giovedì 28 maggio 2015

The Life and Times of the Victorian Governess.


How delightful it would be to be a governess! 



James Hayllar, Miss Lily's Return from the Ball




To go into the world; to enter a new life; to act for myself: to exercise my unusual faculties; to earn my own maintenance.


Agnes Grey, Anne Brontë, 1847



Jane Eyre di Charlotte Brontë, Agnes Grey di Anne Brontë, Becky Sharp in Vanity Fair di William Makepeace Thackeray ( romanzi tutti questi pubblicati nell'anno 1847 ), Emily Morton in Amy Herbert di Elizabeth Sewell, Emma di Jane Austen, se volte, anche se leggermente anteriore ed altre ancora, la letteratura vittoriana ci viene spesso incontro, con la finzione del romanzo, aiutandoci a dar vita, nel nostro immaginario, alla figura dell'istitutrice, una figura caratteristica dei quel periodo storico, anche se sorta nel secolo precedente quale membro della servitù che componeva il seguito delle famiglie più facoltose; osservata nella realtà dei fatti quella della Victorian governess è un'immagine difficilmente connotata da un'esistenza che si svolge serenamente e che trova al fine una felice realizzazione, l'unico elemento apportatore di gioia è quello di vivere con i fanciulli seguendone passo passo lo sviluppo, dettato da una quantomeno allegra routine:

Ho visto i miei cari alle otto, felicemente seduti davanti alle loro tazze di pane e latte, poi li lasciai alla loro cameriera e feci un giro nel boschetto. Colazione alle nove, i miei amori al mio fianco a giocare con le loro bambole. Dissi loro che se avessero giocato giocato molto graziosamente certamente avrei consentito loro la lettura e la scrittura come ricompensa. accolsero subito di buon grado la mia promessa ... N.B. farli studiare non deve essere visto come una punizione dovuta alla cattiva condotta. Sono tornati al loro gioco e ho suonato l'arpa fino a mezzogiorno, poi siamo usciti nel boschetto. Il tempo molto brutto e freddo - ha consentito ai miei amori di esercitarsi. Rimasimo fuori fino alle due. Li invitai a di vestirsi e a leggere per un'ora Pietro il Grande ... Abbiamo pranzato alle tre, parlammo francese per tutto il tempo in cui fummo tavola. Dopo cena lessi loro un racconto, poi i nostri piccoli studi, poi hanno giocato mentre ero al lavoro un'ora. Il tempo pessimo ci costrinse a giocare a 'puss in a corner ' e ritrovai il mio buon umore cercando di divertire i miei cari. Li inviai con la loro domestica alle sette a cena ... Alle otto li ho sentiti recitare le loro preghiere e poi li vidi a letto. Dissi quindi le mie preghiere, e andai a letto alle undici. 1
 


Abraham Solomon,  Portrait of Two Girls with their Governess



E come se non bastasse, essendo una figura cui poco si attribuiva importanza, molto di ciò che ne sappiamo lo dobbiamo a scritti e a corrispondenze private ( esemplare a tal proposito risulta la trascrizione delle memorie di Anna Henriette Leonowens, scrittrice, viaggiatrice ed educatrice britannica che nel 1862 accettò l'incarico d'insegnare ai figli e alle mogli del re del Siam da cui venne tratto nel 1944 il romanzo di Margaret Landon Anna and the King of Siam e quindi il musical nel 1951 The king and I ) che fortunatamente sono giunti fino ai giorni nostri.


English School, The Governess, c.1860



Vi dicevo poc'anzi che quella dell'educatrice è un'istituzione che risale al secolo XVIII laddove nobili ed aristocratici necessitavano di una donna di modesti natali e di buone maniere in grado di educare le figlie femmine alla loro femmininità, ma dovete sapere che durante il secolo successivo i "noveau riches" vittoriani, ovvero i medio ed alto borghesi che rappresentano la nuova classe sociale andata costituendosi velocemente e che altrettanto velocemente andava arricchendosi grazie al progresso e all'industrializzazione, una classe sociale nuova senza passato e senza tradizioni, che guarda a quella superiore cercando di farne propri i modi, i gusti e gli ideali con fare emulativo, non può davvero fare a meno di una educatrice per la propria prole, cosìcchè questa figura diviene durante tutto il 1800 molto ricercata e conosce durante questo periodo l'apice del proprio successo.


