly generous this year, have become precious preserves for the Winter, and now are all kept in the pantry, as dictated by the oldest traditions


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... Ancient gestures that are renewed every year as a ritual that has something of sacred, to preserve and to pass on ...


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The temperatures mitigated by the season invite us to enjoy the old wood stove that Tenuta Geremia retains for centuries ...


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so very precious not only to bake bread and delicious, fragrant 'focacce', but also, at the lower temperatures, to bake cakes that I love so much to prepare ... with the cessation of the heat Bea has started to lay her delicious eggs again ...


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which are an excellent ingredient for cakes of every kind !


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The scents of the last blooms of the year are becoming more intense and enjoyable, as if to greet the Summer with the intensity of their fragrances ...


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and also the animals living free in nature savor this moment of rest, between the intense period of reproduction and the long Winter hibernation, amongst the leaves that turn yellow and fall more and more numerous to the ground, soothed by the singing of birds that have made return from the woods to find backe their nests close to home ...


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And before taking my leave of you, and to do it with the utmost gratitude, I leave you with a quote from George Eliot - pseudonym of Mary Anne (Marian) Evans (1819-1880) - I holds in my heart



“Is not this a true autumn day?
 Just the still melancholy that I love - that makes life and nature harmonise.
 The birds are consulting about their migrations, the trees are putting on the hectic or the pallid hues of decay, and begin to strew the ground, that one's very footsteps may not disturb the repose of earth and air, while they give us a scent that is a perfect anodyne to the restless spirit. Delicious autumn! 
My very soul is wedded to it, and if I were a bird I would fly about the earth seeking the successive autumns."

[Letter to Miss Eliot, Oct. 1st, 1841]



And may your Fall be as happy as never before !

See you soon 💕









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** I was featured, I wholeheartedly thank you darling JES **








Angie's MOSAIC MONDAY

lunedì 19 settembre 2016

"Ring the bell softly, there's crape on the door." - TO MOURN A BROTHER.


Quest'oggi è la mia storia a parlare, la storia della mia vita, in un post che non era programmato, improvviso, doloroso, a scriversi, che mai avrei pensato di pubblicare ...



Tragicamente ed improvvisamente il giorno 10 un caro cugino con cui sono cresciuta - lui e suo fratello sono sempre stati fratelli per me - si è spento, dopo un intervento che non aveva avuto alcuna complicazione; egli era già in convalescenza, ma quello che era un seppur banale problema, trascurato dai medici, lo ha condotto al decesso ...

Perdere un caro per chi rimane è sempre molto difficile da accettare, è duro trovare la giustificazione a taluni eventi che accadono durante il percorso della nostra vita, non abbiamo le capacità per comprenderle, le accettiamo con il tempo come facenti parte di un disegno divino, ma quando ciò accade per negligenza credo non lo si accetterà mai  ... sono questi fatti che segnano la nostra esistenza, forse fanno di noi dei migliori cristiani, ma la ferita che ci portiamo dentro non si sanerà neppure con il tempo. 





VICTORIAN MOURNING ETIQUETTE


Remembering Father, ( unknown author )



E' indubbio che i Vittoriani avessero un rapporto molto diverso con la morte rispetto a quello che abbiamo noi oggi, l'elevata mortalità infantile, le condizioni in cui venivano svolti la maggior parte dei lavori pesanti, la medicina poco progredita paragonata a quella odierna, ci rivelano dati sconcertanti; le cifre risalenti ad un sondaggio svoltosi a Londra risalente al 1830, ci indicano che l'età di 44 anni era quanto di meglio ci si potesse augurare, poiché l'età media di un commerciante era di 25 anni, 22 quella di un un manovale, mentre, per quanto riguarda l'infanzia, su cento bambini nati, almeno 57 non sarebbero sopravvissuti oltre i 5 anni. 
Va da sé, perciò, che, tenuto conto del rituale che al lutto era legato, dall'abbigliamento, ai funerali, alla realizzazione dei monumenti funebri, etc, quello legato ai decessi fosse realmente un commercio che fruttava molto denaro, soprattutto presso le classi più elevate, per le quali tutto doveva essere realizzato in modo altisonante.
Pensate che a Londra fu persino aperto un negozio in Regent Street, Jay, che aveva a disposizione qualsiasi cosa inerisse il lutto.




