giovedì 31 luglio 2014

Curiosità vittoriane II.







Data la simpatia che ha riscosso presso di voi il post pubblicato nel mese di giugno in cui trattai delle curiosità che appartenevano all'epoca vittoriana, come promesso allora ho pensato di proporne altre, nella speranza che le troviate altrettanto interessanti e ... curiose !



Era l'anno 1849 quando in Inghilterra venne emessa una moneta cui venne dato il soprannome di 'fiorino senza Grazia' ‘Graceless Florin’ ovvero ‘Godless Florin’ fiorino senza Dio', questo perché, a differenza di tutte le monete precedenti, non recava le iscrizioni tradizionali DG (Dei Gratia - per Grazia di Dio) e FD (Defensor Fidei - Difensore della Fede). Proprio quell'anno una violenta epidemia di colera virulenta colpì gli abitanti del regno di Victoria e subito la causa venne individuata nel 'Godless Florin', motivo per cui la moneta venne sollecitamente ritirata dalla circolazione.





☞ Nel XIX° secolo il colore verde era estremamente in voga. I coloranti con cui si otteneva questo colore, applicati a mobili e tessuti per abiti, soprattutto per signora, contenevano quasi sempre una grande quantità di arsenico, ecco perchè molte persone sono al tempo decedute inalando inconsapevolmente il veleno dai loro arredi per la casa o assorbendolo per tramite dell'epidermide dai loro indumenti.


☞ Quando i dentisti, nel 1850, iniziarono ad utilizzare gli anestetici, molte persone decisero di farsi togliere tutti i denti in una volta, per evitare d'incorrere nella necessità di recarsi ancora dal dentista, e di sostituirli con protesi note con il nome di 'Waterloo Teeth', i "Denti di Waterloo": dopo la battaglia di Waterloo nel 1815, infatti, alcuni approfittatori passarono tra i corpi dei soldati deceduti per estrarre loro i denti che venivano poi fissati in mascelle di osso intagliato e venduti in Inghilterra come protesi.
Durante la prima metà del XIX secolo, perciò il modo più popolare e redditizio per avere una protesi dentaria era quello di procurarsene una con denti veri, ma di seconda mano. I così detti "Waterloo Teeth" - un soprannome che è diventato rapidamente applicabile a qualsiasi insieme di denti rubacchiati dalla bocca di un soldato morto, secondo un'usanza che proseguì per la durata delle guerre civili di Crimea e americana - sono stati di gran lunga preferibili a quelli più comunemente utilizzati nel Settecento, quando erano spesso acquistati da criminali giustiziati, da corpi riesumati, dai pazienti dei dentisti e persino dagli animali ed erano di conseguenza spesso non sani, usurati o intaccati dalla sifilide. La prospettiva di una sovrabbondanza di giovani che prendevano parte ai conflitti, con denti sani, rappresentava, probabilmente, il sogno di ogni dentista del tempo ! 




Tavolo apparecchiato per buffet in sala da ballo o per un party serale, Mrs Beeton's Book


☞ Durante il 1800 l'ananas era considerato un frutto decisamente alla moda. Solo le persone più facoltose potevano permettersi di farle crescere nelle loro 'greenhouses' seguite con estreme attenzioni da giardinieri specializzati; presentare un'ananas come parte della decorazione su di un tavolo da pranzo era esibizione sorprendente di ricchezza e di status sociale al punto che molte famiglie prendevano in prestito gli ananas provenienti da altre case rurali al fine di impressionare i loro ospiti in occasioni speciali.


☞ Pensate che quando Arthur Conan Doyle pubblicò nel 1893 il racconto 'The Final Problem' in cui il suo eroe Sherlock Holmes perse al fine la vita le persone vestirono fasce a lutto ed abiti scuri in segno di cordoglio tanto erano convinti che questo suo personaggio fosse reale.