Vasily Perov, Arrival of the governess to the merchant house, 1866




Generalmente quella dell'educatrice era una professione quasi obbligatoria per una giovane di famiglia modesta e non maritata, non in grado perciò di sostentarsi autonomamente .... le fanciulle più ricercate erano le figlie dei vicari, le quali, in nome delle biblioteche ben fornite dei genitori, crescevano in un clima di maggior cultura ed anche, perché no, di rigidità morale ( pensiamo proprio alle sorelle Brontë, quale esempio ) e quindi univano alle capacità in fatto di ricamo e di cucito, di musica e canto anche quel po' di cultura generale che poteva arricchire le conoscenze di una donna, senza però aprirle troppo la mente; bastava che fosse abile nella pittura ad olio, ad acquerello e a carboncino, che fosse in grado di trasmettere gli insegnamenti ed i precetti religiosi e morali, soprattutto con l'esempio - come teneva a sottolineare il Cassell's household guide to every department of practical life: being a complete encyclopaedia of domestic and social economy pubblicato nel 1869 - che conoscesse i principi generali della matematica, la storia e la geografia, un po' di francese, tedesco ed italiano ed avesse un'ottima padronanza, questo sì, della lingua inglese, il tutto insegnato con sensibilità ed amorevolezza: non dimentichiamo che l'ideale di femminilità durante il periodo vittoriano era quello dell'Angel at Heart, l'angelo del focolare, docile e remissiva, alla quale la cultura non solo non era necessaria, ma poteva essere, se 'troppa' addirittura ...'nociva' comportando il rischio di distoglierla dai propri doveri coniugali e domestici.





Ma torniamo alla nostra governess per continuare dicendo che nonostante la rilevanza del suo compito all'interno della famiglia e le responsabilità di cui le veniva fatta consegna - l'educatrice vittoriana si occupava dei figli maschi e femmine fino all'età della scolarizzazione, poi veniva affiancata da un 'tutor', generalmente rappresentato da un sacerdote, ovvero dall'uomo di maggior cultura che potesse allora esistere in quanto depositario delle lingue 'dotte' ovvero il greco ed il latino, il quale si assumeva il compito di acculturare i figli maschi mentre a lei toccava l'incombenza di occuparsi delle figlie femmine fino alla maggiore età - 




Richard Redgrave, The Governess, 1844, © Victoria and Albert Museum 




essa conduceva una vita appartata dal resto del personale della famiglia e tra tutti era colei che godeva della paga più bassa dopo la sguattera, la quale, nonostante ciò, poteva ancora ambire a fare carriera ... l'educatrice vittoriana varcava la soglia della dimora della sua nuova famiglia quale governess e tale rimaneva fino a che il trascorrere del tempo non la costringeva a trovarsi una nuova famiglia, come un'orfana 'adulta' in cerca di tutela... l'unica cosa che mutava con il trascorrere degli anni era il suo appellativo, che passava da Miss a Mrs., dopo aver raggiunto i quarant'anni d'età, quasi rappresentasse un merito del tutto onorifico, ma comunque non adeguatamente corrisposto economicamente: pensate che intorno alla metà del secolo XIX una governess era retribuita annualmente con un compenso che variava dalle 30 alle 100 guineas per le più fortunate, quando: 



... nel 1845 un ordinario maestro di musica veniva pagato 7s a lezione. Anche se dava quattro lezioni al giorno, che significava (ipotizzando una settimana di sei giorni) un reddito di oltre £ 400 l'anno ed era in grado di organizzare la sua vita con cognizione (per esempio, dedicando due o tre giorni alla settimana dando le sue lezioni in una scuola e così riducendo il tempo perso viaggiando da un cliente ad un altro), avrebbe potuto guadagnare persino molto di più. 2


