martedì 13 agosto 2013

Vita Sackville - West ed il "Genius loci": Knole House e Sissinghurst.


"Every garden-maker should be an artist along his own lines. That is the only possible way to create a garden, irespective of size or wealth."  
("Chiunque si appresti a creare un giardino dovrebbe essere un artista guidato dal proprio talento. Questo è l'unico modo possibile per creare un giardino, a dispetto dello spazio o della ricchezza.")

Vita Sackville-West



Era l'anno 1930 ed era primavera, un giorno piovoso di primavera, quando i coniugi Nicolson, Sir Harold e la di lui consorte Victoria, decisero di acquistare la proprietà di Sissinghurst, Kent, definita da 700 acri di terreno e dalle rovine di un antico convento medioevale decisi a lasciare la loro dimora di Long Barn minacciata da un progetto d'industrializzazione che l'avrebbe, con ogni probabilità, privata della sua tranquillità. ( Nel 1940 diverrà albergo per bambini resi orfani dal conflitto mondiale )  

Victoria Mary, Vita, come fu subito soprannominata dalla madre, era nata il 9 Marzo 1892 a Knole House







vicino Sevenoaks, Kent, tutt'ora considerata la più vasta residenza privata in Inghilterra, unica figlia del III Barone Sackville, Lionel Edward Sackville-West e di sua moglie, Victoria Sackville-West, che erano cugini.

Le austere mura dall'aspetto quasi "severo" che sembrano volere incutere timore per l'altisonanza degli elementi gotici della sua architettura ( l'edificio è espressione di un perfetto stile Tudor)








e per gli interminabili corridoi interni tappezzati di armature e quadri di antenati di antica discendenza che hanno fatto la storia di questa sontuosa residenza risalente al XV secolo ( edificata nella seconda metà del 1400 per volere dell' allora arcivescovo di Canterbury Thomas Bourchier su un pre-esistente edificio del XII secolo e successivamente ampliata agli inizi del XVII secolo, Knole House divenne di proprietà della famiglia Sackville dall'anno 1566 ed è oggi sotto la tutela del National Trust ) hanno plasmato la complessa identità di Vita che a questo luogo magnifico si sentirà sempre, profondamente, indissolubilmente legata: Knole era, per lei, un palazzo tentacolare immerso in un parco di 26 acri che ricordava lo sfondo di un arazzo e sarà sempre, come ebbe a dichiarare al marito, il grande amore della sua vita; 







qui ella vi trascorse l'infanzia, l'adolescenza e la vita adulta fino al 1913, quando, all'età di 21 anni, si maritò con il ventisettenne scrittore e politico Sir Harold George Nicolson, figlio del diplomatico Arthur Nicolson, I Barone Carnoc, momento in cui si trasferì non lontano, presso Long Barn.







Fu questa la dimora dove Harold e Vita trascorsero i primi anni del loro matrimonio e dove sperimentarono la loro passione per il giardinaggio sotto la guida dell'amico Edwin Lutyens ..., ma il cuore di Vita era rimasto a Knole.

Quando, alla morte del padre nel 1928 Vita vide Knole House passare allo zio perchè non poteva essere trasferita in eredità ad una femmina, soffrì la pena di una perdita che porterà sempre nel cuore: il senso di esclusione dalla casa e dagli acri ancestrali che ne componevano il parco cui si sentiva legata da un vincolo vitale fu per lei un evento angosciante che non l'abbandonerà più.
A quell'epoca Vita si era già affermata come poetessa e scrittrice e se già più volte, nei suoi romanzi, si trovava esaltato il "Genius loci", la magia e lo spirito di un luogo, luogo che è sempre una casa ereditata ed un giardino, da allora questo "topos" diverrà una sorta di archetipo che farà da leit motiv alle trame dei suoi scritti.