☞ Molti produttori approfittarono dell'erronea convinzione diffusa appena si conobbe l'elettricità secondo cui essa avesse magici poteri curativi. Il Corsetto Elettrico, inventato dal dr.Scott, perciò, avrebbe dovuto curare le donne con problemi alla schiena ed aiutare il petto nel suo sano sviluppo; venduto da Cornelius Bennett Harness, titolare dell' Ammoniaphone il cui principale prodotto era la cintura 'electropathic' che conteneva lastre di zinco e rame che si supponeva generassero una corrente salutare, forse più che elettrico andava definito magnetico poichè era dotato di due piastre di acciaio magnetizzato (le stecche sul davanti che si agganciano insieme per chiuderlo). Harness fu inizialmente un distributore per la famosa invenzione americana del dottor Scott, mentre dal 1891 cominciò con il vendere la propria versione negli opulenti locali della lussuosa Oxford Street.


☞ I primi fiammiferi ad essere inventati avevano la testa fatta di una sostanza chiamata fosforo bianco, il cui processo di produzione procurava agli operai che vi erano addetti una malattia nota come 'phossy jaw' ovvero 'Mascella fosforosa': il contatto prolungato con il fosforo bianco causava ascessi gravi tra denti e gengiva prima di condurre a complicazioni fatali. Questo fu uno dei principali fattori che mossero lo sciopero del 1888 delle 'ragazze dei fiammiferi' a Londra che fortunatamente portò a migliori condizioni per i lavoratori della fabbrica ed, infine, il divieto dell'utilizzo del fosforo bianco nella produzione dei fiammiferi.




☞ Durante il novembre del 1888 la disperazione della polizia metropolitana di Londra incapace di catturare il killer noto come Jack lo Squartatore condusse gli agenti a chiedere l'aiuto delle prostitute dell'East End. In cambio dell'immunità all'arresto queste donne avrebbero dovuto esercitare il loro mestiere, pur essendo sorvegliate da agenti di polizia mascherati, normalmente accettando di prestarsi anche ad accondiscendere gli uomini più sospettosi, agendo quindi come esca per intrappolare l'assassino. Tuttavia al tempo gli omicidi erano già cessati e l'identità dello Squartatore rimane tutt'oggi un mistero.


☞ Il nome femminile più popolare in Gran Bretagna tra il 1887 e il 1891 era Annie, ispirato dalla abile pistolera Annie Oakley che fece al tempo il giro del paese quale partecipe del Wild West Show di Buffalo Bill.





Boy Drinking by Annibale Carracci, 1582–83

☞ Essendo nel XIX°secolo la maggior parte delle fonti di acqua contaminate la gente preferì bere alcolici; il gin era particolarmente popolare e già nel tardo '700 una casa su quattro a Londra possedeva una propria distilleria. Per tutto il 19 ° secolo, le famiglie povere avrebbero continuato a produrre il proprio gin, estremamente pericoloso, utilizzato per tutta la famiglia, soprattutto per i bambini piccoli, al fine di tenerli tranquilli, con conseguenze che spesso si rivelavano fatali.


☞ Collezionare e studiare insetti era uno dei passatempi più popolari per gli uomini nel periodo vittoriano, le farfalle ed i coleotteri erano particolarmente apprezzati e molti strumenti vennero ideati per catturarli, conservarli e visualizzarli al meglio. La società che conquistò il mercato nella fornitura di queste apparecchiature fu la Watkins e Doncaster, fondata nel 1874; Arthur Doncaster, uno dei suoi fondatori che aveva il suo negozio nel The Strand a Londra, era sordomuto e dialogava leggendo e scrivendo messaggi su di una lavagnetta che, quando non veniva passata tra lui ed i suoi clienti, teneva appesa al collo. Dopo aver condotto studi appassionati divenne un'autorità conosciuta a livello mondiale in quanto a competenza sulle farfalle tropicali e spesso lavorò come consulente per il British Museum.


Non sempre la storia offre spunti idillici, ma vi avevo promesso un post curioso, che andava letto con interesse storico, poichè anche se non lontanissima da noi l'epoca vittoriana ancora ignorava molto di quanto conosciamo noi oggi sia in campo scientifico che in quello tecnologico, ecco perchè molto spesso ciò che non è poetico appartiene comunque al nostro passato e diventa quasi doveroso prenderne coscienza visto che è stata la condizione necessaria per raggiungere gli odierni traguardi in quanto a progresso.