George Goodwin Kilburne, The Governess, 1873



Vi confesso che dell'istitutrice vittoriana ho sempre avuto un'immagine talmente gioiosa: dovete sapere che il primo film che vidi al cinema fu Mary Poppins, tratto dal romanzo scritto da Pamela Lyndon Travers quando era adolescente e pubblicato anni dopo nel 1934, probabilmente con l'intento di render lustro e merito ad una figura troppo poco valutata, film che come sicuramente ben sapete è ambientato alla fine del secolo precedente e vede quale protagonista una meravigliosa, magica governess, così come con ogni probabilità era vista ciascuna dagli occhi dei piccoli che educava e cresceva ... ecco, questa per me è e continua ad essere la vera educatrice vittoriana, una magica signora capace di dare realizzazione ai sogni !

A presto 











Fonti bibliografiche:

Anonymous, Cassell's household guide to every department of practical life: being a 

complete encyclopaedia of domestic and social economy, 2012

https://books.google.it/books?id=90oCAAAAQAAJ&hl=it&source=gbs_book_other_versions


Ruth Brandon, Other People's Daughters. THE LIFE AND TIME OF THE GOVERNESS

London, Wiedenfeld & Nicholson, 2008;



Anne Brontë, Agnes Grey, New York. Random House, 2003;



Charlotte Brontë, Jane Eyre, New York, W. W. Norton & Company, 2001;



Gerry Holloway, Women and Work in Britain Since 1840, New York,Routledge, 2005;



Katherine Hughes, The Victorian Governess, London, Hambledon, 1993;



Coventry Patmore, The Angel in the House, Project Gutenberg, Web. 29 March 2013 -

<http://www.gutenberg.org/cache/epub/4099/pg4099.html>;



Joan Perkin, Victorian Women, London, John Murray Publishers, 1993;



Elizabeth Sewell, Amy Herbert, CreateSpace Independent Publishing Platform, 2015;



William Thackeray, Vanity Fair, Penguin Classics - Reissue edition 2003.




Citazioni:   

1 - Ruth Brandon, Other People's Daughters. THE LIFE AND TIME OF THE GOVERNESS,

 London, Wiedenfeld & Nicholson, 2008, pag. 26 ( Joanna Martins ed. A Governess in the 

Age of jane Austen: The Journals and Letters of Agnes Porter, 1998 - Journal entry, July 1791 );


2 - op. cit., pag 47.














How delightful it would be to be a governess! 




- picture 1 - James Hayllar, Miss Lily's Return from the Ball






To go into the world; to enter a new life; to act for myself: to exercise my unusual faculties; to earn my own maintenance.


Agnes Grey, Anne Brontë, 1847




Jane Eyre by Charlotte Brontë, Agnes Grey by Anne Brontë, Becky Sharp in Vanity Fair by William Makepeace Thackeray (all these novels published in 1847),  Emily Morton in Amy Herbert di Elizabeth Sewell, Emma by Jane Austen, if you want, although slightly earlier and others, the Victorian literature often, with the fiction of the novel, helps us to create, in our imagination, the figure of the governess, a characteristic figure of that period, although born in the previous century as a member of the servants who composed the 'entourage' of the wealthiest families; observed in reality that of the Victorian governess is hardly an image characterized by a serene existence and that has a  successful implementation, the only element bringing joy to her is to live with the children of which she follows step by step the development, dictated by a least cheerful routine:

Saw my darlings at eight o'clock, happily seated over their milk and bread, then left [ them] with their maid and took a turn round the shrubbery. Breakfast at nine, my loves by my side at play with their dolls. Told them if they played very prettily I would certainly allow of their reading and writing a litttle afterwards as reward. they soon claimed my promise ... N.B. the grand punishment for misconduct is not to allow them to to their studies. They returned to their play and I practicised the harpiscorde till twelve, then we walked out in the shrubbery. The weather very rough and cold  - made my love take exercise. We were out till two. Sent theam to dress and read an hour in Peter the Great ... Dined at three, spoke freanch all time at table. After dinner told them a tale, then our little studies, then played while i was at work an hour. The weather very bad so I made a party with them at 'puss in the corner' found my own spirits rise as I endeavoured to amuse my darlings. Sent them with their maid at seven to supper... At eight I heard them say their prayers and saw them in bed. Said my prayers, and to bed at eleven.1