( In "The Edwardians", quello che continua a rimanere il suo romanzo più famoso, scritto nel 1930, è facile ritrovare echi di Knole sia nelle atmosfere che pervadono le ambientazioni, sia nei personaggi, sia nei luoghi descritti ).
Da sempre per Vita la scrittura e l'amore per il giardinaggio nascono da uno stesso impulso irrefrenabile, da una voglia sorgiva, inarrestabile: “My garden all is overblown with roses,/ My spirit all is overblown with rhyme,” - “Il mio giardino è completamente sovraccarico di rose,/ il mio spirito lo è di rime” scriveva in una poesia pubblicata nel 1921 e con il tempo questi due aspetti paralleli della sua arte tenderanno ad intrecciarsi sempre più.

Vita amava ogni pianta, amava approfondire i dettagli sulla loro origine, la loro provenienza, le piaceva descriverle con il talento poetico di cui era dotata facendo ricorso ai termini "naturali", caduti ormai in disuso, ma sicuramente così tanto espressivi (i tigli erano lindens; il prato rotondo di Sissinghurst diventava un rondel, il viale dei noccioli il nut-plat; i cortili erano garths, e i bouquet toussiemoussies; in giugno le sue piante erano in piena foison, e voleva che parlassimo di una floraison di rose in estate inoltrata), trovare associazioni con la letteratura medioevale (per esempio, ella descrive la Fritillaria Imperialis come "la severa, dai fiori dall'aspetto gotico come si vedono talvolta posti sul bordo di un arazzo medioevale" e, ricordando la prima volta in cui la vide nella sua terra d'origine, la Persia "Nel bel mezzo di quest'umido lussureggiare scorsi un gruppo dei suoi nobili fiori: le sue corone di campanelli arancioni brillavano come lanterne in quel luogo misterioso") le sentiva vive, vere, altrettanto reali quanto le persone e come loro dotate di elementi misteriosi, accattivanti o poco attraenti (pensate che nel descrivere un membro della sua famiglia che trovava particolarmente noioso lo definì "così floscio come un Delphynium sradicato, agitato da una tempesta").

Con il trascorrere degli anni Vita diverrà nota più che per le sua produzione letteraria e poetica per le stravaganze della sua esistenza, il suo anticonformismo e l'appartenenza al gruppo di Bloomsbury, ( gruppo artistico-letterario nato nel 1905 a Londra, i cui membri si riunivano in case private nel quartiere da cui prese il nome e che durò fino alla seconda guerra mondiale) la sua eccentricità, il suo matrimonio sempre più "liberale", la sua intima amicizia con le famose scrittrici Virginia Woolf (che nel suo romanzo "Orlando" ne traccia un fedele ritratto) e Violet Trefusis, ma bisogna ammettere che il suo contributo alla letteratura sul giardinaggio fu davvero notevole: ne era infatti profondamente esperta e sull'argomento fu sicuramente uno degli scrittori più autorevoli del XX secolo anche se non ne trattò mai compiutamente in un suo testo (dal 1946 al 1961, per quindici anni, ogni domenica mattina siederà al tavolo del suo studio per scrivere una colonna dell’Observer titolata "In your garden" dove compariranno numerosi articoli sull’arte e la tecnica del giardinaggio attentamente studiati seguendo l'andamento delle stagioni, con idee, suggerimenti, consigli che le varranno la Veitch Memorial Medal della Royal Horticultural Society e la nomina, presso il pubblico americano, di "castellana aristocratica inglese dal pollice verde" e "regina delle rose d'Inghilterra". Queste le sue opere sul giardinaggio: Orchard and vineyard - 1921, The land - 1926, The garden - 1946, In your garden - 1951, In your garden again - 1953, Even more for your garden - 1958)


A Sissinghurst Vita cercherà di ricreare, in miniatura, lo spirito di Knole, 











ma pur con il suo fascino portato in luce dall'attenta e minuziosa ristrutturazione e con il prezioso allestimento del giardino, esso non riuscirà mai a sostituire Knole nel suo cuore. 