Per quanto concerne il cerimoniale, la prima cosa da fare era distribuire le partecipazioni per il funerale.
Nelle città e nei paesi in cui i necrologi venivano pubblicati sui giornali, le parole "Sono invitati gli amici" erano un sufficiente invito al funerale, ma in luoghi più piccoli era necessario far recapitare gli inviti a coloro la cui presenza era desiderata; essi erano vergati o stampati su carta di piccole dimensioni ampiamente bordata in nero.
Qui di seguito ne potete vedere un esempio.


Il caro estinto veniva tenuto in casa e, una volta vestito, posto in un letto, generalmente il suo, e vegliato per almeno una settimana, durante la quale del tessuto di crespo nero veniva legato con un nastro bianco  ( se si trattava di una persona giovane o di un fanciullo anche il crespo era bianco ) ed appeso alla porta o alla maniglia del campanello per sollecitare rispetto in coloro che volevano far visita, suggerendo rumori e suoni dimessi ( spesso veniva lasciata la porta d'ingresso socchiusa onde consentire l'ingresso a chiunque desiderasse entrare per esibire il proprio cordoglio e portare conforto alla famiglia del dipartito ).

Quello del lutto era principalmente uno stato d'animo che doveva essere esibito, scorto già da lungi, e perciò particolare attenzione era riposta nell'abbigliamento che doveva essere la palese esternazione del dolore che una famiglia stava vivendo.
La lunghezza del periodo di lutto dipendeva dal legame con il defunto: le vedove erano tenute ad indossare il lutto per due anni, mentre tutti gli altri, che presumibilmente avrebbero dovuto soffrire di meno, i tempi erano più brevi: per i bambini in lutto per i genitori o viceversa il periodo di lutto era di un anno, per i nonni e fratelli di sei mesi, per zie e zii due mesi, per prozii e prozie sei settimane, per i cugini primi quattro settimane; questo secondo quando dettato dalla formalità, dalla consuetudine, ma nulla vietava di prolungare il lutto rapportandolo al dolore che dal familiare veniva avvertito, basti pensare alla Regina Victoria, la quale, dopo il decesso del principe Consorte Albert, al quale era fortemente legata, vestì il lutto per ben 40 anni, oppure all'Imperatrice d'Austria Elisabeth che, dopo la tragica perdita del figlio, il Principe Ereditario Rudolph, nell'incidente di Mayerling, vestì il lutto per il resto della sua vita !

Le regole circa i capi che dovevano essere indossati ed il tempo per cui vestirli erano decisamente complicate, come ogni cosa che faceva parte dell'etichetta vittoriana, ma nello specifico erano semplicemente illustrate in riviste o manuali per la casa che conoscevano larga diffusione presso le casalinghe vittoriane, quali The Queen ed il dizionario Cassell's

I due anni di lutto che la vedova doveva rispettare dovevano essere così suddivisi:
Il lutto integrale - FULL MOURNING - copriva l'arco di un anno ed un giorno e gli abiti che avrebbe dovuto indossare dovevano essere neri, palese simbolo di oscurità spirituale; essi erano fatti di paramatta di seta o di cachemire, oppure di bambagina ( se ricordate molte delle vedove dei romanzi di Dickens indossavano abiti a lutto fatti proprio con questo tessuto più economico ), decorati con crespo, o crêpe satin, tessuto tipicamente associato al lutto poiché non ammetteva altre decorazioni in pizzo, raso, passamenerie, etc. ed è opaco, non riflette alcun tipo di luce, quasi a voler simboleggiare la chiusura emotiva, il rifiuto verso il prosieguo della vita.