- picture 2 - Abraham Solomon,  Portrait of Two Girls with their Governess




And to make matters worse, being a figure that was rarely attributed importance, the most of the things we know are drawn from writings and private correspondence (exemplary in this regard is the transcript of the memoirs of Anna Leonowens Henriette, writer, traveler and British educatore who in 1862 accepted to teach the children and wives of the king of Siam which was adapted in 1944 the novel by Margaret Landon Anna and the King of Siam and then in 1951 the musical the King and I) which fortunately arrived until today.




- picture 3 - English School, The Governess, c.1860




I said earlier that the governess is an institution dating back to the eighteenth century where nobles and aristocrats needed a woman of modest background and good manners able to educate their daughters to their femmininity, but you should know that during the next century the Victorian "nouveau riches", belonging to the middle and upper middle class representing the new social class gradually established and quickly enriched thanks to the progress and the growing industrialization, a new social class with no past and no traditions, which look at the top trying to learn its ways, tastes and ideals with emulation, cannot do anything else but assume a governess for their offspring, so that this figure becomes highly sought throughout 1800 and during this period she knows the pinnacle of her success.




- picture 4 - Vasily Perov, Arrival of the governess to the merchant house, 1866




Generally that of governess was a profession almost obligatory for a young girl coming from a modest family and not yet married, who wasn't therefore able to support herself independently .... The favourites girls were the daughters of the vicars, who, in the name of well-stocked libraries of their fathers, growing up in a climate of culture and, why not, of moral rigidity (let's think about just the Brontë sisters, as an example) joined to the capacity in terms of embroidery and sewing, music and singing a little of general knowledge that could enrich the knowledge of a woman, but did not open their mind too much; it was enough that she was skilled in oil painting, watercolor and charcoal, able to transmit the teachings and precepts of religion and morals, especially by example - as wished to point out the Cassell's household guide to every department of practical life: being a complete encyclopaedia of domestic and social economy published in 1869 - that she knew the general principles of mathematics, history and geography, a bit of French, German and Italian and had an excellent knowledge, yes, of the English language, all taught with sensitivity and kindness: we have not to forget that the ideal of femininity during the Victorian period was the Angel at Heart, docile and submissive, to which culture was not only not necessary, but could be, if 'too much' ...  'harmful' entailing a risk of diverting her from her domestic and marital duties.




- picture 5




But let's come back to our governess to going on with saying that despite the importance of her role within the family and the responsibility she had - the Victorian educator took care of the boys and girls up to the age of schooling, then they put beside her a 'tutor', generally represented by a clergyman, a man of great culture that would depositary of the erudite languages such as Greek and Latin, who assumed the task of acculturate the males while she was considered to be up to the task to take care of the female children until they come of age -




- picture 6 - Richard Redgrave, The Governess, 1844, © Victoria and Albert Museum 




she led a life secluded from the rest of the staff of the family and amongst all she  was the one who enjoyed the lower pay after the scullery maid, who, nevertheless, could still aspire to make a career ... the Victorian governess crossed the threshold of her new family's dwelling as governess and that remained until the flowng of the time thing that forced her to find a new family, as an 'adult' orphan in search of protection ... the only thing that changed with the years was her nickname, passing from Miss to Mrs., after the threshold of the forty years of age, represented it almost entirely a merit of honor, but wasn't adequately paid economically, just think that in the mid-nineteenth century a governess was paid annually with a fee that ranged from 30 to 100 guineas for the most fortunate, when:




- picture 7




Yet in 1845 a run-of-the-mill music master charged 7s per lesson. Even if he gave four lessons a day, that meant ( assuming a six-day week) an income of over £400 a year and, if he organized his life sensibly (for instance, by spending two or three days a week giving his lessons in a school and so cutting down on time wasted travelling between clients ), he might earn much more.