Detto questo vi lascio augurandovi con tutto il mio affetto il meglio per questi giorni che ci separano dal nostro prossimo incontro. 

Che la gioia sia con voi, carissimi amici miei,


a presto 













Per chi di voi ancora non avesse letto le curiosità vittoriane già pubblicate da 'My little old world':
http://sweetlydreamingofthepast.blogspot.it/2014/06/curiosita-vittoriane.html  





Testi liberamente attinti da:

http://victorianfanguide.tumblr.com/









Victorian Age curiosities II




- picture 1



Given the sympathy which the post I published in June in which I treated curiosities that belonged to the Victorian era has found in you, as promised then I thought of proposing some others , in the hope that you find them as interesting and  .... curious as them ! 


☞  It was the year 1849 when in England was issued a coin to which was given the nickname of  'Graceless Florin' or 'Godless Florin' because unlike all the previous ones, it didn't have the traditional inscription DG (Dei Gratia - by the grace of God) and FD (Fidei Defensor - Defender of the Faith). That year a violent virulent cholera epidemic struck the inhabitants of Victoria's reign, and immediately the cause was identified in the 'Godless Florin', that's why the money was promptly withdrawn from circulation.



- picture 2



☞  In the nineteenth century the color green was extremely popular. The dyes with which this color was obtained, applied to furniture and fabrics for clothing, especially for lady, almost always contained a large amount of arsenic, that's the reason why many people have died, at the time, inhaling unknowingly  the poison from their home furnishings or absorbing it through their epidermids from their fashionable clothing. 


☞ When in 1850 dentists began to use anesthetics, many people decided to remove all their teeth at once, to avoid the need to go to the dentist again, and replace them with implants known by the name of 'Waterloo Teeth': after the Battle of Waterloo in 1815, in fact, some profiteers passed in the fields of battle among the bodies of deceased soldiers to extract their teeth, which were then fixed in jaw of carved bone and sold in England as prosthesis.
During the first half of the XIXth, so, the most popular and profitable way to have a dental prosthesis was to get one with real teeth, but of second hand. The so-called "Waterloo Teeth" - a nickname that has quickly become applicable to any set of teeth pilfered from the mouth of a dead soldier, according to a custom that continued for the duration of the civil wars in Crimea and in  America - were far preferable to the more commonly used in the XVIIIth, when they were often purchased from executed criminals, from the bodies exhumed of patients of dentists and even by animals and were therefore often unhealthy, worn or nicked by syphilis. The prospect of a glut of young people who took part in the conflict, with healthy teeth, was probably the dream of every dentist of that time!



- picture 3 - A SUPPER BUFFET FOR BALL ROOM OR EVENING PARTY, Mrs Beeton's Book



☞ During the 1800s, the ananas fruit was considered extremely fashionable. Only the most wealthy people could afford to grow them in their 'greenhouses' followed with extreme care by skilled gardeners; an anans presented as part of the decoration of a dining table was an amazing exhibition of wealth and social status to the point that many families borrowed pineapples from other rural homes, in order to impress their guests on special occasions.


☞ You have to know that when Arthur Conan Doyle published in 1893 the story 'The Final Problem' in which his hero Sherlock Holmes lost his life, lots of people dressed mourning bands and dresses so much they were convinced that his character was real.



- picture 4



☞  Many manufacturers took advantage of the erroneous belief that was widespread when electricity was known as first according to which it had magical healing powers. The Electric Corset, invented by Dr. Scott, therefore, would have to treat women with back problems and help the healthy development of their 'chest'; sold by Cornelius Bennett Harness, owner of 'Ammoniaphone whose main product was the 'electropathic' belt which contained plates of zinc and copper to generate a current that was supposed to be healty, maybe that was better to define it magnetic instead of electric as it was equipped with two megnetized steel plates  (the slats on the front that snap together to close it ). Harness was initially a distributor for the famous American invention of Dr. Scott, while in 1891 he began with selling his own version in the opulent rooms of the luxurious Oxford Street.