Sissinghurst sorge su di un fossato di epoca medioevale a tre bracci che circondava, al tempo, una serie di rovine di un maniero in mattoni ed un parco - riserva popolato da cervi creato nel XVI° secolo, luogo di fascino e misticismo storico (Il nome suggerisce già l'antica origine: "Hurst" è un termine sassone che significa " bosco chiuso". Nel 1305, Sissinghurst era abbastanza suggestivo perchè re Edoardo I decidesse di trascorrevi la notte; ampliato tra il 1530 ed il 1560 si trova da allora al centro di una vasto parco di 700 acri / 2,8 km2); quanto al parco, a Sir Harold si deve l'architettura in "stanze" definite da steccati o siepi, aspetto che Vita cercò di rendere meno formale con la profusione di piante che vi inserì: dalie, rose, digitalis, delphinium accrescono incommensurabilmente la malìa e la dimensione eterea dell'ambiente naturale in cui ritroviamo "citazioni" oltre che da Lutyens, da Gertrude Jekyll, William Robinson, Norah Lindsay, e da Lawrence Johnston di Hidcote, nomi autorevoli che avevano fatto la storia del giardinaggio inglese, e non solo, fino ad allora.


Tanto l'abitazione quanto lo spazio verde sono stati progettati con amore, l'amore di chi ha bisogno di crearsi un nido con cui avere un intimo legame e che consente di vedere, con gli occhi della mente prima ancora che con quelli del volto, un'armonia segreta che diventa, dopo la realizzazione, espressione dell'interiorità di chi lo ha creato, l'amore capace di evocare suoni, colori, emozioni, di coinvolgere simultaneamente tutti i sensi facendo sì che la distinzione tra realtà ed immaginazione sia sempre più sfumata; barriere verdi, come fossero ventagli dietro cui nascondere timidamente il volto, offrono spesso scorci panoramici attraverso cui "spaziare" con lo sguardo da una stanza all'altra e suggeriscono un'atmosfera di piena intimità,




View from Cottage Garden to Rose Garden, Sissinghurst Castle Garden /Veduta del Rose Garden dal Cottage Garden ©NTPL/Andrew Lawson 




da scoprire percorrendo sentieri ornati di folte aiole dai toni caldi del giallo, del rosso, dell'arancio:





                                       

il Rose Garden, abbondantemente popolato di rose inglesi






il Cottage Garden, di una bellezza quasi familiare, 







il piccolo Herb Garden racchiuso da siepi di tasso con piante di finocchio, camomilla, issopo, timo,






ed il White Garden, cuore pulsante di Sissinghurst 






«un giardino “grigio e bianco”, un mare di cespi dal fogliame grigio, intervallati qua e là dagli alti fiori bianchi…le bianche trombe di gigli regali, tra il grigio dell’artemisia e della santolina, con il Dianthus “Mrs Sinkins” e le coltri argentee di Stachis lanata, più familiare e più simpatica con i nomi inglesi “orecchia di coniglio” o “pezzuola del Salvatore”. Ci saranno viole del pensiero bianche e peonie dello stesso colore, e iris bianchi dalle foglie grigie…»; «Non voglio vantarmi in anticipo del mio giardino bianco e grigio. Potrebbe rivelarsi un terribile fallimento. Tuttavia, non posso astenermi dallo sperare che il grande spettrale barbagianni l’estate prossima volerà silenzioso sopra un giardino tutto chiaro, nella luce del crepuscolo; il giardino chiaro che ora sto piantando, sotto i primi fiocchi di neve», scriveva Vita sull'Observer quando ancora lo stava progettando.


In un appezzamento del giardino di Sissinghurst Castle, con rose Iceberg e Chrysantemum foeniculaceum, il giardino bianco virginale, puro e al contempo “selvaggio e patrizio”, come il temperamento di Vita descritto dalle parole di Virginia Woolf (secondo Virginia Woolf Vita avrebbe, nel suo giardino, trovato sfogo ed espressione agli impulsi più selvaggi ed al contempo aristocratici del suo carattere) continua tutt'oggi ad esprimere la sua magnificenza ed il suo splendore e costituisce il motivo principale che fa del giardino di Sissinghurst patrimonio del National Trust ed il giardino più visitato d'Inghilterra, ... un capolavoro di romanticismo ed amenità "rurale", uno dei tanti luoghi incantati che custodisce la magica terra di Gran Bretagna.