- picture 8 - George Goodwin Kilburne, The Governess, 1873




I confess that I have always had such a joyful image of the Victorian governess: you should know that the first film I saw at the cinema was Mary Poppins, based on the novel written by Pamela Lyndon Travers as a teenager and published years later in 1934, probably with the intent to render luster and justice to a figure so little considered; as you surely know the film is set at the end of the previous century and see as main character a wonderful, magical governess, as well as probability each one was seen from the eyes of each little child which she educated and grew ... well, this is for me and continues to be the true Victorian governess, a magical lady able to make dreams come true!


See you soon 












Bibliographic sources:



Anonymous, Cassell's household guide to every department of practical life: being a 

complete encyclopaedia of domestic and social economy, 2012

https://books.google.it/books?id=90oCAAAAQAAJ&hl=it&source=gbs_book_other_versions


Ruth Brandon, Other People's Daughters. THE LIFE AND TIME OF THE GOVERNESS

London, Wiedenfeld & Nicholson, 2008;



Anne Brontë, Agnes Grey, New York. Random House, 2003;



Charlotte Brontë, Jane Eyre, New York, W. W. Norton & Company, 2001;



Gerry Holloway, Women and Work in Britain Since 1840, New York,Routledge, 2005;



Katherine Hughes, The Victorian Governess, London, Hambledon, 1993;



Coventry Patmore, The Angel in the House, Project Gutenberg, Web. 29 March 2013 -

<http://www.gutenberg.org/cache/epub/4099/pg4099.html>;



Joan Perkin, Victorian Women, London, John Murray Publishers, 1993;



Elizabeth Sewell, Amy Herbert, CreateSpace Independent Publishing Platform, 2015;



William Thackeray, Vanity Fair, Penguin Classics - Reissue edition 2003.




Quotations:   

1 - Ruth Brandon, Other People's Daughters. THE LIFE AND TIME OF THE GOVERNESS,

 London, Wiedenfeld & Nicholson, 2008, pag. 26 ( Joanna Martins ed. A Governess in the 

Age of jane Austen: The Journals and Letters of Agnes Porter, 1998 - Journal entry, July 1791 );


2 - op. cit., pag 47.









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and





sabato 23 maggio 2015

The Great Age of the English Garden: Lancelot 'Capability' Brown.



 "Here I put a comma, there, when it's necessary to cut the view, I put a parenthesis; there I end it with a period and start on another theme."




Blenheim Palace and Park, creato da 'Capability' Brown


Quasi fosse l'opera di un compositore o di un poeta, il primo grande paesaggista della storia rivoluzionò l'idea di 'giardino alla francese ' o 'all'italiana', governata da rigide geometrie, per creare con il verde vere e proprie composizioni artistiche ispirate alla libertà e alla prospettiva...tutto doveva essere gradevole per lo sguardo, come una melodia lo è per l'orecchio e per l'animo.

Sembra quasi una contraddizione che le prime fasi della sua vita siano così scarsamente documentate, avere così poche notizie dell'infanzia di Lancelot Brown, quinto dei sei figli di William Brown, steward presso Kirkharle nella valle di Wansbeck nel Northumberland, di modesti natali, poichè stiamo parlando di un bambino destinato ad avvolgere in una fascia di gloria tutta l'Inghilterra e a cenare con aristocratici e duchi. Di lui si sa che fu battezzato nel 1716 e che cominciò già da bambino a lavorare quale aiuto giardiniere presso la proprietà della famiglia Lorraine ma fu l'impegno a Kiddington Hall, nell'Oxfordshire, dove gli fu chiesta la creazione dei giardini che compongono il parco della proprietà attorno ad un grande lago, il suo primo vero incarico come paesaggista: era il 1739 e cominciava così un brillante, ineguagliabile percorso creativo che lo condurrà ai vertici che tutt'oggi mantiene nel suo campo dopo ben più di tre secoli.