 ☞ The first matches to be invented had their heads made of a substance called white phosphorus, whose manufacturing process procured the workers who were assigned a disease known as 'phossy jaw': the prolonged contact with the white phosphorus caused serious abscesses between the teeth and gums before leading to fatal complications. This was one of the main factors that moved the strike of 1888, promoted by the 'girls of the matches' in London, which fortunately led to better conditions for factory workers and, finally, the prohibition of the use of white phosphorus in the manufacture of matches.



- picture 5



☞ During November of 1888, the desperation of the London Metropolitan Police unable to capture the killer known as Jack the Ripper led agents to ask for the help of the East End prostitutes: in exchange for immunity these women  had ply their trade as usual, while being guarded by masked police officers, by agreeing to even the most suspicious men, thus acting as bait to trap the murderess. However, at the time, the murders had already ceased and the identity of the Ripper is still a mystery.


 ☞ The most popular female name in Great Britain between 1887 and 1891 was Annie, inspired by the skilled gunslinger Annie Oakley who made, at the time,  the tour around the whole country as protagonist in the Buffalo Bill's Wild West Show.



- picture 6 - Boy Drinking by Annibale Carracci, 1582–83



☞ Being in the XIXth century most of the water sources contaminated people preferred to drink alcohol; gin was popular especially in the late '700 when already a house on four in London had its own distillery. Throughout the 19th century, poor families would continue to produce their own gin, extremely dangerous, which was used for the whole family, especially for young children, in order to keep them quiet, with consequences that often revealed fatal.


☞ Collecting and studying insects was one of the most popular pastimes for men in the Victorian period, butterflies and beetles were particularly popular, and many instruments were designed to capture, store and display them at their best. The company that conquered the market in the supply of these devices was the Watkins and Doncaster, founded in 1874; Arthur Doncaster, one of its founders who had his shop in The Strand in London, was deaf and dumb and dialogued reading and writing messages on a slate which, when wasn't passed between him and his customers, he kept hanging at his neck. After conducting passionate studies he became an authority known in the world in terms of expertise on tropical butterflies and often worked as a consultant to the British Museum.


Not always history offers idyllic insights, but I promised you a curious written, that had to be read with historical interest, as even if not very far from us, in the Victorian era we they didnn't know much of what we know today both in science and in technology , that's why very often what is not poetic, however, belongs to our past and becomes almost a duty for us to know it, for that was the necessary condition for achieving the goals of today in terms of progress.

And after saying this I leave you wishing with all my affection all the best for these days that separate us from our next meeting.

May the joy be with you, my dearest friends,


see you soon 















For those of you who still haven't read the Victorian Age curiosities already published by 'My little old world':
http://sweetlydreamingofthepast.blogspot.it/2014/06/curiosita-vittoriane.html  





Source:

http://victorianfanguide.tumblr.com/


sabato 26 luglio 2014

Per amore di un cavallo - Ludwig, Sisi e l'equitazione.





Chissà se il Duca Max in Baviera, al secolo Maximilian Joseph von Wittelsbach, padre di Sissi, futura Imperatrice d'Austria, fu colui che diede l'avvio a quella che divenne quasi una tradizione per tutti gli appartenenti al suo casato, ... quel che è certo è che con lui la passione per l'equitazione raggiunse livelli al limite della verosimiglianza.




Egli era quasi ossessionato dai cavalli, trascorreva giornate intere lontano dal Castello di Possenhofen, dove abitava con la famiglia, in sella al proprio cavallo, appagando inoltre l'irrefrenabile spirito, così avido di libertà, che lo caratterizzava; amava cavalcare soprattutto in modo spericolato, lasciandosi trasportare dal richiamo della natura selvaggia che il cavallo, quando è libero, avverte.

