domenica 23 giugno 2013

Antiche prelibatezze: la Confetteria d'arte Romanengo.


E' sempre motivo di emozione trovarmi tra le vie della mia Genova, la Genova Vecchia, di primo mattino, soprattutto in questa stagione, a cavallo tra la primavera e l'estate: il garrire delle rondini che, pascendosi del primo sole, s'inseguono tra vecchi tetti e romantici abbaini, il fresco che sale dai "Caruggi", i muri degli antichi palazzi che emanano odore di storia, e sembra quasi che di storia continuino a respirare...



  




Genova è mutata poco nel corso dei secoli, soprattutto nel centro storico, e ci sono alcuni negozi che, come le vie ed i palazzi, si sono conservati inalterati .. quello che da sempre costituisce una vera attrazione per me è quello di Romanengo, l'antica confetteria e pasticceria avviata nel lontano 1780 da Antonio Maria Romanengo, prima in Via della Maddalena, poi dal figlio Stefano, che conseguì un diploma di confetteria all'Università di Genova, in Piazza di Soziglia, cuore del centro storico, fino al XVII secolo luogo del mercato, promossa a centro mondano a partire dal ‘700 con i cafè e le confetterie più frequentate da intellettuali e turisti, ricche di tutto il meglio di cui ci si poteva allora rifornire in Asia e nelle Americhe; Romanengo crebbe velocemente in notorietà e prestigio anche perchè apprezzata da personaggi che hanno fatto la nostra storia, da Giuseppe Verdi che ne cita i prelibati frutti canditi in alcune lettere conservate al museo del Teatro della Scala a Milano, al re Vittorio Emanuele II ed ancora l'Imperatrice D'Austria, Sissi, che, durante il suo breve soggiorno a Genova, si lasciò tentare e conquistare dalle delizie di questa elegante confetteria.






Entrate con me, sono certa che vi porterò indietro nel tempo … !






Impugniamo la maniglia, apriamo la porta ed eccoci, ... uno sguardo al soffitto affrescato con putti, foglie e rose, fedele al classicismo rivisitato romanticamente alla fine del settecento ..







.. poi gli occhi, scendendo, si posano su di in un rosone al centro della parete in fronte a quella d'ingresso in cui ci accoglie un'immagine della Vergine Maria che sembra volerci richiamare ad un intimo silenzio, ad un momento da vivere in estatico raccoglimento ..










e subito dopo, ci rapisce il luccichio delle vetrine provenienti dalla famosa vetreria di Altare che riflettono l'imponente lampadario al centro della stanza e le quattro luci agli angoli del soffitto:



 

il sapore tardo settecentesco lo si ritrova perfettamente integro e chiudersi alle spalle il chiasso della via animata dal mattino, significa fare un salto nel passato, un passato fatto di profumi, sapori ed antiche tradizioni genovesi ..
.. e subito lo sguardo si accende di un'emozione quasi infantile ..





Prestigiosi soprammobili e porcellane artistiche ci aiutano a rivivere in un'epoca passata .., 






e lo sguardo vaga e non sa dove posarsi ..
Qui tutto è prezioso, perchè antico ed irriproducibile, perchè artigianale e quindi unico, perchè di una squisitezza indescrivibile ...

Le pareti, rivestite di specchi antichi incorniciati con legno di quercia finemente intarsiato, veri gioielli d'incantevole eleganza, hanno riflesso le immagini di migliaia di persone, nel corso di più di duecento anni di storia, persone di ogni rango e di ogni provenienza .. a ben guardarli ci appaiono "sfumati" dal tempo, quasi "annebbiati" , cosa che non fa che accrescere il fascino di questo momento ..


sembra quasi di scorgervi l'immagine di qualche signora della Genova bene, in abito da passeggio in taffetà di seta, attirata da quanto mostravano le vetrine all'inizio del XIX secolo, entrata per acquistare qui le rinomate dolcezze con cui presentarsi agli amici, o lo sguardo di bimbi meravigliati, che, con il nasino appiccicato alle vetrine, non sanno cosa guardare ed, imbarazzati, non saprebbero cosa scegliere, o piuttosto un gentleman in cerca di un dono per deliziare il palato dell'amata da conquistare ..
Le mensole che li decorano ed impreziosiscono e circondano il banco mostrano un tripudio di confetti, fondants, finocchietti, praline, per offrire esperienze da sogno ….