Nel 1741 si unì al personale che lavorava alle dipendenze di Lord Cobham a Stowe, Buckinghamshire, dove era a servizio di William Kent, uno dei fondatori del nuovo stile inglese del giardino paesaggistico - landscape garden; in qualità di propugnatore e sostenitore del nuovo stile inglese, Brown divenne immensamente ricercato dalle più grandi e famose famiglie fondiarie giungendo, pensate, a dar vita a più di 170 tra parchi e giardini, molti dei quali ancora esistenti così come lui li aveva pensati, disegnati, creati, curati.
Egli non era al tempo l'unico creatore di parchi e giardini, ma era sicuramente il più quotato ed il più capace proprio perché nacque come giardiniere e la sua conoscenza in fatto di piante ed alberi era ineguagliabile, e di ciò era ben consapevole chi lo assumeva; aveva maturato esperienza nelle arti del drenaggio e della gestione delle risorse idriche e soprattutto aveva un gusto infallibile: egli possedeva il dono, osservando il paesaggio nei punti in cui risultava scialbo, monotono, poco accattivante, di immaginarlo già mutato alla luce delle sue potenzialità di mutamento ( era quello che egli stesso definiva la sua "capacità" - da cui il soprannome Capability ) e quello di convincere il proprietario a condividere la sua stessa visione. ( nella stampa che vedete sotto datata c.1794 che si suppone essere di Samuel Hayes potete osservare un carro inventato da Capability Brown al fine di spostare gli alberi e facilitarne l'interramento ) 

Di lui scriveva il poeta William Cowper: "Il Mago onnipotente, Brown appare, / Parla. Il Lago di fronte diventa un Prato, / I Boschi svaniscono, le Colline si abbassano, e le Valli aumentano."
Perciò, durante l'epoca della Ragione e dei Lumi nel vecchio continente vi era chi, nel paesaggio inglese, inventava giardini e parchi cercando di imitare pittori stranieri nel tentativo di evocare autori classici … e Capability Brown nelle sue creazioni sembrava proprio rifarsi alle Bucoliche e alle Georgiche virgiliane.
Elemento caratteristico del   giardini paesaggistico stabilito da Charles Bridgeman e William Kent era l'assenza di recinzioni cui sopperiva invece il così detto 'ha-ha' nato sul finire del XVII secolo in Francia e lì così nominato dal Delfino: si trattava di un fossato scavato a confine con la proprietà in cui il muro veniva costruito sotto il filo di campagna, piuttosto che a vista sopra, con il triplice vantaggio di drenare il terreno, d'interdire il passaggio di animali indesiderati e di non interrompere la visuale poiché così lo sguardo poteva spaziare indisturbato da limiti che non fossero naturali.
Capability era noto al suo tempo anche per la notevole onestà che lo connotava, lavorava quasi per vocazione chiedendo esigui compensi, anche se le famiglie che lo assumevano dovevano essere obbligatoriamente molto facoltose perché i lavori che gli venivano commissionati erano molto lunghi, spesso si protraevano nel tempo per anni e richiedevano la collaborazione di centinaia di operai, divenendo così notevolmente esosi.

Alcune delle sue opere le possiamo ancora oggi osservare a Croome Court dove, nel 1751, progettò anche la residenza,


 Richard Wilson, Croome Court, olio su tela datato 1758




a Blenheim Palace,


A Blenheim Brown arginò il misero flusso che scorreva sotto di Grand Bridge progettato da Vanbrugh, affondandone metà della struttura, con ottimi risultati, e costruì un tempio classico che su di un dosso sembra osservare scorrere l'acqua;




a Warwick Castle, lavoro risalente al 1750, 


Giovani Antonio Canaletto, The east front of Warwick Castle, 1752





The Cedar Drawing Room, Warwick Castle, incisione





Jasper Francis Copsey, Warwick Castle, 1857




a Harewood House



Joseph Mallord, William Turner, Harewood House from the North East and from the South, 1798,
© Harewood House Trust




a Bowood House dove fece il The Sculpture Garden, che comprende la famosa collezione di Marmi Lansdowne e dove più di 2.000 ettari di terreno furono architettati tra il 1762 e il 1768 e di cui fanno parte il Pinetum, l'Arboretum, ed un tempio in stile dorico;