Quale sistema migliore, inoltre, se non in groppa ad un cavallo, esiste per chi ama immergersi nella natura ... tutti gli animali selvaggi non avvertono la presenza di chi cavalca, ma scorgono solamente il cavallo e perciò, non intimoriti, si lasciano osservare nel loro agire naturalmente, come andando a piedi a nessun uomo è e sarà mai concesso ... quello del cavalcare diviene perciò un mezzo prezioso per entrare in contatto con la vitalità del mondo animale che vive ancora allo stato selvatico ed un mezzo quasi sovrannaturale per dialogare con una creatura non umana ... il cavallo, infatti, avverte non solo la nostra presenza, ma il nostro stato d'animo, le nostre emozioni, intende prima ancora di capire le nostre intenzioni, con il cavallo, quasi per incantesimo, si diventa un 'unicum', indistinto !
Dalle mie parole non è difficile capire quanto anche io ami i cavalli ...

Ma torniamo ai Wittelsbach e soprattutto ai due esponenti più carismatici del periodo vittoriano, Sissi e Ludwig, poichè se è vero che Max cercò di trasmettere questa sua grande passione ad ognuno dei suoi figli, fu, tra di essi, Sissi colei che ad essa più divenne sensibile, e Ludwig, quale assiduo frequentatore del castello di Possenhofen, compagno di giochi della cugina ed amante del clima di quella grande gioiosa, spensierata famiglia di cui si sentiva parte più che della propria, ne subì a sua volta il fascino ed ai cavalli legò il resto della propria vita; per la piccola principessa Max creò addirittura una sorta di circo con tanto di giochi acrobatici da compiersi a dorso di cavalli ed inevitabilmente ella divenne la più famosa ed impavida amazzone del suo tempo 




Sissi a cavallo presso Possenhofen ( autore sconosciuto )






Stampa che ritrae l'Imperatrice Sissi e l'Imperatore Francesco Giuseppe a caccia ( autore sconosciuto )



( al castello di Godollo, in Ungheria, Sissi creò a sua volta un circo equestre in cui dava spettacolo, con l'amata nipote Marie Larisch, figlia del fratello Luigi, tristemente, ripudiata dopo Mayerling ), e Ludwig, a sua volta, spericolato cavaliere, creò una scuderia al tempo senza pari.
Questi i destrieri del re di Baviera dipinti da Friedrich Wilhelm Pfeiffer (1822 - 1891):






Nel montare un cavallo, noi prendiamo in prestito la libertà. 

(H. Thomson)







"Gli uomini sono migliori quando cavalcano, più giusti e più comprensivi, più attenti, più disinvolti e più animosi, più consapevoli di tutte le contrade e di tutti i percorsi; a dire il vero, le buone abitudini e le buone  maniere provengono da ciò, e anche la salute dell’uomo e della sua anima." 

( Edoardo Plantageneto )







In sella ad un cavallo l'uomo può riuscire a placare il suo slancio verso l'infinito. A sentirsi, anche solo per un istante, più vicino al cielo.

( proverbio arabo )









Era questa una delle tante affinità che lo legavano all'amata ed ammirata cugina, in compagnia della quale spesso faceva lunghe cavalcate nei boschi selvaggi che fiancheggiano lo Starneberger See, e, quando si trovava lontano da Possenhofen, presso uno dei suoi amati castelli, nel momento in cui scendeva il buio, si faceva accompagnare da alcuni dei suoi attendenti in passeggiate a cavallo che duravano ore ed ore, qualsiasi fosse la stagione, con il caldo delle serate estive o con il gelo e la neve di quelle invernali ... quale modo migliore per osservare la luna !
Era la luna infatti l'astro prediletto da Ludwig: se da bambino era solito disegnarla, da adulto adorava la buona, argentea, tacita luna; divenuto re si faceva annunciare la sua apparizione in cielo: un servitore, racconta Anton Hirschberg, entrava nella stanza in cui egli si trovava per annunciare, tra profondi inchini, in modo analogo a quello in cui si annuncia una visita importante, che la luna era appena sorta.





Nächtliche Schlittenfahrt König Ludwigs II, R. Wenig, 1880, © Bayerische Schlösserverwaltung

Una romantica uscita notturna in slitta nell'Ammergebirge, vicino a Linderhof



I cavalli, la natura e gli abitanti delle montagne della sua cara Baviera, erano coloro cui Ludwig teneva di più in assoluto.