Non si resiste alla tentazione di tuffarsi tra le violette candite, che profumano di bosco a primavera e di Milady vittoriana,
o di "passeggiare" tra le numerose preparazioni a base di petali di rosa: le loro virtù medicinali ci sono state rese note dal mondo arabo con cui Genova ha in passato spesso condiviso la storia, le vecchie Gallica, Muscosa e Rugosa coltivate nei giardini di Liguria sono tra le protagoniste dei manufatti degli artisti che  questa storica confetteria vanta, dalla conserva di petali di rose, lo “ZUCCHERO ROSATO”, allo sciroppo alla rosa, dissetante e tonificante, che è racchiuso nei “BON BON ALLA ROSA”, ai cioccolatini alla rosa, fondants fatti a mano guarniti con un petalo candito  che combinano due tra le caratteristiche peculiari della produzione artigianale ed artistica di Romanengo, che gode di prestigio anche per il suo cioccolato









e da secoli confeziona tanti, tantissimi cioccolatini, quelli ghiacciati all' “uso antico” alla scorza d’arancio, alla nocciola, al torroncino, alla frutta candita (mandarino, ananas, kiwi, melone), alla viola, al marron glacé, cremini, uova pasquali, tartufi, ciliegie al liquore.

Dimenticavo i confetti al rosolio, chiamati “GOCCE DI ROSOLIO” fatti di un sottile velo di zucchero che raccoglie una goccia del delicatissimo liquore, presi ad uno ad uno, sono dei piccoli capolavori ed ancora, di antica, antichissima tradizione, la lavorazione della frutta, "ghiacciata" o "cristallizzata", espressione del passato medioevale genovese, e poi i dolci delle festività, dal panettone, ai torroni, ai dolcetti quaresimali, il marzapane in cui è avvolta la torta "Zena", fatta di pan di spagna e delicato zabaione, canestrelli ..






Qui tutto è prezioso, perchè antico ed irriproducibile, perchè artigianale e quindi unico, perchè di una squisitezza indescrivibile, e tutto sembra fatto per sognare, perchè fa sognare ciò che proviene dal passato, in quanto evoca epoche che non abbiamo vissuto e che possiamo solamente immaginare, fa sognare ciò che è reso nobile dal lavoro dell'uomo che, con la propria arte, riesce ad impreziosire le materie prime che la Natura ci offre, fanno sognare i sapori così finemente squisiti, così sorprendentemente soavi per il palato ..

Un ultimo sguardo alle vetrine, ma siamo già tornati nella via, nell'andirivieni della gente, nella "nostra" realtà .. !






Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno reso possibile e motivato questa mia pubblicazione, con il loro affetto, con la cortesia e la disponibilità, con la loro arte plurisecolare.





A presto

Dany








Ancient delicacy: the Confectionery of art Romanengo.


It 'always a source of excitement to me to be in the streets of my Genoa, the Old Genoa, early in the morning, especially in this season, between spring and summer: the chirping of the swallows that enjoing the first sunshine, chasing each other among old roofs and romantic gables, the fresh coming up from the "Caruggi", the walls of the ancient buildings giving off the smell of history, and it seems that of history they are going on to breathe ...

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Genoa has changed a little over the centuries, especially in the historic center, and there are a few shops, that, such as streets and buildings, have been preserved intact .. one that has always been a real attraction for me is Romanengo, the ancient confectionery and pastry started way back in 1780 by Antonio Maria Romanengo in Via della Maddalena, first, then by his son Stefano, who got a diploma in confectionery at the University of Genoa, in Piazza di Soziglia, the heart of the historical center, until the seventeenth century market place, promoted to fashionable center from 700 with cafes and confectioneries frequented by intellectuals and tourists, rich in all the best of which they could supply in Asia and in the Americas; Romanengo grew fastly in notoriety and prestige also because appreciated by people who have made our history, by Giuseppe Verdi, who cites the delicious candied fruits in a few letters preserved in the museum of La Scala in Milano, king Vittorio Emanuele II, and even the Empress of Austria, Sissi, who, during her brief stay in Genoa, let her groped and conquer from the delights of this elegant confectionery.

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Come with me, I'm sure I'll take you back in time ...!

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Let's take the handle, let's open the door and here we are, ... a look at the frescoed ceiling with cherubs, leaves and roses, faithful to classicism revisited romantically at the end of the eighteenth century ..

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.. then the eyes, go down, on a rosette in the center of the wall in front of the entrance where we meet an image of the Virgin Mary, who seems to want to drive us to an intimate silence, to a time to live in ecstatic recollection ..

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and soon after, we are enraptured by the glint of the shop windows from the famous glassware of Altare that reflect the imposing chandelier in the center of the room and the four lights on the corners of the ceiling, delights us:

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we find the late eighteenth century flavour perfectly intact here and close behind us the noise of the busy street in the morning, is to take a leap into the past, a past made of aromas, flavors and ancient Genoese traditions..
And soon our gaze lights on with an almost childlike emotion ..