a Milton Abbey,


Milton Abbey in Dorsetshire, the Seat of Lord Milton, Ref: P/12099 - Copper Artist; Carlow Lord Engraver; Watts W Publisher. W Watts, Chelsea




e dalle parti di Milton Abbas Village, in alcuni punti a Kew Gardens ed ancora ad Highclere Castle




solo per nominare i luoghi più noti.)
Nel 1764 venne infine nominato Maestro Giardiniere ad Hampton Court Palace



quale successore di John Greening e divenne da allora residente presso la Wilderness House ( Ad Hampton Court in una serra cresce tutt'oggi una vite che fu piantata da Capability Brown nel 1786; possiede un letto speciale solo per le proprie radici e produce ancora ogni anno molti grappoli d'uva! )
Da ricordare sono anche le sue qualità di architetto che lo condussero a progettare molte residenze padronali di notevole valore estetico che tutt'oggi arricchiscono ancora le colline inglesi.
Durante i 32 anni che segnarono l'apice della sua carriera egli non uscì mai dai confini della sua nazione, perché diceva che prima doveva ultimare di modificare il suolo inglese, e concluse la propria vita serenamente, da uomo agiato quale meritò di divenire.



Burghley House Garden, Sheffield Garden, Prior Park Palladian Bridge




Anche oggi finisce qui il nostro tempo e si conclude così questa nostra passeggiata tra amenità paesistiche che hanno reso ancor più prestigiosa la verde Inghilterra e con rinnovato affetto e gratitudine saluto tutti voi che mi seguite con interesse e devozione, voi che leggete, o che semplicemente vi trovate a passare per questo piccolo angolo del grande mondo del web.

A presto  













Fonti bibliografiche:

Jane Brown, The Omnipotent Magician: Lancelot "Capability" Brown, 1716–1783, London, Chatto & Windus, 2011

Roger Turner, Capability Brown and the Eighteenth-Century English Landscape, The History Press, 2011












 "Here I put a comma, there, when it's necessary to cut the view, I put a parenthesis; there I end it with a period and start on another theme."




- picture 1 - Blenheim Palace and Park, made by 'Capability' Brown




As if it was the work of a composer or of a poet, the first great landscape designer of history revolutionized the idea of ​​'French garden' or 'Italian garden', both governed by strict geometries, to create real green compositions of art inspired by freedom and perspective ... everything had to be pleasing to the eye, so as it is a melody for the ear and the soul.

It almost seems a contradiction that the very first years of his life are so poorly documented, actually we have so little news about Lancelot Brown's childhood, the fifth of six children of William Brown, steward at Kirkharle in the valley of Wansbeck in Northumberland, of modest birth, it seems a contradiction, I said, if we think that we're talking about a child destined to wrap in a band of glory throughout England and fated to dine with famous aristocrats and dukes. About him we know that he was baptized in 1716 and that began as a child to work as assistant gardener at the Lorraine family property but it was the commitment to Kiddington Hall, Oxfordshire, where he was called for the creation of gardens that made the park property around a large lake, his first real job as a landscape designer: it was 1739 and so began a brilliant, unique creative path that will lead him to the top in his field, a position that he still keeps well today after more than three centuries.




- picture 2




In 1741 he joined the staff who worked in the employ of Lord Cobham at Stowe, Buckinghamshire, where he was in the service of William Kent, one of the founders of the new style of the English landscape garden; as an advocate and a supporter of the new English style, Brown became immensely sought after by the biggest and most famous wealthy land families, to the point to create more than 170 amongst parks and gardens, many of which still existing as well as he thought and he had designed, created, cared them.
He wasn't, at his time, the only creator of parks and gardens, but he was certainly the most quoted and most capable because he began working as a gardener and his knowledge in terms of plants and trees was unparalleled, and of it was well aware who assumed him; he had gained experience in the arts of drainage and of water management and above all had an unerring taste: he had the gift, observing the landscape in the points when it was dull and unattractive, to imagine it already changed in the light of its potentialities (it was what he himself called his "Capability" which became his nickname) and to persuade the owner to share his own vision. (In the print that you see below, which is supposed to be dated c.1794 by Samuel Hayes, you see a wagon invented by Capability Brown in order to move the trees and facilitate their landfill)