FULL MOURNING, 1860




FULL MOURNING DRESS (detail), crespo di seta nero, chiffon nero, taffeta nero (courtesy the Metropolitan Museum of Art, Gift of The New York Historical Society, photo by Karin Willis)



Il lutto secondario SECOND MOURNING durava nove mesi durante i quali il crespo poteva essere rimosso dall'abito ed il velo, che durante il lutto stretto raggiungeva le ginocchia ed era ricamato al punto da non far neppure intravvedere i lineamenti e dietro il quale si poteva piangere senza essere scorti, si faceva più lieve, si accorciava all'altezza della vita o delle spalle e poteva essere portato indietro sul capo ed era concesso indossare anche gioielli fatti di una lega di carbone detta JET, talvolta combinati con delle ciocche di capelli del defunto - ve ne parlai QUI trattando del valore che la capigliatura femminile aveva nell'immaginario collettivo durante il periodo vittoriano ( Prendendo spunto dall'esempio della regina Victoria, le vedove anziane spesso vestirono il mezzo lutto per il resto della loro vita ).


Stampa tratta da una rivista di moda del 1855 che ci mostra, nella donna a sinistra, un tipico abito da SECOND MOURNING con il velo corto, lo scialle, l'abito leggermente guarnito ed i guanti, tutto ancora in tessuto nero.



Gioielli indossabili durante il SECOND MOURNING.



Il mezzo lutto - HALF MOURNING - durava da tre a sei mesi durante i quali una donna poteva deporre i propri abiti scuri optando per tessuti in tinta che andavano dal grigio a tutte le gradazioni del viola - lilla, malva, lavanda - al bianco e poteva a poco a poco recuperare i propri gioielli e decorare le proprie toilette con rifiniture.
A vedove con fanciulli era concesso in questo periodo di contrarre un nuovo matrimonio, qualora avessero avuta l'occasione di creare una nuova famiglia.



HALF MOURNING DRESS - Nuovi stili per acconciare i capelli, Peterson's Magazine, March 1873



Per gli uomini le cose erano più semplici: essi vestivano i soliti abiti scuri con guanti, nastri per capelli e cravatte nere; quanto ai fanciulli era triste far vestire loro il lutto integrale, ma anch'essi recavano nel loro abbigliamento almeno un capo scuro. 



“The Cemetery of Père Lachaise” after John James Chalon, color engraving, 1822, detail
(via the Bridgeman Art Library)



I funerali si svolgevano in casa del defunto, se la famiglia che aveva lasciato era di modeste origini, mentre si tenevano in chiesa se il dipartito apparteneva ai ranghi più elevati, dove era condotta da un carro con tanto di cavalli bardati a lutto ( piume e nastri ); infine il galateo dettava che almeno una settimana dovesse trascorrere prima che venissero fatte visite formali per sostenere emotivamente i familiari del caro estinto.

I gentlemen e le ladies in lutto utilizzavano biglietti bordati di nero per la loro corrispondenza privata finché il periodo previsto dal cerimoniale non giungeva al termine, ma per quanto concerneva il settore degli affari, la carta e le buste dovevano comunque essere completamente bianche.

Era infine costume, presso le famiglie più facoltose, inviare carte a ricordo del caro scomparso, con una sua fotografia e le date, di nascita e di morte, in calce.

Mi piace a questo punto citare un romanzo ambientato in epoca edoardiana, ma quanto prescritto dall'etichetta non cambierà nel passaggio da un'epoca all'altra con il mutare dei dettagli della moda in fatto di abbigliamento, del quale vi consiglio le lettura, se ancora vi fosse ignoto; il suo titolo è QUANDO CADONO GLI ANGELI, di Tracy Chevalier, edizioni BEAT, 2012, disponibile anche nella versione in lingua italiana su Amazon: 

"Acquisti fatti da Jay in Regent Street, 22 giugno 1908:

1 . 1 vestito nero di paramatta di seta per me, da indossare al funerale e alla domenica. Il vecchio vestito di merino è per tutti i giorni. Avevano un abito ancor più bello, ma era troppo caro.

2 . 1 vestito di mistoseta per mami, E' così lucido e dozzinale che ho cercato di convincerla a prenderne uno di paramatta, ma le i ha detto che non abbiamo abbastanza denaro e che preferiva che fossi io ad avere un abito di seta visto che ci tengo tanto, che tesoro è la mia mamma !

3 . 1 grembiule di cotone nero per me, due paia di mutande lunghe per me, bordate di nastro nero.