E concludo con una citazione per salutarvi con la stessa poesia suggerita da questo mio "percorso", la poesia che fece da filo conduttore alle vicende esistenziali di quest'artista dalla personalità romanticamente tormentata e a tutte le espressioni della sua arte; scriveva William Blake (1757 - 1827, poeta e pittore inglese):



 « If the doors of perception were cleansed, every thing would appear to man as it is, infinite./ Se le porte della percezione fossero epurate, tutto apparirebbe all'uomo come in effetti è, infinito. »


(William Blake -The Marriage of Heaven and Hell, 1793)



   A presto  





 Dany


Fonti bibliografiche:


Victoria Glendening, Il mondo di Vita Sackville-West, Feltrinelli 1984

Robin Lane Fox (a cura di), Il giardino alla Sackville-West, Muzio editore 1991
Nigel Nicolson, Portrait Of A Marriage: Vita Sackville-West and Harold NicolsonPhoenix, 2013
Vita Sackville-West, The Edwardians, Virago Paperback, 2003

Passioni umane e letterarie di Virginia Woolf, Vita Sackville-West, Margurite Yourcenar, Luciana Tufani Editrice, 2012










Vita Sackville-West and the "Genius loci": Knole House and Sissinghurst.

                             
"Every garden-maker should be an artist along his own lines. That is the only possible way to create a garden, irespective of size or wealth."
Vita Sackville-West  


It was the year 1930 and it was a spring rainy day when the Nicolson spouses, Sir Harold and his wifeVictoria, decided to buy the property of Sissinghurst, Kent, defined by 700 acres of land and the ruins of an ancient medieval convent and to leave their home in Long Barn threatened by a project of industrialization that would have, in all probability, deprived it of its tranquility. (In 1940 it will become house for children orphaned by the II world war)

Victoria Mary, Vita, as she was quickly nicknamed by her mother, was born on March 9, 1892 in Knole House

- picture 1

near Sevenoaks, Kent, still considered the largest private residence in England, the only daughter of the third Baron Sackville, Lionel Edward Sackville-West and his wife, Victoria Sackville-West, who were cousins.

The austere walls with an almost "severe" looking that seem to want to instill fear for the bombastic gothic elements of its architecture (the building is a perfect expression of Tudor style)

- picture 2

and for the endless interior corridors hung with armors and paintings of ancient lineage ancestors who have made the history of this magnificent residence dating back to the XVth century (built in the second half of 1400 from the Archbishop of Canterbury, Thomas Bourchier on a pre-existing building of the XIIth century and later enlarged in the early XVIIth century, Knole House became the Sackville family's property since 1566 and is now under the care of the National Trust) have shaped Vita's complex identity who to this magnificent place will always feel deeply, inextricably linked: Knole was, for her, a sprawling mansion surrounded by a park of 26 acres that remembers the background of a tapestry and will always be, as she declared to her husband, her life's great love;

- picture 3

here she spent her childhood, adolescence and adult life until 1913, when, at the age of 21 years, she got married with the twenty-seven years old writer and politician Sir Harold George Nicolson, diplomat Arthur Nicolson's son, first Baron Carnoc, when she moved to Long Barn, not far away.

- picture 4

This was the residence where Harold and Vita spent the first years of their marriage and where they experienced their passion for gardening under the guidance of their close friend Edwin Lutyens ... but Vita's heart was left to Knole.
When, at the her father's death in 1928 she saw Knole House go to her uncle because it couldn't be transferred by inheritance to a female, she suffered the pain of a loss that will always bring in her heart: the sense of exclusion from the house and the ancestral acres that made up the park to which she felt bound by a vital link was for her a distressing event that won't leave her anymore.
At that time, Vita was already established as a poet and writer and if, already several times in her novels was exalted the "Genius loci", the magic and spirit of a place, a place that is always an inherited house and a garden, since then it will become a sort of archetype that will be the leitmotif of the plots of her writings.