Editha



Regina


Il cavallo
Un´anima.
Quattro zoccoli.
Una criniera.
Una coda.
Amici dell´uomo da millenni.
Mai schiavi davvero.
Sempre lontani, un poco selvatici.
Diversi dai cani, un po' simili ai gatti, uguali a nessuno.
Occhi lucidi profondi come canyon.
Groppe.
Muscolose.
Un fiato dolce d'erba, saporito di Fieno
Una voce che fa nitrito.
Gambe di tendini, di forza, di veloce fuga.
Pensieri fatti di ossa, tendini, e muscoli.
Luminose scie nel buio.
Stelle forse.
Nobili angeli con le ali infangate dall'uomo
che tiene le redini
di questi esseri incredibili
e troppo lontani dalle nostre coscienze per essere capiti davvero.
Fiato che si fa nuvola nel freddo del mattino,
ed esce dal morbido naso di velluto
di un essere antico
e ricco di tutto quello che l'Uomo non avrà mai:
La tenerezza di un'anima selvaggia.

( autore sconosciuto)




Erda



Antigone




Thorilde



Sissi, come il cugino, amava il rapporto privilegiato che s'instaura con i cavalli, non nel suo stesso modo amava il proprio popolo dal quale cercherà sempre più, con il trascorrere degli anni, di celarsi, soprattutto quando i segni di un persino precoce invecchiamento veleranno il suo bel volto.





Alcuni dei cavalli dell'Imperatrice



E' noto che anch'ella collezionasse ritratti dei suoi cavalli preferiti in una cappella dove solo pochi intimi amici erano ammessi e proprio a questa serie appartiene la spilla regalatale dalla figlia, l’arciduchessa Marie Valerie, che ne raffigura uno.




Ho sempre pensato che ella, grande cultrice della lingua greca e della tradizione mitologica, in sella ai suoi destrieri sentisse quasi di realizzare il sogno che da sempre l'uomo insegue, quello di volare e di abbandonarsi alle ali del vento, che i suoi cavalli diventassero con lei una sorta di proiezione del cavallo alato generato dal sangue di Medusa caduto a terra quando Perseo la colpì a morte, Pegaso, e che ella, da Titania, s'immedesimasse in Bellerofonte, l'eroe delle cui imprese ci narrano Omero e Pindaro, che grazie alla briglia dorata donatagli da Atena, riuscì, unico, a cavalcarlo, lui, Pegaso, bellissimo ed indomito, sinonimo per eccellenza dell'immaginazione creatrice e dell'estro poetico ...



Acquerello di autore sconosciuto che ritrae la giovane principessa a cavallo con sullo sfondo il Castello di Possenhofen.


Sissi, in sella ai suoi destrieri, non cavalcava, si abbandonava al vento ... e perciò li addestrava a compiere vere e proprie acrobazie, quelle giuste per dare loro lo slancio necessario a conquistare il cielo ... ella davvero sentiva l'aria del Paradiso soffiare tra le orecchie del suo cavallo, come dice un antico proverbio arabo !




Da sinistra in lato verso destra: Sissi con un suo cavallo a Godollo sul finire degli anni '70, nella corte della Hofburg agli inizi degli anni '80, la sua sella rossa per cavalcare all'amazzone, uno dei cavalli 'Lipizzaner' per lei fatti arrivare a Schonbrunn e tutt'ora lì addestrati a rappresentare ancor'oggi uno dei vanti del popolo viennese.



Quante cose ho da raccontarvi sulle sue cavalcate e sui suoi viaggi in Inghilterra ed in Irlanda compiuti in nome di questo suo grande amore, ma credo che dovrò rimandare tutto ad uno dei nostri prossimi incontri, miei cari amici, molto, davvero molto ho ancora da dirvi.

Per ora vi lascio con l'augurio che tutta la serenità che desiderate vi accompagni fino al nostro prossimo incontro.