4 . 1 cappello di feltro nero con veletta per me. L'ho voluta a tutti i costi la veletta: dopo che ho pianto faccio spavento e quindi mi toccherà calare spesso la veletta per nascondermi gli occhi ed il naso congestionati. Mami non si è comprata un cappello perché dice che farà tingere uno di quelli che ha già. Per fortuna si è comprata qualche piuma di struzzo come guarnizione.

5 . 2 paia di guanti di cotone nero per mami e per me, al polsino hanno quattro deliziosi bottoncini di gaietto. Mami ne aveva scelto un paio senza bottoncini per la verità, e non si è accorta che poi gliel'ho scambiato. Un paio di guanti, un nastro per il cappello e una cravatta, tutti neri, per papi.

6 . 7 fazzoletti da naso orlati di nero, due per mami, cinque per me. Ne avrei voluti di più, ma la mamma me l'ha proibito. Lei non ha pianto nemmeno un poco, ma io ho insistito che se ne comprasse almeno qualcuno nel caso dovesse piangere.

7 . 200 fogli di carta da lettera con una lista nera di media larghezza.

8 . 100 immaginette-ricordo ... "



E per concludere, tornando al motivo che mi ha spinta a trattare questo argomento proprio in questo momento, prego il Signore che aiuti tutti noi a sopportare questo fardello, tanto pesante ora, soprattutto per la madre, la moglie, il fratello ed i figli che ha lasciato ...



Ora so, Marco, che quando guarderò il cielo, parte della luce che scorgerò nelle stelle sarà emanata dalla radiosità del tuo temperamento, 
dalla tua gioia di vivere, dal tuo carattere sempre ridente e gaio, 
amante della Vita come nessun'altro quale eri ... 
saprò che continuerai ad essere luce per noi !
Così come so che se potessi parlarci ancora,
da Lassù diresti a tutti noi che soffriamo per la tua assenza:

˙·٠•●♥ ♥●•٠·˙ 


[ ...] se mi dovessi dimenticare per un po'
E poi ricordarmi, non piangere:
Perché, se l'oscurità e la corruzione lasciano
Una traccia di quelli che erano i pensieri che una volta avevo,
Meglio di gran lunga che mi dimentichi e sorrida
Piuttosto che ricordarmi ed essere triste.

da Ricorda, di Christina G.Rossetti




[...] if you should forget me for a while 
And afterwards remember, do not grieve: 
For if the darkness and corruption leave 
A vestige of the thoughts that once I had, 
Better by far you should forget and smile 
Than that you should remember and be sad.

from Remember, by Christina G.Rossetti (1830 - 1894) 



Ringraziandovi di cuore per avermi seguita fino qui, vi abbraccio calorosamente

A presto 💕













Today it is my story to speak, the story of my life, in a post that was not planned at all, sudden, painful to be written, which I never thought to publish ...



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Tragically and suddenly the 10th of this month a dear cousin with whom I grew up - he and his brother have always been brothers for me - has expired after an intervention that hadn't had any complications, he was already recovering, but what was nothing more than a trivial problem, disregarded by doctors, led him to death ...

To lose a close familiar for those who remain is always very hard to accept, it's hard to find the justification for certain events occuring during the course of our lives, we do not have the skills to understand them, we accept them with time as part of a Divine Plan, but when this happens through negligence I think it won't ever be accepted ... These are facts that scaring our existence, perhaps they make us better Christians, but the wound that we carry inside won't heal with the passing of time.





VICTORIAN MOURNING ETIQUETTE




- picture 2 - Remembering Father, ( unknown author )



Undoubtedly our Victorians had a very different relationship with death compared to the one that we have today, the high infant mortality, the conditions in which most of the heavy work were carried, the medicine, so very antiquated, reveal staggering datas; a survey held in London dating back to 1830, indicate that the age of 44 years was the best one could hope, since the middle age of a merchant was of 25 years, 22 was that of a laborer, while as regards the infancy, out of 100 children born, at least 57 wouldn't survive more than 5 years.