- picture 5 on the left (In "The Edwardians", which remains her most famous novel, written in 1930, it is easy to find echoes of Knole both in the atmospheres pervading the environments as well as in the characters, both in the areas described).

Since always writing and love of gardening are born, for Vita, from the same irresistible impulse, a spring, unstoppable desire: "My garden is all overblown with roses, / My spirit is all overblown with rhyme" she wrote in a poem published in 1921 and with the passing of time these two parallel aspects of her art will tend to intertwine more and more.

Vita loved every plant, loved to delve into the details of their origin, she liked to describe with the poetic talent of which was equipped making use of the "natural" terms fallen into disuse, but definitely so much expressive (the linden trees were lindens, the lawn round of Sissinghurst became a rondel, the avenue of the hazel nut nut-plat; the courtyards were garths, and bouquets were toussiemoussies; in June her plants were in full foison, and she wanted us to talk of a floraison of roses in late summer), find associations with medieval literature (for example, she describes the Fritillaria Imperialis as the stiff, Gothic-looking flowers one sometimes sees growing along the bottom of a medieval tapestry” and recalling her first sight of the plant in its native Persia: “In the midst of this moist luxuriance I suddenly discerned a group of the noble flower. Its coronet of orange bells glowed like lanterns in the shadows in the mysterious place.” ) felt them live, real, just as real as people and like perople with mysterious, appealing or unappealing elements (in describing a member of her family who was particularly she wrote he was as floppy as an unstaked delphinium in a gale


With the passing of years Vita will become known more than for her literary and poetic works, for the vagaries of her existence, her unconventionality and her belonging to the Bloomsbury Group,( artistic literarian group born il London in 1905 the members of which met themselves inside private homes in the quarter from that it took its name lasting till the second world war) her eccentricity, her more and more "liberal" marriage, her intimate friendship with the famous writers Virginia Woolf (who paints in her novel “Orlando”a faithful Vita's portrait) and Violet Trefusis, but you have to admit that her contribution to the literature on gardening was truly remarkable: she was in fact deeply experienced and on this topic was certainly one of the most influential writers of the XXth century even if she never treated fully in one of her books ( for fifteen years, from 1946 to 1961, every Sunday morning she'll sit at the table of her study to write a column in the Observer titled "In your garden" where will appear several articles on the art and technique of gardening carefully studied by following the seasons, with ideas, suggestions and advice that will be worth the Veitch Memorial Medal of the Royal Horticultural Society and the “appointment”, by the American public, of “green-fingered aristocratic English chatelaine” and “England’s rose queen”. These are her works about gardening: Orchard and vineyard - 1921, The land - 1926, The garden - 1946, In your garden – 1951, In your garden again – 1953, Even more for your garden - 1958)
In Sissinghurst Vita will attempt to recreate, in miniature, the spirit of Knole,


- picture 6

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but even with its charm brought to light with the careful and meticulous renovation and with the precious construction of the garden, it will never replace Knole in her heart.


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- picture 9


Sissinghurst is located on a medieval three-arm moat that surrounded, at the time, a series of brick ruins of a manor and with a park-reserve populated by deer created in the XVIth century, a place of historic charm and mysticism (The name already suggests its ancient origin: "Hurst" is a Saxon word meaning "closed forest”. In 1305, Sissinghurst was quite impressive because king Edward I decided to spent here his night; expanded between 1530 and 1560 it is from then placed in the center of a vast park of 700 acres / 2.8 km2),; about the park, Sir Harold was responsible for the architecture in "rooms" defined by fences or hedges, aspect that Vita tried to make less formal with the profusion of plants that she decided to insert: dahlias, roses, digitalis, delphinium immeasurably increase the enchantment and the ethereal dimension of the natural environmentin where we can find "quotes" more than from Lutyens, from Gertrude Jekyll, William Robinson, Norah Lindsay, e from Lawrence Johnston di Hidcote, authoritative names that made the English gardening history, and not only till then.
Both the home as the green space have been designed with love, the love of those who need to create a nest with which having an intimate bond, the love that allows you to see with your mind's eye even before those of the face, a secret harmony which becomes, after the realization, expression of the interiority of those who created it, the love able to evoke sounds, colors, emotions, involving simultaneously all your senses till the point that the distinction between reality and imagination is increasingly blurred; green barriers, as if they were fans behind which hiding shyly one's face, often offer panoramic views through which "sweep" with the glance from one room to another and suggest an atmosphere of complete privacy,