A presto 











Bibliografia: 


Hellmut Andics, Die Frauen der Habsburger, WILHELM HEYNE VERLAG, München1995

Elisabetta d'Austria, Diario poeticoMGS PRESS SAS, 1998

Maria Valeria d'Asburgo, La prediletta - Il diario della figlia di Sissi, a cura di Martha e Horst Schad, traduzione di Flavia Floradini, MGS PRESS, 2001


Brigitte Hamann, Elisabeth. Kaiserin wieder Willen, Amalthea Verlag, Wien, München, 1982

Greg King, LUDWIG. Genio e follia di un re, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., 1999

Gabriele Praschl-Bichler, L'IMPERATRICE ELISABETTALonganesi & C. Editore, 1997











Loving horses: Ludwig, Sissi and horse-riding.


- picture 1



I wonder if the Duke Max in Bavaria, born Maximilian Joseph von Wittelsbach, Sissi's father, future Empress of Austria, was the one who gave the start to what became almost a tradition for all the members of his family, ... what is certain is that his passion for riding reached level at the limit of plausibility.


- picture 2


He was almost obsessed with horses, spent whole days away from his Castle at Possenhofen, where he lived with his family, riding his horse, satisfying also his irrepressible spirit, so eager for freedom, which characterized him; he especially loved to ride recklessly, drifting by the call of the wild that the horse, when is free, feels.

What better way, also, than riding a horse, for those who love to immerse themselves in nature ... all the wild animals don't feel the presence of who's riding, but they see only the horse and therefore, not intimidated, they let observe themselves such as having a walk no man it will ever be granted ... that of riding becomes, therefore, a valuable means to get in touch with the vitality of the world of the animals that still live in the wild and an almost supernatural way to communicate with a non-human creature ... the horse, in fact, warns not only our presence but our mood, our emotions, intends even before than understanding our intentions, with the horse, as if by enchantment, you become a 'unique', indistinct!
By my words, it is not difficult to understand how I also love horses so much ...

But let's go back to the Wittelsbachs, and especially to the two most charismatic leaders who lived in the Victorian period, Sissi and Ludwig, as if it is true that Max tried to convey his passion to each child of his, Sissi was, among them, the one who became more sensitive to it, and Ludwig, who frequently was guest at Possenhofen, playmate of her cousin and lover of the climate of that great joyful, carefree family of which he felt to belong more to that of his own, was charmed in turn by horses and tied to them the rest of his life; for the little princess Max even created a sort of circus with lots of acrobatic games to be accomplished on the backs of horses and inevitably she became the most famous and fearless horsewoman of her time.


- picture 3 - Sissi riding at Possenhofen ( unknown author )

- picture 4 - Print depicting Empress Sissi and Emperor Franz Joseph during a hunt ( unknown author )


(At Godollo Castle, Hungary, Sissi, created a circus in which she gave the show, with her beloved niece Marie Larisch, daughter of his brother Luigi, sadly, ripudiated after Mayerling affair), and Ludwig, in turn, reckless knight, created a stable like no other at his time.
Here are the King of Bavaria's horses all painted by Friedrich Wilhelm Pfeiffer (1822 - 1891):


- picture 5

- picture 6



While riding a horse, we borrow freedom.

(H. Thomson)



- picture 7

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"Men are better when riding, more just and more understanding, more alert, more relaxed and more courageous, more aware of all the lands and all the routes; to be honest, good habits and good manners come from this, and also the health of a man and of his soul. "

(Edward Plantagenet)



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In the saddle of a horse the man may be able to quench its momentum towards the infinite and feel, if only for a moment, closer to heaven.

(Arabic proverb)



- picture 11

- picture 12


This was one of the many affinities that bounded him to his beloved and admired cousin, in the company of which he often did long rides in the wild woods that flank the Starneberger See, and when he was far from Possenhofen, at one of his favorite castles, when darkness fell, accompanied by some attendants of his, he went for horseriding that last for hours and hours, whatever the season was, with the heat of the summer evenings or with the frost and the snow of the winter ... what better way to observe the moon !
The moon was in fact Ludwig's favorite star: as a child he used to draw it, as an adult he loved the good, silvery, silent moon; become king they had to announce its appearance in the sky: a servant, as Anton Hirschberg tells, entered the room in which he stood, between deep bows, to announce, in a similar way to that in which it was announced an important visit, that the moon had just risen.



