giovedì 25 luglio 2013

OMBRA ANTICA


Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà.

Bernard de Clairvaux, Lettere, XII sec.






Amo gli oggetti antichi,
mi parlano del passato, della loro storia, e per il medesimo motivo i vecchi mobili ed i vecchi edifici, mi piace restaurarli, riportare alla luce il loro aspetto originario lasciando intatta la patina del tempo ed i segni della loro età; mi rapporto a loro con estremo rispetto e rendo loro omaggio nell'intento di conservarli il più possibile .. lo stesso atteggiamento mi viene indotto dalle piante vecchie di anni, tento di ridare loro nuova vita custodendo meticolosamente il loro aspetto, espressione del tempo che hanno già vissuto.. “Alla Natura si comanda solo ubbidendole” scriveva Sir Francis Bacon (filosofo inglese, 1561 - 1626) nei suoi Saggi (Novum organum, I, aforisma 3).


Quando anni fa ci trasferimmo in Tenuta Geremia fui entusiasta per la vastità degli spazi e per il verde sconfinato che la circonda, ma solamente più tardi e poco per volta, nel tempo, spesso casualmente, ebbi modo di scoprire con meraviglia e gioia quasi infantili, scorci sorprendenti che mi parlavano della sua età tanto remota da perdersi nel tempo, della sua atavica vecchiezza.
Tenuta Geremia è vecchia di secoli, ma nessuno ce lo aveva detto, è soddisfacendo la mia curiosità storica che ci siamo arrivati,





     Tavole estratte dal "Theatrum Orbis Terrarum sive Atlas Novus", Willem e Joan Blaeu, 
                                                          Amsterdam, 1655
(fotografie scattate da una riproduzione in mio possesso edita da De Agostini, Novara, 1984)



ma dovevamo accorgercene, una volta portate alla luce le sue vecchie piante dopo mesi di lavoro di bonifica, solo che osservando con occhi più attenti nei boschi ed in giardino ...


Un giorno, non sappiamo esattamente chi, decise di piantare un cespuglio di bosso (Buxus microphylla), probabilmente per farne una siepe divisoria sopra il muretto a secco che era al centro del prato davanti a casa .. non sappiamo con precisione di chi fossero le mani che lo hanno piantato, ma sappiamo quasi certamente che ciò accadde secoli fa: noi lo vediamo oggi, dopo moltissimi anni, come un autentico bosco.







Sì, sono occorsi secoli prima che una pianta così lenta nella crescita, costituisse una macchia di oltre 100 m. quadri, abitata da scoiattoli, conigli, codirossi, merli che vivono in perfetta armonia.

Un intrico di rami,






 la corteccia resa vizza e grigia dal tempo,





parla di rigidi e lunghissimi inverni di gelo, cattura sguardi ammirati e racconta di come i sui alberi alti più di 8 metri, dalle sagome che alimentano fantasie incantate,




















facciano da cupola custodendo orgogliosamente i suoi abitanti impedendo persino alla luce del sole di attraversarla 





e riparandoli dalle intemperie anche durante l'inverno.












Dietro la casa, al di là dei tigli, la Natura esibisce con dignitosa fierezza il suo trionfo, il suo prevalere sulle regole, spesso scriteriate, imposte dall'uomo in un “quadro” che, tutt'ora, osservandolo dopo anni, continua a suscitare in me meraviglia e profonda gioia interiore; quella che oggi è divenuta una prateria, era anticamente un vastissimo vigneto e sotto i tre noci gemelli, che fanno parte della macchia che la fiancheggia era stata posta una cisterna per la posa del verderame: guardate oggi come tale cisterna ed il noce cui è stata addossata si siano “sposati”









provate ad ipotizzare quanti anni siano occorsi prima che ciò accadesse, osservate quanta vecchia edera renda ancor più suggestivo questo loro sposalizio














e come, inspiegabilmente, questa cisterna sia costantemente colma d'acqua, in ogni stagione, consentendo agli uccelli che abitano i nostri boschi di non scendere fino al fiume per abbeverarsi.






Questi alberi sono tesoro e patrimonio della Natura che li ha creati e del Tempo che li ha conservati, pulsano della linfa vitale che scorre nei loro vasi capillari, hanno bisogno di affetto, di carezze e di abbracci e non sono, in fondo, poi tanto differenti da noi, parlano solamente un'altra lingua, ma, credetemi, è sufficiente fermarsi per saperli ascoltare e comunicare con loro.

Ad essere onesta, è di fronte a manifestazioni come queste che ben comprendo come i filosofi romantici deducessero dalla Natura e dalle sue espressioni l'esistenza di una “forza” maestosa, inarrestabile, talvolta tanto dirompente quanto spaventosa, poichè così incommensurabilmente “grande” da non poter essere compresa con i nostri limiti razionali, ma di cui si può fare esperienza solo che emotivamente, l'esistenza del sovrasensibile diremmo noi, dell'infinito, per dirla con Hegel ( Georg Wilhelm Friedrich Hegel, filosofo tedesco,1770 - 1831), del sublime ... per usare un termine caro a tutti i pensatori del XIX secolo !!

L'esistenza della natura non si fonda, come si illude il teismo, sull'esistenza di Dio − nemmeno per sogno, è proprio il contrario: l'esistenza di Dio, o piuttosto la fede nella Sua esistenza, ha il suo unico fondamento nell'esistenza della natura.
Ludwig Andreas Feuerbach (filosofo tedesco, 1804 - 1872), L’Essenza della Religione ( Das Wesen des Christentums), 1845


Affettuosamente vi saluto e vi ringrazio.