- picture 3 on the left - The poet William Cowper wrote about him: "The omnipotent Wizard, Brown appears, / Talk. The Lake in front becomes a Meadow, / The Woods vanish, the Hills are lowered, and the Valleys are increasing."
Therefore, during the era of Reason and the Enlightenment in the old continent, there were those who, in the English countryside, invented gardens and parks trying to imitate foreign painters who sought to evoke classical authors ... and Capability Brown in his creations seemed to refer to the Virgilian Bucoliche and Georgics.

Characteristic feature of the landscaped gardens established by Charles Bridgeman and William Kent was the absence of fences instead of which was used the so-called 'ha-ha', born in France during the late XIIth century and so appointed by the Dolphyn: it was a ditch dug running all long the border of the property in which the wall was built under the campaign border, rather than exposed above, with the triple advantage of draining the land, interdict the passage of unwanted animals and not to block the view as well as the eye could roam undisturbed by limits that weren't natural.
Capability was known in his time also for the remarkable honesty that connoted him, he worked almost for a vocation asking meager compensations, even if the families who desired his works had to be compulsorily very wealthy because the changes that were commissioned were very long, often went on in time for years and required the collaboration of hundreds of workers, thus becoming greatly hexoses.
Some of his works can still be seen at Croome Court where, in 1751, he also designed the residence,

- picture 4 -  Richard Wilson, Croome Court, oil on canvas dated 1758





at Blenheim Palace

- picture 5  - At Blenheim Brown dammed the paltry stream flowing under Vanbrugh's Grand Bridge, drowning half the structure with improved results and building a classical temple looking at the water





at Warwick Castle, work dating back to 1750

- picture 6 - Giovani Antonio Canaletto, The east front of Warwick Castle, 1752


- picture 7 - The Cedar Drawing Room, Warwick Castle, engraving


- picture 8 - Jasper Francis Copsey, Warwick Castle, 1857





at Harewood House

- picture 9; picture 10 - Joseph Mallord, William Turner, Harewood House from the North East and from the South, 1798, © Harewood House Trust





at Bowood Housewhere he made The Sculpture Garden which includes the famous collection of Lansdowne Marbles and more than 2,000 acres of grounds were landscaped between 1762 and 1768 including the Pinetum, the Arboretum, and a Doric Temple.

- picture 11


- picture 12


- picture 13




at Milton Abbey

- picture 14 - Milton Abbey in Dorsetshire, the Seat of Lord Milton, Ref: P/12099 Copper Artist; Carlow Lord Engraver; Watts W Publisher. W Watts, Chelsea





and parts of Milton Abbas Village, in some places in Kew Gardens and again to Highclere Castle




- picture 15




( just to mention the most known.)
In 1764 he was finally appointed Master Gardener at Hampton Court Palace,




- picture 16




as the successor of John Greening and then became a resident at the Wilderness House (at Hampton Court in a glasshouse is still growing a grapevine that was planted by Capability Brown in 1786. It has a special bed just for its roots and has lots of grapebunches too!)
They're to remember also his qualities as architect that led him to design many manor houses of considerable aesthetic value that today enriches the English countyside.
During the 32 years that marked the peak of his career he was never released from the confines of his nation, because he said he must first complete to change England landscape, and ended his life peacefully, from a wealthy man as he deserved to become.




- picture 17 - Burghley House Garden, Sheffield Garden, Prior Park Palladian Bridge




Even today here is ending our time and thus ends our walk through this landscape amenities that have made even more prestigious the Green England and with renewed affection and gratitude I greet all of you who follow me with deep interest and devotion, you who read, or who simply find yourself in this little corner of the great world of the web.

See you soon  












Bibliographic sources:

Jane Brown, The Omnipotent Magician: Lancelot "Capability" Brown, 1716–1783London, Chatto & Windus, 2011

Roger Turner, Capability Brown and the Eighteenth-Century English Landscape, The History Press, 2011