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Prestigious ornaments and artistic porcelain help us to relive a bygone era ..,

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and our gaze wanders and doesn't know where to rest ..
Here everything is precoius and priceless, because ancient and irreproducible, because crafted and therefore unique, because of an indescribable delicacy …
Walls are covered with antique mirrors framed with oak finely inlaid, gems of enchanting elegance, that has been reflected thousands of people's images over the course of more than two hundred years of history, people of all ranks and all provenance... Gazing at them, they appear "soft" for the time, almost "foggy", which only adds charm to this moment ..
picture 9 - it almost seems of perceived the image of some lady from the well-to-do Genoa, in her silk taffeta walking-dress, attracted by what the windows were showing at the beginning of the nineteenth century, came here to buy the renowned sweetness, with which to be with her friends, or astonished children's gaze, who, with their nose stuck to the windows, don't know what to look at and, embarrassed, wouldn't know what to choose, or rather a gentleman looking for a gift to delight the palate of the beloved to conquer ..
The shelves decorating and embellishing them and surrounding the bench show a riot of confetti, fondants, finocchietti, pralines, to offer dream experiences to ....

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You don't resist the temptation to dive among the candied violets scenting of woods in spring and of Victorian Milady and to overcome among the numerous preparations of rose petals: their medicinal virtues we have been made known by the Arab world with which Genoa has often shared the story, the old Gallica, Moss and Rugosa cultivated in the gardens of Liguria are among the real protagonists of the artifacts of the artists that this confectionery can boast of: tinned rose petals, the "ZUCCHERO ROSATO", the rose syrup, refreshing and invigorating, which we found enclosed in "BON BON ALLA ROSA", chocolates with rose, handmade fondants garnished with a candied petal that combine two of the peculiar characteristics of Romanengo's production craft and art, who enjoys prestige for his chocolate too - picture 11

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and for centuries packs many, many chocolates, those ghiacciati '"ancient use" with orange peel, hazelnut, nougat, candied fruit (mandarin, pineapple, kiwi, melon), violet, marron glacé, cremini, Easter eggs, truffles, cherries in liqueur.
I was forgotten the confetti of the rosolio called "GOCCE DI ROSOLIO" made ​​of a thin
layer of sugar that collects a drop of this delicate liqueur, that, taken one by one, are small masterpieces and of ancient, ancient tradition, the processing of fruit, "ghiacciata" or "cristallizzata”, expression of the medieval past of Genoa, and then the holiday sweets, panettoni, torroni, the Lenten sweets, marzipan in which is wrapped in the cake "Zena" made of pan di spagna and delicate zabaione, canestrelli...

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Here everything is precoius and pricelss, because ancient and irreproducible, because crafted and therefore unique, because of an indescribable delicacy, and everything seems made to make us dream because it makes us dream what comes from the past, evoking eras that we have not lived in and we can only imagine, it makes us dream what is ennobled by the work of the man who, with his art, is able to enrich the raw materials that Nature offers us, it make us dream so finely exquisite flavors, that are so surprisingly soft for our palate
A last look at the windows, but we are already back in the street, in the people's coming, in “our" reality .. !


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I sincerely thank all those who motivated and made possible my publication, with their affection, with their courtesy and helpfulness, with their centuries-old art.




See you soon ♥

Dany



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4 commenti:

  1. Bellissimo blog che ho scoperto oggi,d'ora in avanti ti seguirò!
    Lorenza

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    1. @ Lorenza
      felicissima di averti come compagna .. di viaggio !!
      Grazie e buona serata a te ♡

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  2. First of all, Dany, your photos are exquisite...magnifico! Yes, the old world needs to be preserved and enjoyed. I experienced the decadence of rose candies in Denmark in Copenhagen...so delicious and just so different. Lovely post! Thanks so much for sharing the beauty of Genoa!

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    1. Sandi Magle
      Genoa is the town where I was born and where I lived until I got married, then our works brought us in the lower Piedmont, at 8 km. from the borderline between Piedmont and Liguria.
      That's why I do know Genoa so much and it's truly wonderful with its ancient roots and so rich history dating back to the Maritime Republics (early Middle Age).
      Thank you for appreciating this trip back in time, sweet friend!
      With utmost gratitude for being so supportive,
      I'm sending my dearest love to you ✿⊰✽⊱✿

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I THANK YOU WHOLEHEARTEDLY FOR YOUR THOUGHTS AND WORDS, SO PRECIOUS TO ME.