It goes without saying, therefore, that as for the rituals of mourning, from clothing, to funerals, to the creation of funerary monuments, etc, the one linked to the deaths was, to say the least of, a business which meant much money especially if we talk about the higher ranks, for which all had to be made in a high-sounding manner.
Think that in London was even opened a shop in Regent Street, Jay, who had at his disposal everything, just everything about mourning.



- picture 3 - Jay's advertiser sheet


- picture 4 - Interiors of Jay's mourning establishment



As for the etiquette, the first thing to do was to distribute the invitations for the funeral.
In big cities and countries where the obituaries were published in the newspapers, the words "Friends are invited" were a sufficient invitation to the funeral, but in smaller places it was necessary to deliver the invitations to those whose presence was desired; they were penned or printed on small cards amply edged in black.
Below you can see an example.



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The deceased was kept at home till the burial and, once dressed, he was placed in his or her bed, and watched for at least a week, during which a black crape fabric was tied with a white ribbon (if it was a young person or a child also the crape was white) and hung on the door or to the handle of the bell to urge respect for those who wanted to visit, suggesting noises and sounds resigned (often the front door was left ajar to allow to enter to anyone wanting to express his sympathy and bring comfort to the family of the departed).
That of mourning was mainly a state of mind that had to be performed, already glimpsed from afar, and therefore a special attention was placed in clothing that had to be blatant demonstration of the grief that a family was living.

The length of the period of mourning depended on the relationship with the deceased: the widows were required to wear mourning for two years, while for all the others, who presumably would have to suffer less, the times were shorter: for children mourning parents, or vice versa, the mourning period was of one year, for grandparents and siblings of six months, for aunts and uncles of two months, for great-aunts and great-uncles of six weeks, for first cousins it was of four weeks; this was what was dictated by formalities, by the habit, but nothing prohibited to prolong the grieving relating it to the pain that a person was suffering, just think of the Queen Victoria, who, after the death of the Prince Consort Albert, to whom she was so strongly linked, dressed mourning for 40 years or to the Austrian Empress Elisabeth who, after the tragic loss of her son, Crown Prince Rudolph, in the Mayerling accident, wore mourning for the rest of her life! !

Like everything else which was part of the Victorian etiquette, also the rules dictated for mourning were quite strict, but they were simply shown in details in magazines or manuals which knew widespread diffusion among Victorian housewives, such as The Queen and Cassell's.

The two years of mourning the widow had to comply had to be divided as follows:
THE FULL MOURNING covered the span of one year and one day and the clothes she should wear had to be black, blatant symbol of spiritual darkness; they were made of Paramatta of silk or cashmere, or bombazine (if you can remember lots of  the widows of Dickens's novels wore mourning clothes made precisely with this more economic fabric), decorated with crape, or satin crape, fabric typically associated with mourning since it did not allow any other lace decorations, such as laces, trimmings, and so on,  and is opaque, it does not reflect any kind of light, as if to symbolize the emotional closure, the rejection of the continuation of life.



- picture 6 -  FULL MOURNING DRESS, 1860 


- picture 7 -  FULL MOURNING DRESS (detail), black silk crape, black chiffon, black taffeta (courtesy the Metropolitan Museum of Art, Gift of The New York Historical Society, photo by Karin Willis)




THE SECOND MOURNING lasted nine months during which the crape could be removed by the gown and the veil, that during the full mourning reached the knees and was embroidered to the point not to glimpse the features and behind which she could cry without being noticed, became lighter, shortened till waist o till shoulders and could be brought back on the head and was granted also to wear jewelry made of JET, a coal alloy, sometimes combined with strands of hair of the deceased - I HERE dealed with this topic writing about the Victorian hairstiles and of the importance that female hair had for the collective imagination (inspired by the example of Queen Victoria, often elderly widows dressed in mourning for the rest of their lives).



- picture 8 - Print taken from a fashion magazine from the year 1855 that shows, in the woman on the left, a typical SECOND MOURNING DRESS with short veil, shawl, the little fringed gown and gloves, all still in black fabric.