- picture 13 - Gemälde "Nächtliche Schlittenfahrt König Ludwigs II.", R. Wenig, 1880, © Bayerische Schlösserverwaltung



Horses, the nature and the inhabitants of the mountains of his beloved Bavaria, were the things that Ludwig mostly loved.


- picture 14 

- picture 15  



The horse
A soul.
Four hooves.
A mane.
A tail.
Friends of man for thousands of years.
Never really slaves.
Still far away, a little wild.
Different from dogs, a bit similar to cats, equal to none.
Eyes shining like deep canyons.
Croups.
Muscular.
A breath of fresh grass, tasty of hay
A voice that makes nitrite.
Saddle of tendons, of strength, of quick getaway.
Thoughts made of bones, tendons, and muscles.
Light trails in the dark.
Maybe stars.
Noble angels with wings muddy by man
who holds the reins
of these incredible beings
too far from our consciences to be truly understood.
Breath that gets cold cloud in the morning,
and goes out from the soft velvet nose
of an ancient beeing
and full of everything that a Man will never have:
The tenderness of a wild soul.

( unknown author)



- picture 16

- picture 17 

- picture 18


Sissi, like her cousin, loved the special relationship that develops with the horses, not in the same his way she loved her people from whom she'll hide more and more, with the passing of the years, especially when the early signs of an even premature aging will veil her beautiful face.


- picture 19 - picture 20 - picture 21 - Some of the Empress' horses


It is known that she too collected portraits of her favorite horses in a chapel where only a few close friends were allowed to come in and to this series belongs the brooch given to her by her daughter, Archduchess Marie Valerie, who portrays one of them.


- picture 22


I always thought that she, as a great fellow of the Greek language and mythology, riding her horses almost felt to realize the dream that always chases the man, to fly and to surrender to the wings of the wind, that her horses become to her a sort of projection of the winged horse created from the blood of Medusa when Perseus hit her to death, Pegasus, and that she, as Titania, identified herself in Bellerophon, the hero about which Homer and Pindar tell us, who, thanks to the golden bridle given to him by Athena, managed, unique, to ride him, he, Pegasus, beautiful and untamed, synonymous par excellence for the creative imagination and poetic oestrus ...


- picture 23 - Watercolor by unknown artist who portrays the young princess while riding a horse; on the background you can see the Possenhofen Castle.


Sissi, riding her horses, didn't ride, she indulged in the wind ... and therefore trained them to do real stunts, the right ones to give them the momentum needed to conquer the sky ... she really felt the air from Heaven blowing between the ears of her horse, as an old Arab proverb says !



- picture 24 - From the left to the right side: Sissi in Godollo with her horse at the end of the 70s, in the court of the Hofburg at the beginning of the 80s, her red saddle to ride sidesaddle, one of the horses 'Lipizzaner' arrived to Schonbrunn for her and still even today there trained to represent the pride of the people of Vienna.



How many things I have to tell you about her riding and about her travels in England and Ireland, made in the name of this great great love of hers, but I think I'll have to postpone everything to one of our next meetings, my dear friends, so, so much I still have to tell you.

For now I leave you with the hope that all the serenity you wish will accompany you till we meet again.



See you soon 











Bibliografia: 

Hellmut Andics, Die Frauen der Habsburger, WILHELM HEYNE VERLAG, München1995

Elisabetta d'Austria, Diario poeticoMGS PRESS SAS, 1998

Maria Valeria d'Asburgo, La prediletta - Il diario della figlia di Sissi, a cura di Martha e Horst Schad, traduzione di Flavia Floradini, MGS PRESS, 2001



Brigitte Hamann, Elisabeth. Kaiserin wieder Willen, Amalthea Verlag, Wien, München, 1982

Greg King, LUDWIG. Genio e follia di un re, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., 1999

Gabriele Praschl-Bichler, L'IMPERATRICE ELISABETTALonganesi & C. Editore, 1997