- picture 10 View from Cottage Garden to Rose Garden, Sissinghurst Castle Garden ©NTPL/Andrew Lawson


to discover along paths embellished by dense flowerbeds in warm tones of yellow, red, orange:


- picture 11


the Rose Garden, heavily populated by English Roses


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the Cottage Garden, beauty of a family-like atmosphere,


- picture 13


the small Herb Garden enclosed by yew hedges with plants of fennel, chamomile, hyssop, thyme,


- picture 14


and the White Garden, the beating heart of Sissinghurst


- picture 15


« A grey and white garden, a sea of heads from grey foliage, interspersed here and there by the high white flowers ... the white trumpet of the royal lily, between the gray of artemisia and that of santolina, with Dianthus 'Mrs Sinkins' and the silver covers of stachis lanata, more familiar and more sympathetic with the English names "rabbit ears" or "cloth of the Savior." There will be white pansies and peonies in the same color, and white iris with grey leaves ...»; « I don't want to brag in advance of my white and grey garden. It could turn out a terrible failure. However, I cannot refrain from hoping that the great ghostly barn will fly next summer over a quiet entirely clear garden, in the twilight; the clear garden that I'm planting now, under the first flakes of snow », Vita wrote in the Observer when she was still planning it.

In a plot of the garden of Sissinghurst Castle, with Iceberg roses and Chrysanthemum foeniculaceum, the white virginal garden, pure and at the same time "wild and patrician" as Vita's temperament described by Virginia Woolf's words (according to Virginia Woolf Vita would have, in her garden, founded vent and expression to the wildest and at the same time aristocrats impulses of her personality) still continues to express its magnificence and splendor and is the main reason that makes the gardens of Sissinghurst heritage of the National Trust and the most visited garden in England, ... a masterpiece of romanticism and rural amenities, one of the many enchanting places that holds the magical land of Britain.

And I'm ending with a quote to greet you with the same poetry suggested by this "course" of mine, the poetry that became the underlying theme of the existential events of this artist's romantically tormented personality and of every expressions of her art; William Blake (1757 - 1827, English poet and painter) wrote:



« If the doors of perception were cleansed, every thing would appear to man as it is, infinite. »

(William Blake-The Marriage of Heaven and Hell, 1793)



See you soon  





Dany


Bibliographic sources:


Victoria Glendening, Il mondo di Vita Sackville-West, Feltrinelli 1984

Robin Lane Fox (a cura di), Il giardino alla Sackville-West, Muzio editore 1991
Nigel Nicolson, Portrait Of A Marriage: Vita Sackville-West and Harold NicolsonPhoenix, 2013
Vita Sackville-West, The Edwardians, Virago Paperback, 2003

Passioni umane e letterarie di Virginia Woolf, Vita Sackville-West, Margurite YourcenarLuciana Tufani Editrice, 2012

      

6 commenti:

  1. I so enjoy coming here, Dany!
    This is wonderful.

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  2. What a lovely quote by Vita Sackville-West! :)
    I will add Sissinghurst Castle to my bucket list, oh yes!
    Have a happy day, Daniela!

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    1. @ Kia
      of course you have to visit Sissinghurst, my friend, I do suggest it to you, and on the other hand you're not so far from there !!
      You're a so sensible person that in such place you're surely be able and feel all the love that's behind everything.
      A wonderful week end to you sweet Kia ✿

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  3. My goodness, what a beautiful place!

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    1. @ Tricia
      you're right, these are really enchanted places ..
      All the best!

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I THANK YOU WHOLEHEARTEDLY FOR YOUR THOUGHTS AND WORDS, SO PRECIOUS TO ME.