- picture 9 - SECOND MOURNING jewelry



THE HALF MOURNING lasted from three to six months during which a woman could lay her dark suits opting for colored fabrics ranging from gray to all shades of purple - violet, mauve, lavender - to white and could gradually recover her jewelry and decorate her 'toilettes' with finishing touches.
Now a widow with children was allowed to contract a new marriage, if she had had the opportunity to create a new family.



- picture 10 - HALF MOURNING DRESS - New styles for dressing the hair, Peterson's Magazine, March 1873



For men, things were much simpler: they wore the usual dark suits with gloves, hat ribbons and black ties; as for children, it was very sad to dress them in full mourning, but they also wore at least an item of their cothing in black.



- picture 11 - “The Cemetery of Père Lachaise” after John James Chalon, color engraving, 1822, detail (via the Bridgeman Art Library)




The funeral took place in the house of the deceased, if the family he had left was of modest origins, or they held in the church if the departed belonged to the highest ranks, and in that case he was led to the place of worship by a wagon with horses harnessed in mourning (they beared feathers and ribbons); finally the etiquette dictated that formal calls to support the family had to be paid not before then a week before since the death of the dearly's departure.

Gentlemen and ladies in mourning were using black-edged tickets for their private correspondence until this period didn't  come to an end, always according to the etiquette, but as for that concerning the business sector, the paper and the envelopes had to be completely white.

It was finally costume, especially for wealthy families, to send memorial cards to rember the dear departed, with a photograph of his - or hers - and with the the dates of birth and death, at the bottom.

I like now to quote a novel which is set not in the Victorian, but in the Edwardian era, but what is prescribed by the etiquette won't change during those years with the changing only of details in fashion clothing, a novel which I recommend to read, if it's still unknown to you; its title is WHEN ANGELS FALL by Tracy Chevalier, BEAT edition, 2012, also available on Amazon:

"Purchases made by Jay in Regent Street, June 22, 1908:

1. 1 black dress of parramatta of silk for me to wear at the funeral and on Sundays. The old merino dress is for everyday. They had an even more beautiful dress, but it was too expensive.

2 . 1 mistoseta dress for mami. It 's so cheap and shiny that I tried to convince her to take one of parramatta, but she said that we haven't enough money and that she preferred that I had a silk dress as I want it so much, what a treasure is my mom!

3. 1 black cotton apron for me, two pairs of long underwear for me, edged with a black ribbon.

4. 1 black felt hat with veil for me. I absolutely wanted the veil: I cried after I scared and then I'll have to drop the veil often to hide my eyes and my congested nose. Mami hasn't bought a hat because she says she'll dye one of the ones she already has. Luckily she bought some ostrich feather as a garnish.

5. 2 pairs of black cotton gloves for mami and me, at the cuff they've four delicious buttons in Gaietto. Mami had chosen a pair with no buttons for the truth, and didn't notice that I've exchanged it. A pair of gloves, a hat ribbon and a tie, all blacks, for daddy.

6. 7 black-edged handkerchiefs, two for mami, five for me. I would have wanted more of them, but my mother has forbidden it me. She didn't cry even a little, but I insisted that she bought at least someone if she should happen to cry.

7. 200 sheets of letter paper with a black list of medium width.

8. 100 memorial little images ..."


And finally, coming back to the reason that pushed me to deal with this topic right now, I pray the Lord, may He help us all to  bear this burden, so heavy now, especially for his mother, for his wife, his brother,  the son and the daughters he left ...


Now I know, Marco, I know that when I'll look at the sky, 
some of the light that I'll behold in the stars will be issued by the radiance of your temper, of your joy of life, 
from your always smiling and cheerful character, 
lover of Life like no other as you were... 
I know that you will continue to be light for us!
So as I know taht if you could still speak,
from up above, you'd say to all of us grieving:


˙·٠•●♥ ♥●•٠·˙



[...] if you should forget me for a while 
And afterwards remember, do not grieve: 
For if the darkness and corruption leave 
A vestige of the thoughts that once I had, 
Better by far you should forget and smile 
Than that you should remember and be sad.

from Remember, by Christina G.Rossetti (1830 - 1894) 




- picture 12 - memorial card




Thanking you heartily for having followed me up to here, I embrace you all so warmly,

see you soon 💕