A presto




Dany








ANCIENT SHADE. 


You will find more in woods than in books. Trees and rocks will teach you things that no teacher will ever tell you.

Bernard de Clairvaux, Letters, XII sec.


 - photo 1


I love ancient objects,
they talk me about the past, their history, and for the same reason I love old furniture and old buildings, I like to restore them, to bring to light their original appearance leaving as much as possible intact the patina of time and the signs of their age, I relate to them with the utmost respect and pay them homage in order to preserve them as much as possible .. The same attitude is induced to me by years old plants, I try to give them new life meticulously guarding their appearance, expression of the time they have already lived .. "You order Nature just obeying her," wrote Sir Francis Bacon (English philosopher, 1561-1626) in his Essays (Novum organum, I, aphorism 3).


Years ago when we moved to Tenuta Geremia I was enthusiastic about the hugheness of its spaces and the boundless green that surrounds it, but only later and gradually, over time, often by chance, I discovered with almost childlike wonder and joy, unexpected views that spoke to me of its age, so remote from getting lost in time, of its atavistic oldness.

Tenuta Geremia is centuries old, but none had told us, that's satisfying my historical curiosity that we got there,


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but we had to realize it, once brought to light its old plants after months of land reclamation work, only by observing with much care in our woods and in the garden:

One day, we do not know exactly who decided to plant a box bush (Buxus microphylla), probably to make a dividing hedge over the dry stone wall that was at the center of the front lawn .. we don't know precisely whose were those hands that have planted it, but we know almost certainly that it happened centuries ago: today, after several years, we look at it as a real wood.


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.. Yes, it took centuries before than such a slow growing plant could constitute an undergrowth of more than 100 square metres inhabited by squirrels, rabbits, redstarts, blackbirds living in perfect harmony.
A tangle of branches, 


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the bark became withered and grey by time,


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talks about hard and far too long winters of frost, captures admiring glances and tells of how its trees, taller more than 24 feet, with silhouettes feeding enchanted fantasies, 


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make a sort of dome, guarding proudly its inhabitants by making them protected from the hot of the summer 


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and from the inclemency of the weather during the winter.


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Behind the house, beyond the lime - trees, Nature performs its triumph with dignified pride, its prevalence over the rules, often reckless, imposed by humans, in a sort of “painting” that, even today, goes on inspiring me in wonder and deep inner joy: that which today has become a prairie was once a vast vineyard and, under the three twins nuts that are part of the undergrowth that runs alongside it, was placed a cistern for the installation of verdigris: look at how today the nut tree and the tank which was leaning against it are "married"


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try to imagine how many years have occurred before that happened, look at how much old ivy increase in suggestion this embrace


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and how, inexplicably, this tank is constantly full of water, in every season, allowing the birds inhabiting our forests not to get down to the river to drink.


- photo 20


These trees are treasure and heritage of the Nature that created them and of the Time that saved them, they pulse of the lifeblood flowing in their capillaries, they need affection, caresses and hugs and aren't, after all, so much different from us, they only speak another language, but, believe me, it's enough to stop to be able and listen to them and communicate with them.

Well, honestly, is faced with events like this that I understand how the Romantic philosophers deduced from Nature and its expressions the existence of a "force" majestic, unstoppable, sometimes so sensational as scary as so immeasurably "great" that cannot be understood with our rational limits, but which can be experienced only emotionally, the existence of the supersensible, we would say, of the infinite, to quote Hegel (Georg Wilhelm Friedrich Hegel, German philosopher, 1770 -1831 ), the sublime ... to use a term dear to every thinker of the nineteenth century!

The existence of nature is not based, as the theism illudes itself, on the existence of God - not at all, it is just the opposite: the existence of God, or rather the belief in His existence, has its sole foundation in existence of nature.
Ludwig Andreas Feuerbach (German philospher, 1804 - 1872), The Essence of Religion (Das Wesen des Christentums), 1845


I'm fondly greeting and thanking you.






See you soon 



Dany

6 commenti:

  1. Your posts are always so beautiful, Dany.
    I love antiques too. I still have many of the lace doilies that my grandma and great grandma made. I love them.

    Happy day to you, my friend.

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    1. @ Lisa
      among antiques, laces are probably the most precious things, I think, they are enriched with the love and the ability of who has made them and if are part of a family heritage, they have a priceless value !!
      Always far too glad for your visit I'm sincerely thanking you.
      Hughs ღ

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  2. Another lovely post, Daniela. I love ancient and historical things, too. Love that quote by Bernard de Clairvaux, thanks for sharing.

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    1. @ Kia
      your beautiful words and appreciations are always a source of joy for me, my far too sensitive friend !!
      Have a wonderful week end ♡

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  3. the wonderful treasures in the forest and your captured them beautifully.

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    1. @ Margaret
      actually these treasures belong to our estate and are part of our gardens, we are so fortunate to have such old signs of the ancient age of Tenuta Geremia !

      Sending blessings on your day, my dearest friend,
      with heartfelt gratitude ❥

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I THANK YOU WHOLEHEARTEDLY FOR YOUR THOUGHTS AND WORDS, SO PRECIOUS TO ME.